Scheda film

Regia: Neveldine/Taylor
Soggetto: David S. Goyer, ispirato al fumetto della Marvel
Sceneggiatura: Scott M. Gimple, Seth Hoffman, David S. Goyer
Fotografia: Brandon Trost
Montaggio: Brian Berdan
Scenografie: Kevin Phipps
Costumi: Bojana Nikitovic
Musiche: Dave Sardy
USA/Emirati Arabi Uniti, 2011 – Fantastico – Durata: 95
Cast: Nicolas Cage, Violante Placido, Johnny Whitworth, Ciarán Hinds, Idris Elba, Ferguson Riordan, Christopher Lambert
Uscita: 23 marzo 2012
Distribuzione: Medusa

 Rider on the storm

Dimenticate l’orrido parrucchino, tendente all’extension, che Nicolas Cage indossava nel precedente capitolo. Anzi, di quel film dimenticate proprio tutto: la regia canonica del killer di eroi da fumetto Mark Steven Johnson – altra sua vittima illustre fu Daredevil – il Mefistofele di Peter Fonda, il look del Rider, e perfino la sua moto.
Questo Ghost Rider – Spirito di vendetta 3D non è infatti neanche un sequel, ma un rebooting del personaggio Marvel, anzi, a detta degli autori, un “newquel”. Stavolta alla regia ci sono Mark Neveldine e Brian Taylor, quarantenni facendo tra di loro una media, iper-frenetici registi di film d’azione che con i due Crank hanno rivoluzionato il genere, rinverdendo i fasti del cinema orientale, tra John Woo e Tsui Hark.
Il buon Nicolas (che come tutti sanno è uno sfegatato collezionista di fumetti), oltre all’unico sopravvissuto dell’operazione precedente, è ancora una volta Johny Blaze, l’ex stuntman pronto a trasformarsi (appena un demone affamato di anime dannate lo possiede, dopo che ha firmato un patto col diavolo per salvare inutilmente il padre morente) nel motociclista dal teschio in fiamme che sembra venuto direttamente dall’Inferno.
Stavolta con quello che rimane dei suoi capelli reali, il nipote di Francis Ford Coppola per l’occasione ha rifiutato le controfigure, interpretando egli stesso il Rider, per poi avere il capo interamente sostituito dagli strabilianti effetti speciali digitali che emanano con estremo realismo fumo e fiamme, sia per sentirsi più utile alla causa che per aiutare i suoi colleghi attori.
Il problema è che fin qua tutto funzionerebbe, se non fosse che il nostro eroe deve sventare l’ennesimo complotto volto alla distruzione del mondo, dopo che il diavolo ha messo incinta una fanciulla ed ora la insegue insieme al pargolo che dovrebbe aiutarlo a diventare ancora più potente. In tutto questo la coppia di registi ha assoldato un cast e trovato delle location (romene) da perfetta serie B, dalla povera Violante Placido che ancora persevera nel tentare una carriera oltreoceano al recupero di Christopher Lambert, fino al Ciarán Hinds che già rimpiange i bei tempi andati con Solondz e Paul Thomas Anderson. Anche alcune trovate, come lo zombie dai lunghi capelli biondi e capace di mandare in putrefazione qualsiasi cosa tocchi in cui si trasforma il malvagio Ray Carrigan (Johnny Whitworth) è un’idea davvero ai limiti del kitsch.
Pur partiti col pedale giusto, decidendo di dimenticare il primo film, infarcendo la pellicola di tavole disegnate (in una delle quale omaggiano anche se stessi), spargendo ironia a piene mani (la battuta sul download illegale è da antologia), dopo mezzora a tutta birra incappano nella maledizione di Ghost Rider e già annaspano. E con essi il pubblico, che non sa risolvere il più inspiegabile degli enigmi: se qui sia più inutile il 3D o Violante Placido…

Voto: * *½

Paolo Dallimonti