Finalmente Giffoni! Da qui parte il cambiamento e si costruisce bellezza. Sarà dedicata agli Invisibili la 52esima edizione del Festival, che si svolgwerà dal 21 al 30 luglio 2022., a chi opera in silenzio. A chi non ha voce, a chi resta dietro e non per scelta.

Oltre 5mila i giurati, da 33 Paesi, che parteciperanno al festival. Body positivity, la scoperta dell’altro, il percorso per recuperare fiducia in se stessi, il passaggio all’età adulta, l’amore senza etichette: sono alcuni dei temi raccontati dalle 118 opere in concorso. E ancora un focus speciale rivolto all’ambiente e ai cambiamenti climatici. Anche quest’anno numerose le anteprime e gli eventi speciali, i progetti oltre alle attività dedicate all’innovazione con il Dream Team.

Comedy queen (Sanna Lenken). Dopo il suicidio di sua madre, Sasha, 13 anni, si rifiuta di piangere nonostante provi un dolore incommensurabile. E allora stila una lista di obiettivi che la allontanino dalla madre, tra cui rasarsi i capelli a zero e… diventare la regina della stand-up comedy!… Brillante film svedese, su un libro della psicologa Jenny Jägerfeld, che unisce diversi e differenti tentativi di elaborazione del lutto (Sasha non piange mai, il padre è sempre in lacrime), comunque fallimentari, ad altri più efficaci (ridere, ridere, ridere, anche con sana cattiveria) e l’inevitabile crisi adolescenziale. La bravissima Sigrid Johnson ci trascina nel proprio multiforme universo, tra i suoi (in)sormontabili ostacoli e i suoi successi. Post-tanatologico. Generator +13. Voto: 8

Sonata (Bartosz Blaschke). Da una storia vera. Il piccolo Grzegorz Plonka vive isolato nel suo autismo per poi scoprire a 14 anni che era semplicemente… sordo! Dietro tale handicap si cela però un incredibile talento musicale. Prima con un apparecchio acustico, poi attraverso un impianto cocleare, tra la sua ferrea volontà e i differenti pareri degli insegnanti e gli alterni umori dei suoi genitori, che nascondono anche una tragedia famigliare, il ragazzo riuscirà a frquentare perfino il conservatorio. Bellissima parabola, narrata ed interpretata magnificamente che racconta come dove sembra esserci la follia non sempre c’è e dove sembra essere lontana ha invece fatto il nido. Memorabile l’interpretazione di Jerzy Stuhr nel ruolo del paterno, ma non troppo, Professor Skarzynski. Metacustico. Generator +13. Voto: 8

Carajita (Silvina Schnicer e Ulises Porra Guardiola). Yarisa ha trascorso la parte migliore della sua vita al servizio di una famiglia benestante ed è considerata più come una sorella o una madre surrogata dall’adolescente. Ma un tragico evento rimetterà in discussione ogni cosa… Potente (melo)dramma, co-prodotto tra Repubblica Dominicana e Argentina, che inizia  come una commedia dei sentimenti, poi vira verso la commedia adolescenziale, per esplodere quindi nella sua reale dimensione. A tratti surrealista, con rimandi evidenti a Buñuel, come nel bellissimo finale. Imperdibile. Generator + 16. Voto: 7 e ½

Mars One/Marte um (Gabriel Martins). I Martin sono ottimisti sognatori, lavoratori di medio-bassa estrazione sociale, che conducono tranquillamente la loro vita ai margini di una grande città brasiliana, dopo la deludente elezione di un presidente di estrema destra, molto lontano dalle loro opinioni. In tutto questo il brillante, piccolo Deivinho sogna di diventare uno scienziato e di andare su Marte con la prima missione possibile… Divertente e godibilissomo ritratto di famiglia, posato e maturo come le persone di cui racconta, tra i sinistri presagi della madre, che continua apparentemente a sfuggire alla morte, e la figlia che cerca di presentare ai genitori la sua ragazza, ponendoli di fronte alle loro posizioni, forse non così progressiste come avevano sempre creduto. Delizioso. Generator +18. Voto: 7 e ½

As in Heaven/Du seom her i himlen (Tea Lindeburg). Raccontato in 24 ore ed ambientato in una fattoria, il film è la storia di una notte alla fine del 1800 – durante la quale la madre sta cercando di far nascere un altra creatura – che cambierà per sempre la vita della quattordicenne Lisa. Affascinante come solo i film nordici sanno esserlo, questo film danese con le sue luci intense e i colori primari ben saturi ci narra la crescita improvvisa, ma ormai alle porte di un’adolescente. Tra religione e paura degli uomini, tra prime pulsioni e paura (dell’ignoto) ci conquista. Il mondo (non) salvato dai bambini. Generator +18. Voto: 7

How I learned to fly/Leto kada sam naučila da letim (Radivoje Andri). L’avventurosa e divertente dodicenne Sofija costretta a trascorrere le vacanze con la prepotente nonna Maria di appena cinquantacinque anni più grande di lei, su un’isola della Croazia. Non è l’estate che aveva sognato, ma… gli imprevisti tragicomici non mancheranno! Divertente e coloratissimo film co-prodotto tra Bulgaria, Croazia, Serbia e Slovacchia, un coming-of-age tra situazioni buffe e meno buffe in un’estate dopo la quale la protagonista non sarà più la stessa. Meta-estivo. Elements +10. Voto: 7

My brothers dream awake/Mis hermanos sueñan despiertos (Claudia Huaiquimilla). Ángel e suo fratello minore Franco sono incarcerati in un carcere minorile da un anno… Dramma carcerario di produzione cilena condotto con rara sensibilità- non a caso dietro la macchina da presa c’è una donna – tra sogni, aspirazioni e ribellioni. Una via di mezzo tra Mery per sempre di Marco Risi e Fiore di Claudio Giovannesi, con protagonisti sinceri e fin troppo sfortunati. Generator +16. Voto: 7

Otar’s death (Ioseb ‘Soso’ Bliadze). Keti e Nika, madre e figlio, con vent’anni di differenza. Nila, sedicenne, investe accidentalmente in campagna un vecchio con l’auto. I famigliari della vittima promette di astenersi dal sporgere denuncia contro il giovane se sua madre li risarcirà. Così Nika avrà un solo giorno per procurare i soldi ed evitare che suo figlio possa finire in prigione. Ma il destino, imprevedibile e improbabile, farà la sua parte, con una svolta tragicomica… Coproduzione tra Georgia, Germania e Lituania, che oscilla tra drammatico e grottesco, con un finale più che beffardo. Aleatorio. Generator +16. Voto: 7

The path/Der Pfad (Tobias Wiemann). 1940: il dodicenne Rolf è fuggito da Berlino con suo padre Ludwig per sfuggire ai nazisti. Con sé, dalla Germania, è riuscito a portare solo il suo vivace terrier Adi e un libro… l”apparentemente impossibile meta è New York, dove la madre li sta aspettando… Storia un po’ troppo semplificata e semplicistica, per un film che si lascia guardare in una dignitosa ricostruzione storica. I Nazisti si vedono e si sentono poco, anche se dovrebbero esserci. Comunque avvincente e divertente. Semplice. Elements +10. Voto: 6 e ½

Sumo kid/Malenkiy voin (Ilya Ermolov). Vitya Kasatkin ha un hobby insolito, il sumo giapponese, una passione che lo lega a suo padre. L’uomo ha però lasciato la famiglia da tempo e si è trasferito in Giappone. Lo scopo di Vitya è proprio quello di andare a gareggiare nel paese del sol levante per incontrare il genitore e mostrargli quanto egli, come figlio, valga… Divertente e originale film russo che però si perde per strada, non riuscendo a comprimere fino in fondo i buoni sentimenti di cui vuole impregnarsi a tutti i costi. Peccato, un’occasione sprecata. Inopportunamente melenso. Elements + 10. Voto: 6 e ½

The sleeping beast/Tagurpidi torn (Jaak Kilmi). Kristjan e gli altri ragazzi del quartiere sono migliori amici e trascorrono le loro giornate estive condividendo giochi e avventure in una vecchia fabbrica abbandonata. Ma un giorno qualcosa si rompe tra loro e un pericoloso segreto da nascondere metterà a dura prova i loro rapporti e le loro vite… Pur partendo bene il film si arena sempre più nello sviluppo a causa di personaggi davvero sgradevoli con cui empatizzare, compreso il protagonista Kristjan. L’escalation di cattiverie è veramente incomprensibile e suona falsa come tutta la pellicola. Viva Erode! Generator +13. Voto: 6

Dopo la carrellata di lungometraggi in concorso, i juror hanno scelto di premiare le opere che li hanno maggiormente emozionati. La grande famiglia di Giffoni ha privilegiato le storie intense come il racconto di una suora coraggiosa e di vite al limite, le paure, le tensioni di ragazzi cresciuti in fretta, i progetti di cambiamento, le grandi sfide da superare, i pregiudizi che rendono “invisibili” ma solo all’apparenza. Vince il premio Gryphon Award come migliore lungometraggio VINSKI AND THE INVISIBILITY POWDER (Finlandia) per la categoria Elements +6. È il film diretto da Juha Wuolijoki, che racconta l’incontro di un bambino di 10 anni con un misterioso farmacista. L’uomo gli dona una bottiglia di polvere magica, capace di renderlo invisibile, di attraversare i muri, di aiutare la propria comunità. Per gli Elements +10 vince FULL OF GRACE. Siamo catapultati nell’estate del 1994 (Spagna – distribuzione internazionale Film Factory Entertainment), attraverso l’opera di Roberto Bueso. Marina, una suora piuttosto insolita, arriva in un orfanotrofio che rischia di chiudere. L’inizio non è idilliaco, ma lentamente creerà – attraverso il calcio – un forte legame con i ragazzi che troveranno insieme il modo di salvare la loro casa. Il film è tratto dalla storia vera del calciatore spagnolo Valdo. Ad aggiudicarsi il Gryphon Award tra i lungometraggi in concorso nella sezione Generator +13 è LA TRAVIATA, MY BROTHERS AND I del regista francese Yohan Manca. Una storia toccante: il piccolo Nour sviluppa una passione per la musica classica, così da poter sentire più vicina la mamma, da anni in coma. La convivenza forzata con i fratelli maggiori, porterà il bambino a non arrendersi e a portare avanti il suo talento come cantante lirico. I giffoner della sezione GENERATOR +16 hanno deciso di assegnare il prestigioso riconoscimento del Gryphon Award, al lungometraggio MY BROTHERS DREAM AWAKE della regista cilena Claudia Huaiquimilla. Un film dedicato a tutte le vittime dell’incendio che avvenne nel 2007 in un carcere minorile in Cile. Una tragedia nata da una rivolta per gli abusi subito dai prigionieri, nella quale persero la vita 10 ragazzi dai 14 ai 17 anni. Ed infine i juror della sezione GENERATOR +18 hanno deciso di premiare il film STAY AWAKE del regista Jamie Sisley. La storia autobiografica del regista ha raccontato al pubblico con quanta determinazione, due fratelli adolescenti abbiano lottato per anni, affinché la loro amata mamma potesse uscire dal vortice della tossicodipendenza da farmaci. Per la categoria GexDoc vince LYRA (Irlanda), regia di Alison Millar. LYRA, documentario lungometraggio proiettato in Sala Galileo per la sezione GexDoc, è il ritratto intimo della vita, della fulgida carriera e della morte drammatica della celebre giornalista nordirlandese Lyra McKee. Sostenitrice del movimento LBGTQ+, la cronista è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dai repubblicani dissidenti irlandesi, nell’aprile del 2019. Aveva 29 anni.

Anche quest’anno sono stati assegnati premi speciali. Il premio CIAL – Premio Ambiente – ALUMINIUM GRYPHON va a HOW I LEARNED TO FLY (Serbia / Croatia / Bulgaria / Slovacchia). Proiettato per la categoria Elements +10, per la regia di Radivoje Andrić, racconta di famiglia e sentimenti ritrovati, con la natura che fa da sfondo ad una storia commovente e attuale. Il premio ambiente viene riconosciuto a questo film perché esalta l’evidente rapporto d’amore, di libertà e spensieratezza che la protagonista Sofija vive con il mare dell’isola croata che l’accoglie, protettiva e generosa, aiutandola e sorreggendola negli anni forse più complicati della vita di una giovane donna. Il premio LETE SPECIAL AWARD – SPORT AND SOCIAL CULTURE va a BIGMAN (Olanda), regia di Camiel Schouwenaar, categoria Elements +10. Bigman è un’opera emozionante che mostra come la forza di un sogno e la passione per lo sport riescano a permettere ad un ragazzo, Dylan, di ricostruire la propria vita dopo un tragico incidente e di fare di lui un grande guerriero che ci ricorda campioni come Bebe Vio e Alex Zanardi. Il film è anche, in parte, un racconto autobiografico dello sceneggiatore Job Tichelman. Ad aggiudicarsi il Premio Speciale ACEA SUSTAINABILITY AWARD è il film SUPER FURBALL SAVES THE FUTURE diretto da Joona Tena della categoria ELEMENTS +6. Un film tratto dai libri di Paula Noronen, con protagonista la giovane Emilia impegnata in una missione che può cambiare il destino dell’umanità: salvare le api per preservare la diversità nel mondo. Il riconoscimento in concorso nella sezione Generator +13 è SONATA, diretto dal polacco Bartosz Blascke. Basato su una storia realmente accaduta, il protagonista è un ragazzo con gravi problemi di udito ma con un solo grande sogno nel cassetto: suonare la ‘Serenata al chiaro di luna’ di Beethoven. Una bellissima storia nella quale non c’è spazio per gli ostacoli e i pregiudizi. 

A vincere il prestigioso Gryphon Award nella sezione ELEMENTS +3 è il cortometraggio svizzero GIUSEPPE diretto dalla regista Isabelle Favez. Al centro del corto d’animazione una storia di amicizia tra un piccolo riccio alle prese con il letargo e i coniglietti Ayana e Toto.
Per la sezione ELEMENTS +6 ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento è il corto d’animazione VULCANO diretto dal team di registe formato da Margherita Abbruzzi, Serena Miraglia, Giada Rizzi e Lara Zizzi, allieve del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino. Protagonista di questa storia ambientata nell’Antica Grecia è il giovane Efesto, il quale, nel tentativo di annullare il suo esilio dall’Olimpo, falsifica un dono per sua madre Era. Per fare in modo che questo regalo giunga nelle mani della dea, si trova costretto a fare un patto con Hermes.
I giurati della ELEMENTS +10 hanno decretato vincitore il corto NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI della regista italiana Rosalba Vitellaro, tratto dal libro omonimo di Fabio Geda e prodotto da Larcadarte e RAI Ragazzi. Enaiatollah ha nove anni il giorno in cui sua madre decide di lasciarlo solo in Pakistan per salvarlo dai talebani, che lo reclamano come pagamento di un debito. Il corto ha ricevuto anche il PREMIO CLEAR CHANNEL ITALIA AWARD – innovazione e sostenibilità nella categoria Premi Speciali.
A concludere la premiazione riservata ai cortometraggi, la sezione PARENTAL EXPERIENCE con BRICIOLE diretto da Rebecca Maria Margot, interpretato tra gli altri da Vanessa Scalera, Elena Cotta e Renato Marchetti. Il poliziotto Alfredo vive in un piccolo appartamento insieme alla moglie Donatella e ai suoi 3 figli. In attesa dell’arrivo del quarto bambino, tra le pressioni del lavoro e della vita in familiare, l’uomo si troverà a dover rispondere a una chiamata d’emergenza, a seguito di una rapina a mano armata. Da questo evento, la visione della sua vita cambierà radicalmente.