Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: François Ozon
Fotografia: Pascal Marti
Montaggio: Laure Gardette
Scenografie: Katia Wyszkop
Costumi: Pascaline Chavanne
Musiche: Philippe Rombi
Suono: Brigitte Taillandier
Francia, 2013 – Drammatico – Durata: 94’
Cast: Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Charlotte Rampling, Johan Leysen, Fantin Ravat, Nathalie Richard, Laurent Delbecque
Uscita in Italia: 7 novembre 2013
Distribuzione: BIM
I 17 anni di Isabelle
La splendida e luminosa estate dei 17 anni è per Isabel (Marine Vacth) il punto di partenza di un’avventura violenta e perversa, nella spensierata esigenza di andare oltre i propri limiti ed esplorare il proprio essere.
Giovane e bella non è un diario introspettivo della vita di una giovane ragazza che si trova a rincorrere, in maniera quasi patologica, l’esigenza oscura e incontrollabile di violentare il proprio corpo per riuscire a sentirlo all’estremo dei propri limiti. Non è un giudizio di condanna alla cruda verità della prostituzione minorile, che finisce per coinvolgere giovani di qualsiasi rango sociale. E’, piuttosto, una fotografia fredda e distaccata di quella che lo stesso regista (François Ozon) definisce “un’avventura scevra di qualsiasi perversione”. E’ un racconto asettico dell’evolversi di una fase esistenziale della giovane protagonista, fatta di un concatenarsi di eventi scanditi dall’intercalarsi delle stagioni.
Estate. Tutto inizia con il raggiungimento di un traguardo, la perdita della verginità, che per la protagonista non rappresenta altro che una tappa che deve essere raggiunta anche a costo di essere bruciata. L’atto sessuale non ha nulla di erotico, rappresenta solo un passaggio obbligato per proseguire il percorso di evoluzione di cui il corpo sente la necessità.
Autunno. Comincia il gioco clandestino della prostituzione. Un gioco fatto di corridoi e strade da ripercorrersi, come in un rituale mistico. La spinta non è di carattere sessuale, ma psicologica ed emotiva. L’avventura e il brivido di affrontare un’esperienza proibita, il fascino dell’ignoto quando si prende un’ appuntamento e l’ eccitazione di riviverne il ricordo.
Inverno. La fase più drammatica, in cui Isabelle è risvegliata dal suo trance ed è riportata alla realtà. E’ il momento della scoperta dell’orrenda realtà che Isabelle vive da parte della madre (Géraldine Pailhas) che si trova a repellere ciò che è carne della sua carne, a indagare gli errori e le ragioni. Ma non c’è causa remota a giustificare Isabelle, non il bisogno di denaro, né difficoltà famigliari, né traumi infantili. Quella di Isabelle è una scelta, naturale come potrebbe essere quella di iniziare a fumare.
Primavera. Isabelle tenta il reinserimento sociale, ritornando tra gli adolescenti coetanei come a normale conclusione di un percorso. Nessuno dei 17enni “fa realmente sul serio”, recitano i ragazzi nelle parole di Rimbaud: ognuno è preso dalla personale sperimentazione del proprio intimo, dal “selvatico” bisogno di conoscere la proprio verità.
Più che la fotografia di una perversione, Giovane e bella è il ritratto di un’età estrema in cui spesso si finisce per allontanarsi da se stessi, solo per il piacere e il gusto di sdoppiarsi e osservarsi da fuori, per poi “ritornare” come se nulla fosse cambiato.
Voto: 8
Elisa Arbia