Scheda film
Titolo originale: Los océanos son los verdaderos continentes
Regia Soggetto e Sceneggiatura: Tommaso Santambrogio
Fotografia: Lorenzo Casadio Vannucci
Montaggio: Matteo Faccenda
Scenografie: Alexis Álvarez Armas
Costumi: Anisleidys Boza
Suono: Victor Jaramillo
Italia/Cuba, 2023 – Drammatico – Durata: 119′
Cast: Alexander Diego, Edith Ybarra Clara, Frank Ernesto Lam, Alain Alain Alfonso González, Milagro Llanes Martínez, Lola Amores, Jhon Steven Baldriche
Uscita in sala: 31 agosto 2023
Distribuzione: Fandango
Sale: 7
Un’altra Cuba è possibile?
Alex(ander Diego) e Edith (Ybarra Clara) – il presente – due giovani teatranti sui 30 anni, vivono la loro relazione fatta di piccoli gesti e di una tenera quotidianità tra le rovine degli edifici cubani.
Milagros (Llanes Martínes) – il passato – ormai in pensione, cerca di sopravvivere vendendo “manì” – tipici coni di noccioline cubane – e trascorre le sue giornate ascoltando la radio e rileggendo vecchie lettere.
Frank e Alain – il futuro – due bambini di otto anni, vanno a scuola e sognano di emigrare assieme negli Stati Uniti per diventare giocatori di baseball professionisti.
Nel contesto di San Antonio De Los Baños, paesino dell’entroterra cubano dove sembra che il tempo si sia fermato, si sviluppano le tre rispettive narrazioni e i loro mondi: in un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia però lo spettro della separazione, vera, grande piaga della società contemporanea cubana.
Sullo sfondo di una Cuba decadente e resa in un bianco e nero (di Lorenzo Casadio Vannucci) lacerato dalla pioggia caraibica scorrono le storie narrate dal talentuoso Tommaso Santambrogio, regista italiano collaboratore di Werner Herzog e Lav Diaz, qui al suo primo lungometraggio, una sorta di docu-fiction in cui gli attori naturali interpretano loro stessi.
Alex è il perfetto anfitrione dell’anima di Cuba, un Virgilio caraibico; Edith è tutta movimento e azione e, in un paese statico per definizione, è la rottura dello schema, il vero cambio di marcia che dà sapore a ogni immagine; Milagros, affaticata, appesantita, ma contestualmente tenace e determinata, è ancorata a un passato che non lascia andare, figlia di un’altra Cuba; Frank e Alain, due bambini eccezionali, l’uno più timido e introverso, l’altro un attore nato, in grado di stravolgere come e quando voleva la lavorazione del film.
“La prima volta che sono stato a Cuba avevo otto anni”, racconta il regista, “Mi ricordo che, mentre mi avvicinavo ai controlli dell’aeroporto, assistetti a un abbraccio disperato e inseparabile – con profondi singhiozzi e lacrime – tra un padre e una figlia, la quale evidentemente aveva trovato il modo di lasciare l’isola e non ci avrebbe fatto più ritorno. Era un addio, una separazione, struggente e ingiusta quanto terribilmente quotidiana e comune nella società cubana, che oggi sta attraversando la più grave crisi migratoria della sua storia (quasi l’8% della popolazione ha lasciato il paese solo nell’ultimo anno e mezzo e il flusso è in costante crescita).”
I giovani Alex e Edith, l’anziana Milagros e i bambini Frank e Alain vivono la loro vita, fatta di piccoli gesti quotidiani, racconti del passato e sogni di futuro. Mentre lo spettro della separazione aleggia su tutti loro.
RARO perché… È un piccolo film non semplice, non per tutti, ma da (ri)scoprire.
Voto: 7
Paolo Dallimonti