Scheda film

Regia: Michael Apted
Soggetto: dal romanzo omonimo di Martin Cruz Simth
Sceneggiatura: Dennis Potter
Fotografia: Ralf D. Bode
Montaggio: Dennis Virkler
Scenografie: Paul Sylbert
Costumi: Richard Bruno
Musiche: James Horner
USA, 1983 – Thriller – Durata: 125′
Cast: William Hurt, Lee Marvin, Brian Dennehy, Ian Bannen, Joanna Pacula, Michael Elphick, Richard Griffiths
Uscita: 1984
Distribuzione: CDE

 A Gorky Park…

A Gorky Park, nel cuore di Mosca, vengono rinvenuti tre cadaveri scarnificati e sepolti dalla neve. Ad occuparsi del caso, per conto della polizia criminale, il giovane ispettore Arkadi Renko. Arrivato sul posto Renko incontra un alto funzionario del K.G.B con il quale riaffiorano velocemente vecchi dissapori.
Una trama complicata, e difficilmente districabile, per uno spettatore non avvezzo agli intrighi internazionali in salsa – in questo caso e curiosamente – sovietica pre-crollo del “muro”. Il giovane Arkadi Renko, contestatore del regime e figlio di un noto ufficiale dell’epoca stalinista, interpretato da un altrettanto giovane William Hurt che di li a qualche anno, nel 1986 per la precisione, avrebbe trionfato alla notte degli Oscar con l’interpretazione per Il Bacio della Donna Ragno, si trova a dover districare un bandolo molto spinoso e annodato e al tempo stesso a dover affrontare le ire del K.G.B. qui sin troppo intento a andare d’amore d’accordo con il “nemico”, con virgolette d’obbligo, “Made in USA”. Un finale strappalacrime, che richiama e nemmeno troppo velatamente il Casablanca” di bogartiana memoria, e un russo che per una volta fa il buono e non il comunista cattivo, completano una trasposizione riuscita a metà per via di alcuni momenti di pausa narrativa. Michael Apted riuscì all’epoca a portare al cinema l’omonimo best seller di Martin Cruz Smith di appena due anni prima (1981) ricavandone una trama che desiderava rivelare quanto di poco ammirevole e patinato ci fosse nella Russia dei primi anni ‘80 prossima a virare verso un epilogo all’epoca non ancora scontato.

Voto: * * *¼

Ciro Andreotti