Scheda film
Regia: Michael Zampino
Sceneggiatura: Michael Zampino, Giampaolo G. Rugo e Heidrun Schleef
Fotografia: Stefano Paradiso
Montaggio: Gianluca Cristofari
Scenografie: Cinzia Lo Fazio
Costumi: Francesca Leondeff
Musiche: Sartoria Sonora
Italia/Francia, 2020– Thriller/Drammatico – Durata: 89′
Cast: Massimo Popolizio, Vinicio Marchioni, Sarah Denys, Claudio Spadaro, Maria Cristina Heller, Maria Bajma-Riva, Sonia Barbadoro
Uscita: 12 aprile 2021
Distribuzione: Adler Entertainment
Contro: Il Renzo del potere
Renzo Petrucci (Massimo Popolizio) è un manager di una grossa multinazionale petrolifera, brillante e privo di scrupoli, nonché esperto conoscitore dei meccanismi del potere. Quando si trova costretto ad abbandonare il proprio incarico di direttore generale a causa di una inchiesta per corruzione, si convince che di mezzo ci sia una giovane e nuova collega, Viviane Parisi (Sarah Denis), che casualmente ha preso il suo posto. Determinato a vendicarsi, provoca un incidente stradale in cui lascia morire la ragazza incastrata tra le lamiere dell’auto. coinvolgendo suo malgrado nella disgrazia l’amico Michele (Vinicio Marchioni), un amico meccanico che grazie alla sua intercessione sta cercando di aprire una stazione di servizio. Grazie al ruolo strategico ricoperto nell’azienda e alla sua rete di conoscenze, Renzo riesce ad uscire pulito dall’indagine poliziesca. Ma la lotta per il potere non fa sconti, e la sua posizione potrebbe vacillare da un momento all’altro….
Michael Zampino, che aveva già impressionato favorevolmente esattamente dieci anni fa col suo film d’esordio, L’erede, interpretato tra gli altri da Alssandro Roja, ha lavorato per circa quindici anni nel settore dell’energia, mondo che ben conosce e che è al centro di questa sua nuova pellicola.
Per raccontare l’implacabile parabola sul potere del denaro di Governance e mostrarci quanto sia difficile la ricerca della verità quando sono in gioco importanti interessi economici, afferma di essersi ispirato a vari modelli cinematografici, quali The player (I protagonisti) di Altman, Il caso Kerenes di Calin Netzer, Margin Call di J.C. Chandor e La Frode di Nicholas Jarecki e anche Il capitale umano di Paolo Virzì e la serie TV targata Sky Diavoli di Nick Hurran e Jan Michelini.
La mente va invece all’interessante Il venditore di medicine di Antonio Morabito, del 2013, su altre multinazionali e altre “governance”, quelle di “Big Pharma”, dove anche lì il protagonista cercava di salvarsi da un universo che gli si sgretolava addosso. Quello che manca a Governance è però lo stesso forte piglio narrativo e soprattutto, in un mondo dove tutti sono stronzi e senza scrupoli, qualcuno con cui solidarizzare e per cui parteggiare. Così la denuncia sociale si annacqua mentre il regista cerca di mostrarci il (piccolo) mondo del protagonista in cui egli stesso finisce per perdersi. Lo squallore di quanto mostrato, sorvolando su alcune intepretazioni veramente discutibili, anche se nessun attore, Popolizio compreso, sembra essere al massimo della propria forma recitativa, finisce per sovrapporsi allo squallore di una messinscena che riserva ben poche attrazioni e sorprese.
Voto: 5
Paolo Dallimonti
Pro: Buoni e cattivi
Renzo Petrucci è un manager di una multinazionale petrolifera che ha aiutato a espandersi anche a spese della propria vita privata. Michele Laudato è un amico di Renzo al quale quest’ultimo ha promesso la gestione di un distributore di benzina. La vita dei due sembra procedere senza particolari intoppi fino a quando Renzo viene invitato, dalla propria società, a dimettersi a causa di un’indagine su una serie di appalti truccati. Petrucci comincia a sospettare che a denunciarlo sia stata Vivian Parisi, ingegnere che deve prenderne il posto e che proviene da una società concorrente. Per questo Renzo decide di vendicarsi coinvolgendo suo malgrado Michele.
Tre quarti di thriller sommati a un quarto di sfumature drammatiche, il tutto unito a un’interpretazione venata d’istrionismo teatrale come quella di Massimo Popolizio, incredibilmente convincente e misurato, nel dipingere il dottor Petrucci, manager rampante della Royal S.p.A., multinazionale petrolifera con affari che vanno dall’est Europa a numerosi distributori sparsi lungo la penisola. È proprio in uno di questi che dovrebbe insediarsi Michele, Vinicio Marchioni, vecchio amico di famiglia che vuole lasciarsi alle spalle un passato da carcerato iniziando una nuova attività assieme alla moglie Rita. Alla fine quando tutto sembra andare per il verso giusto e la vita di Riccardo, come quella di Michele, sembrano essere dirette verso il più classico dei lieto fine, sarà un’indagine della finanza a bloccare la carriera di un manager d’assalto che si scopre privo di scrupoli e per il quale mai domanda più adatta è stata coniata ovvero: “si nasce cattivi… o lo si può diventare?” A questo interrogativo cerca di rispondere Michael Zampino, regista italo francese che al suo secondo lungometraggio, dopo L’erede – The Heir, co-firmato assieme all’autore Ugo Chiti, non vuole variare genere; se nella pellicola del 2011 erano i drammi famigliari e di vicinato a farla da padrone, questa volta è il mondo degli affari e degli scrupoli che ognuno dovrebbe farsi, che vengono esplorati. Pellicola molto interessante con due prestazioni magistrali, Popolizio e Marchioni, e una trama che sa passare dal dramma personale al thriller, nel breve volgere di un’inquadratura.
Voto: 7
Ciro Andreotti
Note: il film dal 12 aprile 2021 sarà disponibile su Amazon Prime Video.