Basato su una storia vera, ancora in evoluzione visto che i processi non sono conclusi del tutto, By the Grace of God di François Ozon è una drammatizzazione profondamente umana di una campagna guidata dalle vittime per cercare giustizia contro un prete pedofilo e le strutture della chiesa che lo hanno protetto. Temporalmente non lontano da Spotlight (era a venezia), il film del regista francese si concentra sulla vita di tre uomini molto diversi che affrontano un’istituzione potente e decenni di traumi, in un sforzo per trovare la pace.È un racconto ammirevolmente sobrio del processo spesso doloroso per le vittime di abusi di aver fatto testimonianza dopo aver vissuto per 30 anni o più con i loro dolorosi segreti. Il divario tra tali dichiarazioni e azioni da parte della chiese concrete per rimuovere i trasgressori è la zona grigia in cui Ozon scava.Il film è girato elegantemente, in modo sottile e sceneggiato magistralmente in modo da mantenere alta la tensione per tutta la durata del film.
Ozon indovina un’opera molto ficcante e di denuncia, e riesce ad evitare i consueti toni faziosi e partigiani di opere simili, mantenendo un rigore encomiabile nel rappresentare drammi lancinanti personali. Una rarità per film di questo tipo e per certi versi superiori anche al conclamato Spotlight.
Uno dei migliori film indubbiamente di questa Berlinale 2019.
Voto 7
Vito Casale