Scheda film
Regia: Claire Denis
Sceneggiatura: Claire Denis e Jean-Pol Fargeau, con la collaborazione di Geoff Cox e la scrittura aggiuntiva di Andrew Litvack
Fotografia: Yorick Le Saux
Montaggio: Guy Lecorne
Scenografie: François-Renaud Labarth
Costumi: Judy Shrewsbury
Musiche e Suono: Stuart A. Staples
Francia/G.B./Germania/Polonia/USA, 2018 – Fantascienza/Drammatico – Durata: 113′
Cast: Robert Pattinson, Juliette Binoche, André Benjamin, Mia Goth, Agata Buzek, Lars Eidinger, Claire Tran
Uscita in sala: 6 agosto 2020
Distribuzione: Movies Inspired
Verso l’infinito e oltre…
Un uomo, Monte (Robert Pattinson), è solo con una bambina in un ambiente confinato. Scopriamo via via che sono padre e figlia e si trovano su di un’astronave in viaggio oltre i confini del sistema solare. Apprendiamo pian piano che sono anche gli unici sopravvissuti ad una strana missione: un gruppo di disadattati, detenuti del braccio della morte, sono stati reclutati per ricerche sulla riproduzione nello spazio. Willow è il frutto di una sperimentazione, ma l’amore di suo padre sarà più grande dell’infinito spazio profondo. Molto più grande…
Progetto protrattosi per lunghi anni – inizialmente era stato concepito su Philip Seymour Hoffman, fino alla sua morte – High life è un curioso film di fantascienza con sfumature horror che si colloca a metà tra la science fiction di Kubrick & Trumbull e Tarkovsky e Interstellar di Nolan, che già attingeva agli altri cineasti, con in più un pizzico di Trainspotting. Come ogni pellicola di fantascienza adulta che si rispetti guarda alle stelle per rivolgere però il suo vero sguardo all’uomo, alla sua spiritualità e interiorità.
Personaggi potenzialmente pericolosi, compresa la dr.ssa Dibs (Juliette Binoche), con un passato al di là della legge, viaggiano in una missione indefinita dagli aspetti etici molto discutibili in un tentativo disperato di redenzione, una redenzione difficile di cui probabimente nessuno saprà mai nulla. Ma saranno le loro stesse caratteristiche a rendere difficile il tutto, eccezion fatta per Monte, la cui paternità non voluta diventerà motivo di maturazione e di riscatto.
Una pellicola anomala e complessa, rara nel panorama internazionale, nella quale in alcuni momenti la regista si lascia prendere la mano “autoriale” verso derivazioni di dubbio gusto, ad un passo dal ridicolo involontario, senza smarrire però – si perdoni il gioco di parole – la rotta e portando letteralmente verso l’infinito una storia di redenzione e di selezione naturale.
Una piccola perla, poggiata pressoché interamente sulle ormai possenti spalle di Robert Pattinson, da non lasciarsi sfuggire, ricca di suggestioni sotto pelle, disturbante e a suo modo affascinante. Attenzione ai titoli di coda: la struggente canzone “Willow”, dedicata alla bambina protagonista e cantata dallo stesso Pattinson in persona.
Voto: 7
Paolo Dallimonti