Scheda film
Regia: Francis Lawrence
Soggetto: dal romanzo di Suzanne Collins
Sceneggiatura: Simon Beaufoy e Michael deBruyn
Fotografia: Jo Willems
Montaggio: Alan Edward Bell
Scenografie: Philip Messina
Costumi: Trish Summerville
Musiche: James Newton Howard
Suono: Adam Pleiman
USa, 2013 – Fantascienza – Durata: 146′
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Jack Quaid, Taylor St. Clair, Sandra Ellis Lafferty, Woody Harrelson
Uscita: 27 novembre 2013
Distribuzione: Universal Pictures
The Trauma Show
Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) sembra non aver ancora metabolizzato la vittoria agli ultimi Hunger Games (nel precedente episodio) insieme al sodale dello stesso distretto Peeta Mellark (Josh Hutcherson), che ha donato una nuova speranza ai distretti del distopico e futuribile stato di Panem (gli attuali Stati Uniti). Il presidente Snow (Donald Sutherland) con la collaborazione del nuovo stratega Plutarch Heavensbee (Philip Seymour Hoffman) sta studiando il modo per placare l’imminente rivolta. Eliminare Katniss o usarla letteralmente a loro favore? La risposta viene con l’idea di convocare per i prossimi giochi tutti i vincitori dei precedenti, rimettendo quindi in discussione il successo della ragazza e del suo amico…
Squadra che vince… si cambia! Ovviamente in piccola parte: fatto fuori Wes Bentley alias lo stratega Seneca Crane – in una delle ultime scene gli era stato posto dinanzi un piatto di bacche velenose – ecco arrivarne uno nuovo ed ancora più ambiguo, Plutarch Heavensbee, con le fattezze di Philip Seymour Hoffman; usato un regista, sotto un altro: da Gary Ross a Francis Lawrence (nessuna parentela con Jennifer), tipico cineasta alimentare, confermato anche per il doppio episodio conclusivo; la distribuzione Warner infine Bros cede il passo alla Universal Pictures. E naturalmente come in molti seguiti si gioca al rialzo: non più concorrenti normali, ma gli intoccabili sopravvissuti delle competizioni precedenti, elevando così il livello dello scontro e rimettendo in gioco l’ultima eroina.
Accolto trionfalmente al settimo Festival del Film di Roma, nel quale è stato presentato come evento fuori concorso, ingenerando fenomeni di isterismo collettivo negli adolescenti che hanno letteralmente invaso l’Auditorium tra striscioni, svenevolezze e CosPlay, il secondo capitolo di Hunger Games, che ricordiamo tratto dai romanzi omonimi di Suzanne Collins, si dimostra all’altezza del predecessore, pur essendo un episodio di transizione e, com’è solito, destinato in teoria ad essere il più debole. Mantenendo la durata elevata vicina alle due ore e mezza, rafforzato dall’idea di buttare nella mischia quei concorrenti ormai ritenuti al sicuro, compresi i due protagonisti, Hunger Games: La ragazza di fuoco si dilunga ampiamente nella prima parte per mostrarci il montare della rivolta e riservando la seconda metà ancora una volta alle sanguinarie dispute. Se il primo film – come i romanzi – era debitore di numerose altre pellicole su “giochi pericolosi”, qua nel prefinale si punta di più all’essenza di artificioso spettacolo televisivo, citando maggiormente The Truman show, quando Katniss mira con la sua freccia la gigantesca cupola che fa da set ai giochi. Ed anche questa volta lo spettacolo funziona egregiamente, forse anche di più.
Alla fine, inutile dirlo, siamo all’inizio del prossimo capitolo, con la protagonista (senza Peeta) portata in salvo da Haymitch Abernathy e Plutarch Heavensbee che la informano sulla rivolta appena cominciata… Sarà vero? Non vediamo l’ora di appurarlo…
Voto: 7
Paolo Dallimonti