Gli Yamakasi, dopo essersi affermati come antagonisti del crimine urbano, decidono di aprire una scuola in Thailandia per insegnare ai giovani del luogo il loro rivoluzionario sport, fatto di voli dai tetti e vertiginose acrobazie.
Ma giunti a Bangkok troveranno una realtà molto differente da quella europea, dominata dalla violenza delle Triadi cinesi in guerra con la Yakuza giapponese.
In questo scenario da giungla urbana gli Yamakasi faranno la conoscenza di Tsu, attraente esperta d’arti marziali.
Con il fratello Kien la ragazza è alla testa di una banda di moderni samurai che, dopo aver stretto una segreta alleanza con la Yakuza giapponese, ha l’intento di scalzare il potere della triade locale per guadagnarsi il controllo di una parte della città.
Superato un primo scontro, i due gruppi verranno coinvolti nella lotta intestina fra le organizzazioni malavitose e nonostante la rivalità, saranno infine costretti a collaborare.
Ciascuno sarà posto davanti al proprio passato e si confronterà con le proprie paure.
Riusciranno le sole forze della lealtà, dell’amore e dell’onore a preservarli integri prima del combattimento finale?
CAST ARTISTICO
Gli Yamakasi
Williams – Williams BELLE
Kien Châu BELLE DINH
Kien – Châu DINH
Kenjee – Malik DIOUF
Yann – Yann HNAUTRA
Yaguy – Guylain
Logan – Charles PERRIÈRE
Leo – Laurent PIEMONTESI
Tsu – Elodie YUNG
Kitano – Santi SUDAROS
Wong – Burt KWOUK
Terry – Ian KAY
Johnny – Charles JARMAN
Ned – Gary STONER
Michael BYRCH – Heather PHILLIPS – Gerald ZARCILLA
Atleti inglesi
Jason HUNJAN – Tony CHRISTIAN – Dave FISHER
Michael BYRCH – Heather PHILLIPS – Gerald ZARCILLA
Andy WAREHAM – Joss GOWER – Gary ARTHURS
Braccio destro Wong – Timothy YAN
Lieutenant Yakusa – Hirokazu SANO
Maestro di thai boxe – Kumsang SRICHANA
Monaco giovane – LIU su ting
Monaco anziano Hung-Shoong – SAE-AUY
Misawa – Koji OSETO
Figlio di Wong – Saeksun ANANTRAKARNKIT
Nonno di Williams – Paiboon ANANSUWAN
Pescatore Kovit – WATTANAKUL
Mae – Waraporn SIRISIN
CAST TECNICO
Regia Julien SERI
Sceneggiatura – Adattamento JULIEN SERI, CHARLES PERRIÈRE
Da un’idea originale di CHARLES PERRIÈRE
Dialoghi: Julien SERI, Philippe LYON, Charles PERRIERE, Bruno GUIBLET con la partecipazione degli Yamakasi
Direttore della fotografia Michel TABURIAUX
Montaggio Maryline MONTHIEUX
Musiche composte da Christian HENSON
Suono Bruno CHARIER Jérôme WICIAK Jean-Paul HURIER
Make up / Parrucchiere Pascale BOUQUIÈRE
Coreografia dei combattimenti e stuntman/ Thaïlandia Xin Xin XIONG
Direttore di produzione Marie Noëlle HAUVILLE
Prodotto da YVES MARMION, PHILIPPE LYON
1° Assistente alla regia LUC ETIENNE
Production designer Saksiri CHANTARANGSRI
Production designer Londra Nigel POLLOCK
Costumi Jooyun GONNET Sandrine LANGEN
Script Estelle BAULT
Costumi Londra Penny EYLES
Direttore artistico/storyboarder Fred REMUZAT
Coreografia dei combattimenti e stuntman/ Thaïlandia Xin Xin XIONG
Kawee SIRIKHANEERUT
Coregrafo degli stuntmen / Londra Marc CASS
Direttore di produzione Marie Noëlle HAUVILLE
Direttore di produzione Londra Alexandra FERGUSON
Direttore di post produzione Abraham GOLDBLAT
Produttore Esecutivo OLIVIER THAON
GLI INTERPRETI
LAURENT PIEMONTESI – LEO
Sempre in partenza, amichevole ed estroverso, raccoglie il gruppo e dà inizio al viaggio verso Bangkok. È lui che riunisce gli Yamakasi e li convince a seguirlo con lo scopo di aprire una palestra per bambini.
CHI È LAURENT
Laurent Piemontesi pratica da anni l’arte dello spostamento, il cosiddetto “parkour”. Incorruttibile, con un’etica e dei valori inalterabili e imprescindibili. Spesso impulsivo, ma generoso e con una grande forza di volontà.
IL PERSONAGGIO
Nel film interpreta Leo, un grande appassionato di sport, generoso, calmo, sincero, idealista e di grande integrità morale.
LEO E IL MOVIMENTO
Non ha un gesto in particolare, non un salto o una sequenza di movimenti rappresentativa delle ore che ha trascorso ad allenarsi quotidianamente.
Al contrario invece c’è un atteggiamento, proprio quando il gruppo si divide. Leo, a differenza degli altri, continua il suo cammino, non rinuncia, non abbandona mai e non è mai amareggiato, anzi propone agli altri di tornare da lui in qualunque momento lo desiderino.
CHARLES PERRIERE – LOGAN
Figlio di un ricco industriale che ha preferito al figlio gli affari e il denaro, Logan ritrova nello sport l’amore che suo padre non gli ha mai dato. Il suo soggiorno a Bangkok gli permetterà di trovare degli amici fraterni e l’amore.
CHI È CHARLES PERRIÉRE
Originario del Centrafrica, sua madre è camerunese e suo padre è metà bretone e metà centrafricano. È un osservatore e cerca di prendere il meglio da ciascun Yamakasi. Con loro, in dodici anni, ha appreso molto, sullo sport, sui movimenti, sul modo di stare insieme. L’esperienza con il gruppo è stata per lui una vera e propria scuola di vita.
IL PERSONAGGIO
Logan ha come Charles una doppia cultura che gli da un certo distacco nel giudicare le cose. Vuole scoprire il mondo e trovare una donna. Tsu ha bisogno d’aiuto e lui l’aiuterà… È una sorta di cavaliere, con dei saldi principi.
UNA SCENA NEL FILM
“Quella del combattimento in cui vengo spinto giù dal tetto e cado sul pavimento. C’è come un fermarsi del tempo, una suspence che tiene tutti col fiato sospeso. Gli Yamakasi hanno paura di avermi perso, per sempre.” Charles Perriére
MALIK DIOUF – KENJEE
Profondamente interessato a tutte le arti marziali, uomo dalla mente aperta e curiosa, aderisce con determinazione ad un approccio non violento. Tranne quando necessario.
CHI È MALIK DIOUF
Pratica l’arte dello spostamento da 14 anni insieme agli Yamakasi. La sua particolarità è l’agilità. È un perfezionista e ripete i movimenti all’infinito per raggiungere i risultati migliori.
IL PERSONAGGIO
Kenjee è uno specialista delle arti marziali. Tempo prima, durante un litigio, ha perduto un amico e questo lo ha traumatizzato. È allora che si è rifugiato nell’arte dello spostamento perché il combattimento diventi più contro sé stesso che contro gli altri. In Thailandia si lancia dall’alto per imparare il Muay-Thai, l’arte marziale più tradizionale. È un’altezza “iniziatica” che gli permette di dominarsi.
UN COLPO SPECIALE NEL FILM
“Un gesto tipico del Muay-thai: si sale su un uomo e gli si sferra una gomitata sulla testa. Il colpo di gomito sulla sommità del cranio: imbattibile!” Malik Diouf
WILLIAMS BELLE – WILLIAMS
Metà francese e metà cinese, compie un viaggio nel passato sulle orme del suo avo cinese. Andare a Bangkok è per lui l’occasione di vivere un’autentica avventura spirituale.
CHI È WILLIAMS BELLE
Cerca di essere un buon essere umano grazie all’arte dello spostamento, che lo chiama in causa ogni giorno e lo mette dinanzi ai suoi difetti, ai suoi interrogativi.
IL PERSONAGGIO
Il personaggio che incarna non ha nome. Nel film è uno che ama molto giocare, è un osservatore, un curioso. Si è unito al gruppo per condividere una forza che è comune. Ma ben presto le parole
di suo nonno ritorneranno: “quando la collera ti dominerà, sarà troppo tardi”. È così che decide di partire alla ricerca di una nuova spiritualità. È comunque molto toccato dallo scopo di Leo, quello di aprire una palestra per i bambini e condivide i suoi valori.
UN GESTO
Non ha un movimento in particolare, ma c’è una scena che lo ha colpito molto: quella in cui i bambini fanno ginnastica. E la frase dell’amico Laurent: “in ogni bambino di strada c’è il seme di un campione”.
YANN HNAUTRA – LUKAS
Un uomo forte e silenzioso, segnato da profonde ferite, si tiene in disparte e prende la parola solo se è necessario e, quando lo fa, centra sempre il bersaglio.
CHI È YANN
Un tipo deciso, disciplinato. Del gruppo, in cui ciascuno cresce e si evolve, sia individualmente che collettivamente, è l’elemento catalizzatore. È l’energia positiva attorno alla quale gli Yamakasi si incontrano.
IL PERSONAGGIO
Ha un vissuto difficile, ha deciso di vivere questa avventura per aiutare un amico. Cresce grazie a questa scoperta: generoso, sempre con il cuore in mano. Ma ha lasciato la sua famiglia lontano, sua moglie, suo figlio, ed è lacerato nel profondo. Il suo cuore gli parla continuamente ma prima viene la ragione, prima l’azione.
UNA SCENA DEL FILM
Nella sequenza finale è necessario sopravvivere: Lukas dà il massimo ma non dimentica nessuno. Non combatte per sé ma per gli altri: ha sempre uno sguardo per vedere se tutti gli altri ci sono, se nessuno è in pericolo.
GUYLAIN N’GUBA BOYEKE – YAGUY
Uomo d’onore, dal carattere forte e scontroso. Si rivela soltanto a coloro che lo temono e a chi ha subito un’ingiustizia.
CHI È GUYLAIN
Un ragazzo solare, sempre felice, cool, perfettamente integrato negli Yamakasi, un uomo dal grande cuore. Originario dello Zaire, pratica il parkour da anni e, come gli altri Yamakasi, ne ha fatto disciplina di vita e filosofia quotidiana.
IL PERSONAGGIO
Yaguy, è colui che ha vissuto la guerra in Africa e colui che vuole dimenticare. Quando incontra gli altri si ha l’impressione che non abbia mai conosciuto la sofferenza. Incarna la gioia di vivere per dimenticare la tristezza, è lui che dona agli altri quella sorta di elettricità, quella energia che traspira dal film.
UN MOMENTO EMBLEMATICO NEL FILM
“È un grido che Yaguy lancia quando il gruppo sta per separarsi: “Non ci separeremo ora. Noi resteremo insieme, ditemelo”. E gli altri lo rassicurano. Questo dialogo mi ha toccato profondamente”. Guylain N’Guba Boyeke
ELODIE YUNG – TSU
Cresciuta dal fratello dopo la morte di entrambi i genitori, la ragazza è diventata una criminale solo perché vuole un’alternativa ad una vita misera. Ma è alla ricerca di una via d’uscita.
CHI È ELODIE
Studentessa di diritto e attrice. Ha praticato karate per 10 anni ed è cintura nera. Ha visto il primo film degli Yamakasi con suo fratello e sua sorella, ma non conosceva il team prima di venir scelta per the Great Challenge. Quando li ha incontrati, quel che più l’ha colpita è ciò che si agitava veramente nel gruppo, la capacità di agire collettivamente ed essere coerenti a sé stessi.
IL PERSONAGGIO
Cinese d’origini francesi, vive a Bangkok con suo fratello. I due ragazzi sono orfani. Dei vagabondi, dei bambini perduti, dei ragazzi selvaggi. Tsu vuole cambiare, e l’incontro con Logan l’aiuterà a superare ogni ostacolo pur sconvolgendole la vita.
UNA SCENA DEL FILM
“Vado a spiare quel francese che mi intriga. Ho in quel momento uno sguardo così curioso, poi lui mi sorprende e io mi fermo come un animale preso in trappola. Amo il mio sguardo in quel momento preciso, è così selvaggio”. Elodie Yung
CHÂU BELLE DINH – KIEN
Reietto dai cinesi dopo la morte dei suoi genitori a causa del suo essere meticcio, è cresciuto per la strada a suon di pugni e intende costruirsi un posto in città alleandosi con la Yakuza. Il suo scopo principale? Rendere felice sua sorella.
CHI È DINH
Nel gruppo è il lavoratore, instancabile e sempre puntuale. Ma oltre il lavoro saltuario come attore, la sua seconda passione è l’arte del parkour.
IL PERSONAGGIO
Kien è il capo di una banda che lavora per la Yakuza, il piccolo boss di quartiere e farebbe di tutto per sua sorella, Tsu. I due fratelli hanno perso i genitori, sono orfani e Kien si batte per essere finalmente riconosciuto. Si batte per essere qualcuno.
UN GESTO NEL FILM
“Molto rapido ma molto importante. Nel combattimento finale, Tsu scivola su un grosso tubo d’acciaio. Io grido, l’acchiappo e la tengo stretta. Poiché ho paura di perderla, la proteggo e la salvo. Sono il suo angelo custode”. Châu Belle Dinh
IL REGISTA – JULIEN SERI
A 33 anni, Julien Seri viene dai videoclip e dalla pubblicità. Da quando ha 22 anni lavora per una cinquantina di clienti top come KookaÏ, France Telecom e Renault. “È la migliore delle scuole “ dirà. Tra i suoi cortometraggi si ricordano Trauma, Fallen Angels, e Le sourire de Mya, più il teaser di un lungometraggio: tre minuti in cinemascope e in inglese per convincere che ha la stoffa di regista di film d’azione.
Luc Besson vede questi tre minuti, chiama il giovane filmaker, lo incontra e gli propone di realizzare un film con gli Yamakasi. Questo progetto però non andrà in porto, almeno per Julien Seri che si occuperà solo della sceneggiatura.
REGIA
Quando gli Yamakasi, lanciati dal primo film, decideranno di riprovarci, è il giovane regista che contatteranno. E ciò che spinge Seri ad accettare è l’innegabile tratto samurai che ognuno degli
atleti ha in sé. Il loro essere scostanti, riservati e l’autoimporsi una disciplina di vita decisamente ferrea. Ciò che li unisce è il terreno comune delle arti marziali, sport a cui anche Seri si dedica. Sia lui che i giovani interpreti hanno la stessa concezione di film d’azione: la spettacolarità e tensione nei combattimenti ma anche la credibilità che viene dal rigore e dalla professionalità degli stessi interpreti. Tre sono i riferimenti filmici principali di Julien Seri: Time and Tide, Il 13° guerriero, e Blade II. C’è poi l’ombra tutelare di Takeshi Kitano che, non disponibile al momento delle riprese, si ritrova nel nome di uno dei principali protagonisti del film.
IL FILM
NOTE DI REGIA
Il film è stato concepito pensando direttamente al contesto in cui situare il team di atleti, un luogo in cui far emergere le qualità di ciascuno. Julien Seri ha immediatamente pensato all’Asia, per i legami con le arti marziali, per i riferimenti al cinema, per la corrispondenza ai sogni di tutti gli appassionati di un certo tipo di cinema.
L’idea successiva è stata quella di dare agli interpreti un ruolo sufficientemente importante e definito.
E ai sette membri degli Yamakasi, il regista ne ha aggiunto uno: una donna. La scelta è caduta su Elodie Yung, una francese d’origini cambogiane, che studia diritto a Parigi, fortissima nel karate. A questo punto Seri ha fatto delle location per trovare in Asia il luogo giusto: ci sono voluti sei mesi di preparazione in Cina e tre mesi in Thailandia, dove finalmente il film è stato girato.
IL MESSAGGIO
Gli Yamakasi sono dei globetrotter dell’estremo: come i surfisti vanno per il mondo alla ricerca della spiaggia migliore, dell’onda più alta. Loro ricercano il valore della propria arte, quella del movimento. E la ritrovano in Asia, dove l’onore, l’onestà e il rigore nel combattimento sono riferimenti comuni. È un gruppo che si arricchisce con le sue differenze. Vivono insieme, si allenano insieme, ma hanno delle peculiarità diverse. Possono essere forti solo diventando complementari.
“È un discorso positivo che può toccare il pubblico giovane ma anche quello adulto: ho fatto questo film per i miei figli e per mio nonno. Il messaggio del film è questo”. Julien Seri
LE RIPRESE
Julien Seri non ama i piani arzigogolati, né gli artifici: lo spettacolo sono loro, gli Yamakasi, non la macchina da presa. Il regista ama la continuità nei combattimenti, filmare l’azione nel suo sviluppo, con quattro camere alla volta: ciò rende le sequenze più autentiche.
Certi plan durano circa due minuti e sono girati con la camera a spalla, quasi un documentario sui gesti degli attori, il che assicura una grande fluidità. È anche un modo per lasciare che gli Yamakasi si esprimano liberamente: il loro agire suggerisce a Julien Seri come girare e perfino il tipo di montaggio.
Questo porta spesso a delle difficoltà: è pericoloso lasciare che i combattimenti durino a lungo, si deve piazzare al meglio le camere, e Seri le posiziona generalmente nel luogo più semplice, il più efficace. Lo shooting ha comunque richiesto molti sforzi: sette settimane di girato per soli trenta minuti d’azione.
LA SCENA PIÙ SPETTACOLARE
La scena conclusiva: un’incredibile bagarre in un magazzino abbandonato a Bangkok. 200 figuranti, 140 membri della triade di Bangkok e 60 yakuza giapponesi, più gli Yamakasi che combattevano insieme per la prima volta.
IL PARKOUR
L’ARTE DELLO SPOSTAMENTO – I CONFINI URBANI DELLO SPORT ESTREMO
Gli Yamakasi sono un gruppo di sette giovani atleti, sette acrobati urbani che hanno sviluppato eccezionali capacità fisiche A forza di sacrifici e grande rigore, quello che era semplicemente un gioco e un’attività sportiva, si è trasformato per loro in Arte: l’arte dello spostamento, quella che ha preso il nome di parkour, neologismo dalla parola francese parcours “percorso”.
Gli Yamakasi aderiscono completamente a questo movimento.
LA NASCITA DEL PARKOUR
Nato 10 anni orsono nelle banlieus, il parkour ha cominciato presto a diffondersi fuori dai confini francesi, per raccogliere proseliti in tutto il mondo. Il padre riconosciuto di questa disciplina è David Belle, che verso la fine degli anni ’80 iniziò a praticare il “Metodo Naturale” del parkour, trasportando nell’ambiente urbano di un sobborgo parigino le tecniche che aveva appreso con la
pratica giocando nei boschi in cui era nato.
I praticanti del parkour, i “traceurs” cioè i “creatori di percorsi”, mirano a superare in modo fluido, atletico ed esteticamente valido le barriere che trovano sulla loro strada, siano esse naturali o artificiali.
IL MOVIMENTO
Varie sono le tecniche che adoperano: corse, salti, volteggi, cadute e arrampicate, tutte condite da una buona dose di creatività. Il parkour non è però soltanto esercizio fisico e sport o semplice movimento.
UNA FILOSOFIA DI VITA
Il superamento degli ostacoli porta il traceur a scoprire i propri limiti, confrontarsi con le proprie paure, sia fisiche che psicologiche, affrontare il proprio essere e stare nell’ambiente circostante.
Con l’allenamento si arriva a capire che il limite può essere superato e che le potenzialità di ognuno di noi possono essere portate alla luce, affrontando le proprie paure e allargando ogni confine, fisico o mentale.
L’arte dello spostamento è quindi una vera e propria filosofia di vita che passando attraverso il controllo del corpo e dello spirito, arriva ad una vera e propria trasformazione di sé. Dominare il proprio corpo, trasformare l’energia fisica e mentale in energia creativa e positiva.