Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Grégory Magne
Fotografia: Thomas Rames
Montaggio: Gwénaëlle Mallauran e Béatrice Herminie
Scenografie: Jérémie Duchier
Costumi: Alice Cambournac
Musiche: Gaëtan Roussel
Suono: Francis Berrier, Benjamin Rosier e Mathieu Langlet
Francia, 2019 – Commedia – Durata: 100′
Cast: Emmanuelle Devos, Grégory Montel, Gustave Kervern, Zéli Rixhon, Sergi Lopez, Pauline Moulène, Lisa Perrio
Uscita in sala: 10 giugno 2021
Distribuzione: Satine Film

Mens sana in corpore naso

Guillaume Favre (Grégory Montel) si è da poco separato e sta facendo di tutto per rispettare la condizione che la giudice tutelare gli ha imposto al fine di ottenere l’affido condiviso dell’adorata figlia Léa (Zéli Rxhon), ossia trovare un appartamento più grande del monolocale in cui vive nel quale poter accoglierla. Non potendoselo permettere, è alla continua ricerca di incarichi come autista presso Elite Driver, l’azienda specializzata in autovetture con conducente per clientela di alto profilo con cui collabora occasionalmente.

Apprezzato per il suo carattere aperto, gioviale, sempre pronto al saluto e al sorriso, e tuttavia impenitente collezionista di multe per eccesso di velocità, grazie alla sua spigliatezza Guillaume riesce sempre a districarsi nei momenti difficili e, ancora una volta, a convincere il titolare Arsène (Gustave Kervern) a non interrompere la collaborazione e a concedergli un’ultima opportunità lavorativa.

Ma l’incarico che quest’ultimo ha in serbo per lui non è dei più facili e si rivela ben presto una vera sfida anche per uno scaltro come Guillaume. Il carismatico chauffeur deve infatti accompagnare Madame Anne Walberg (Emmanuelle Devos), una signora – o “signorina”, come lei ama fin da subito puntualizzare – altezzosa e distaccata, molto esigente e puntigliosa e tanto criptica e misteriosa nell’atteggiamento, quanto nella professione.

Madame Walberg, infatti, è un “Naso”, una creatrice di profumi dal raffinato talento olfattivo, abituata a comportarsi da diva per aver ideato leggendarie fragranze. Una Maestra profumiera che ora, però, conduce una vita ermetica e solitaria, non ama parlare con gli altri ed è altrettanto reticente nel raccontare se stessa e le proprie emozioni…

Due universi diametralmente opposti e in collisione, quelli raccontati da Grégory Magne nel suo I profumi di Madame Walberg, che sapranno apprendere l’uno dall’altro, rimodulandosi lontano dalle rispettive direzioni. Così Guillaume resterà affascinato da questo nuovo mondo, che gli rievocherà i profumi dell’infanzia e che riuscirà a tirare fuori da lui risorse inaspettate. Allo stesso modo le bizze dell’aristocratica “signorina” non potranno resistere oltremodo alla schiettezza e alla sincerità dell’omone.

In una sorta di simbiosi efficace ed efficiente, entrambi saranno chiamati a confrontarsi con qualche problema più grande di loro stessi, che non avevano calcolato, ma che affrontare “insieme” risulterà vincente.

Molto tradizionale e non troppo innovativa, basata su due personaggi troppo diversi costretti in qualche modo a convivere – il primo paragone che viene in mente è A spasso con Daisy, anche se la lista è lunga – la seconda pellicola di Grégory Montel colpisce per l’originalità dell’argomento trattato, ossia la creazione dei profumi e i cosiddetti “nasi naturali”. Tema di certo non nuovo al cinema e alla letteratura, ma più facilmente ispiratore di thriller, come Profumo – Storia di un asssassino di Tom Tykwer dal romanzo omonimo di Patrick Suskind.

Qui invece, a colpi di ironia e con sviluppi non usuali e non scontati, viene descritto un mondo snob, inconsueto e sconosciuto ai più che entra in contatto e in contrasto invece con la quotidianità di chi è costretto ogni giorno a lottare per sbarcare il lunario e garantire la propria una dignità.

Entrambi i protagonisti hanno quello che si chiama “un brutto carattere”, ma sono sicuramente… in profumo di cambiamento. Delizioso!

Voto: 7

Paolo Dallimonti