Scheda film
Titolo originale: The deer hunter
Regia: Michael Cimino
Soggetto: Michael Cimino, Deric Washburn, Louis Garfinkle e Quinn K. Redeker
Sceneggiatura: Deric Washburn
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Montaggio: Peter Zinner
Scenografie: Ron Hobbs e Kim Swados
Costumi: Sandy Berke e Laurie Riley
Musiche: Stanley Myers
Suono: Michael Galloway
USA/G.B., 1978 – Drammatico – Durata: 183′
Cast: Robert De Niro, Christopher Walken, John Cazale, John Savage, Meryl Streep, George Dzundza, Chuck Aspegren
Uscita in sala: 22, 23 e 24 gennaio 2024
Distribuzione: Lucky Red

Il buongiorno si vede dal Cimino

È il 1978. La sanguinosa guerra del Vietnam si è conclusa da almeno tre anni lasciando sul campo quasi 60.000 morti, oltre 300.000 feriti e quasi 2.000 dispersi tra i soldati americani e una ferita nel cuore della nazione stellestrisce ancora lungi dal chiudersi. Uno sceneggiatore italo-americano neanche quarantenne, passato da poco alla regia, gira un film destinato ad entrare nella storia del cinema. Stiamo parlando de Il cacciatore.

Tra i protagonisti, Robert De Niro ha già girato Taxi driver, Christopher Walken è comparso in alcuni film tra cui Io e Annie, Meryl Streep ha debuttato l’anno prima in Giulia di Fred Zinneman e John Savage ha partecipato a qualche pellicola, come Cattive compagnie di Robert Benton. Alcuni di loro sono attori già famosi, ma tutti lo diventeranno nel corso degli anni, in particolare grazie a questo film, tranne John Cazale, già visto nei due capitoli de Il padrino, che sta morendo di un cancro al polmone e non arriverà vivo a fine riprese, tant’è che le sue scene verranno girate per prime. È la “nuova Hollywood”, che sta nascendo. È Il cacciatore.

La storia dei sei amici operai in quel di Claiton, in Pennsylvania, alcuni di origini russe, tre dei quali partiranno a brevissimo per il Vietnam, ognuno con un differente destino, è divisa in tre atti di circa un’ora l’uno: prima, durante e dopo. Steven, che si è appena sposato con Angela, incinta di un altro uomo, Mike e Nick, innamorati della stessa donna, Linda, si smarriranno in guerra. Mike riuscirà a tornare a casa, più o meno incolume, Steven perderà le gambe e l’uso di un braccio, Nick lascerà in Vietnam letteralmente la testa.

La tortura della roulette russa, tanto iconica quanto irreale – il celebre giornalista Peter Arnett all’uscita del film smentì, rivelando che in vent’anni di guerra non c’erano mai stati casi documentati di tale pratica – diventa la metafora del suicidio generazionale di una nazione. Neanche una pellicola sulla Guerra del Vietnam, ma sull’orrore che trasforma l’uomo.

Quarantacinque anni dopo, le immagini di Michael Cimino sono ancora qui a farci compagnia e a rilucere nella sala buia. A farci ammirare la bravura di Robert De Niro, lo sguardo follemente stralunato di Christopher Walken e la bellezza di Meryl Streep. A farci ascoltare la mitica battuta “Con un colpo solo” e a farci sentire l’inno patriottico “God bless America” dedicato all’amico Nick e la straziante colonna sonora di Stanley Myers.

Un film che vive di dettagli, come gli sguardi tra Mike e il cervo in montagna, come gli stessi sguardi di riconoscimento nel pre-finale tra Mike e Nick; come il numero delle pallottole della roulette russa che sancirà l’apparente salvezza dei tre; come le gocce di vino che cadono sul vestito nuziale di Angela, senza che nessuno se ne accorga, minando così il buon auspicio di un gesto tradizionale; come l’uomo in divisa nel locale del matrimonio di Angela e Steven, sinistro presagio per i tre in partenza; come Chuck Aspegren, un  caposquadra di un’acciaieria di Chicago visitata all’inizio della pre-produzione nel ruolo di Axel, unica sua frequentazione nel mondo del cinema; come le lacrime di Linda, quasi impercettibili, così come l’amore che lo lega ai due buoni amici.

Un capolavoro, da vedere e rivedere.

Voto: 10

Paolo Dallimonti