Il nuovo film dello specialista del thriller Philp Noyce “il Collezionista di ossa” può ricordare, almeno negli intenti, “Seven” di D.Fincher; ma quanto il secondo era nichilista, oscuro e violentemente pessimista quanto invece il primo, al contrario, non riesce mai ad uscire dagli standard del genere per diventare un non-genere o almeno qualcosa di diverso, di non-visto. Il film narra la caccia a un serial killer assai fantasioso e un po’ intellettuale visto che compie degli efferati omicidi seguendo una raccolta di storie dell’orrore di inizio secolo. Toccherà al detective Rhyme (D.Washingotn immobilizzato su un letto) e alla sua “co” (interpretata dal premio Oscar Angelina Jolie, qui più in forma rispetto al film che gli è valsa l’ambita statuetta, “ragazze interrotte”, ed è tutto dire..) scovare il terribile omicida e riportare ‘ordine nella metropoli. Siete colpiti da un improvviso deja vu? Non ne avete colpa visto che il collegamento con “Il silenzio degli innocenti” è quantomai palese ed è ormai un modello cui tutti gli autori di thriller sembrano rifarsi.
Il film, tratto da un romanzo di Jeffrey Deaver, alterna una suspense ben calibrata e scene veramente disgustose a banalità degne dei peggiori prodotti di Hollywood, come la scontata storia d’amore tra i due poliziotti e il loro capo che cerca di mettere loro il bastone tra le ruote, finendo male. Impressionanti le riprese sotterranee, in particolare l’omicidio “al vapore” nella prima parte del film: da accapponare la pelle le urla della malcapitata vittima. Nel complesso P.Noyce (Giochi di potere, il Santo) si conferma regista di buon mestiere ma di scarso estro creativo e piuttosto incapace a dare una sua impronta gli attori, spesso improbabili e fuori parte.
Vito Casale