Scheda film

Regia: Martin Scorsese
Soggetto: dal romanzo di Walter Trevis
Sceneggiatura: Richard Price
Fotografia: Michael Ballhaus
Montaggio: Thelma Schoonmaker
Scenografie: Boris Leven
Costumi: Richard Bruno
Musiche: Robbie Robertson
USA, 1986 – Drammatico – Durata: 119′
Cast: Paul Newman, Tom Cruise, Mary Elizabeth Mastrantonio, Helen Shaver, John Turturro, Bill Cobbs, Robert Agins
Uscita: 16 gennaio 1987
Distribuzione: UIP

 “Sono tornato!” – Da Lo spaccone a Il colore dei soldi… Paul Newman!

“Io sono il più forte che hai conosciuto, sono il più forte di tutti. Anche se mi batti resto il più forte.”
Paul Newman è Eddie Felson nel mitico film del ’61 di Robert Rossen. Eddie è svelto, furbo, un fenomeno con la stecca in mano, e sogna la grande svolta, sogna di lasciare il segno battendo Minnesota Fats, imbattibile e uno dei più grandi giocatori d’America. Fats è l’attore Jackie Gleason che avrà grande notorietà per questa parte e che da alla narrazione un tocco di eleganza, di calma rassicurante, contrapposta alla nevrosi vorticosa di Eddie. Nel tentativo di rendersi immortale si inseriscono Bert Gordon (George Scott, un gigante!) e Piper Laurie (che si innamora di Eddie) a complicare la trama di una vicenda già segnata. Eddie è bello come un semidio, sicuro spavaldo arrogante ma porta in se già i germi della tragica sconfitta e del perdente autolesionista. Perché è Bert che comanda in città, che muove fili, persone e cose stabilendo chi e come debba vincere. E’ la legge della vita e Eddie sfida la regola sapendo che non potrà sottrarsi. Lo spaccone è un filo retorico come la recitazione del divino Paul che è tipica dell’actor’s studio, ma è comunque un grande film in bianco e nero, da vedere e rivedere anche oggi a diversi anni di distanza. “Perché di chi ti è mai importato? Basta vincere! Vincere dicevi, è la sola cosa che importa! Tu non sai che significa vincere, sei tu un battuto, perché sei morto dentro. Non puoi vivere se non uccidi tutto quello che ti sta attorno.” Tuona Eddie contro Bert dopo che la sua ragazza, zoppa e alcolizzata illusa di aver trovato l’amore, si è uccisa durante una crisi depressiva. E poi…
E poi passano 25 anni. Nel 1986 Martin Scorsese rispolvera la storia del biliardo e con astuta operazione commerciale affianca il promettente Tom Cruise al grande Paul e dal romanzo omonimo di Walter Trevis esce Il Colore dei soldi. E’ un grande successo di pubblico, la gente è curiosa, ma il film non è da sottovalutare tantè che Paul Newman offre una prova matura e superba.
Eddie lo svelto, un ex giocatore che ora vende whisky, riesce a convincere un brillante talento della stecca (Tom Cruise – Vincent Lauria) a seguirlo in giro per l’America. A spennare un po’ di soldi, a far soldi. Accetta anche la ragazza di Vincent Carmen (Mary Elizabeth Mastrantonio) e i tre si ritrovano on the road in cerca del successo.
Eddie lo mette subito in guardia sui rischi del mestiere: “Per vincere sevono due cose: le palle e il cervello. Tu hai troppo dell’uno e troppo poco dell’altro.” E ancora: “Qui non si tratta di biliardo, non si tratta di sesso, né si tratta di amore, ma solo di soldi: insomma, il più bravo è solo quello che ha più soldi.” Parla con entrambi separatamente e alla ragazza spiega che lui non ha nessuna mira o appetito sessuale, lui vuole solo far soldi e loro, i ragazzi, devono dargli retta.
Il film di Scorsese non è paragonabile a quello di Rossen. Lo spaccone è un monumento, tra l’altro premiato con 2 Oscar, un pezzo di storia americana, ma va visto perché negli anni ’80 il grande Paul è più asciutto, non ha più la gestualità e le facce ridondanti dell’actor’s studio e da il meglio di sé (notevole anche in quegli anni Il verdetto con Charlotte Rampling).
In conclusione la saga de Lo spaccone è tanto e quasi tutto Paul Newman. Motore e ragion d’essere. Ispirazione e sogno. Icona e punto d’arrivo. Paul Newman è stato per il cinema come Pelè nel calcio, ha messo d’accordo tutti, classe cristallina che non divide ma unisce. Nessuno guardava come lui, una donna, un avversario, un paesaggio. Nessuno. 

Claudio Bacchi