Scheda film

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Santiago Segura
Fotografia: Teo Delgado
Montaggio: Alejandro Lázaro
Scenografie: Marta Alcover, José Luis Arrizabalaga e Biaffra
Costumi: Lala Huete
Musiche: Roque Baños
Suono: Antonio Rodríguez ‘Mármol’
Spagna, 2011 – Grottesco – Durata: 93′
Cast: Santiago Segura, Kiko Rivera, Cañita Brava, Barragan, Xavier Deltell, Enrique Villén, Carlos Areces
Uscita: 2 maggio 2013
Distribuzione: Ellemme Group

 Finto tonto

Chi è il Commissario Torrente?…È il protagonista di un franchising che conta ben 4 film (con un quinto in pre-produzione) dal 1998 al 2011 – di cui questo è l’ultimo – diretti ed interpretati dall’attore Santiago Segura. Torrente, franchista, machista e quindi fascista, è una sottospecie di barbone, non più in forze alla polizia spagnola, che si arrabatta maldestramente come agente privato, offrendo disastrosi servizi d’ordine. Privo di scrupoli, pur di sopravvivere alla crisi economica mondiale che attanaglia anche lui, accetta di commettere un omicidio: ma si tratta di un piano per incastrarlo, cosicché il debosciato commissario finisce in prigione. Qui cercherà di evadere per scoprire chi ha deciso di rovinargli la già devastata vita…
Chi è Santiago Segura? Poco conosciuto da noi, ma un’autentica celebrità in Spagna, è l’attore feticcio di Guillermo Del Toro, che gli ha affidato cammei in quasi tutti i suoi film, ed una presenza ricorrente in quelli di Alex De La Iglesia, compreso il bellissimo, inedito in Italia, Muertos de risa. Cinefilo fino al midollo, è anche uno che si diletta in ridoppiaggi osceni e un po’ morbosi di Heidi e pure uno che, quand’era candidato al premio Goya nel 1994 per il suo primo cortometraggio da regista, Perturbado, non esitò a spedire una lettera ai giurati per dire loro che sua nonna, molto malata, sarebbe stata tanto felice di vedere il nipote ben vestito ritirare un premio.
Santiago Segura È Torrente (che per l’interpretazione gli ha “regalato” più di una trentina di chili, subito smaltiti), nel corpus di film che la Ellemme Group della famiglia Ferrero ha scelto di acquistare in blocco e, poiché negli anni il personaggio ha perso spessore e mordente, diventando protagonista di film sempre più ricchi e fortunati ma anche sempre più commerciali, per il lancio in Italia si è pensato all’ultimo e “più leggero” capitolo (che per arrivare qui ha ulteriormente subito qualche sforbiciata), originariamente girato in 3D, anche se resta da capire quale possa essere la successiva strategia distributiva.
Il commissario Torrente – Il braccio idiota della legge (sottotitolo italiano che riprende quello originale del primo episodio, “El brazo tonto de la ley”) ed il suo autore ed interpreta Santiago Segura sono un curioso cocktail di alto e di basso: contenuto da serie Z dentro una confezione da serie A, al pari di “barzellette raccontate da Proust”, così come Tullio Kezich descriveva il cinema del nostro Flavio Mogherini. Esplosioni a catena ed inseguimenti mozzafiato fanno da contraltare a cellulari estratti dall’ano non proprio intonsi ed a saponette che scivolano sotto la doccia in spogliatoi maschili; a citazioni raffinate, come quella de La donna che visse due volte (Vertigo) o i titoli di testa che parodiano argutamente quelli di James Bond, si alternano comparsate di calciatori e personaggi più o meno trash o di derivazione gossipara. Non mancano cammei di celebri attori spagnoli, come Enrique Villén, Tony Leblanc (riemerso da un oblio di oltre vent’anni per interpretare in ogni episodio della serie un diverso congiunto di Torente, a partire dal padre Felipe fino allo zio Gregorio in questo), Ana Obregón e perfino quella Lina Romay – che ci è parso di scorgere, non accreditata, nei panni della moglie di Ramírez – la quale fu musa e compagna del maestro dell’exploitation spagnola Jesús Franco.
Inoltre in occasione di film come questi il nostro doppiaggio si accanisce, coniando espressioni assurde o lasciando se non aggiungendo altre locuzioni quasi non tradotte, pur producendo alla fine un risultato tutto sommato accettabile. Difficile pensare infine quale possa essere quella fascia di pubblico nostrano destinata ad interessarsi al personaggio di Torrente o se mai ne possa esistere una. Certo è che, proprio per la sua peculiare natura “eclettica”, un film come questo non può non meritarsi almeno (ma non oltre che) la sufficienza. 

Voto: * * *

Paolo Dallimonti

 #IMG#Torrente è un ex commissario di polizia …

Torrente è un ex commissario di polizia che oramai svolge la professione di poliziotto privato. Il suo comportamento è totalmente fuori misura, tanto che viene cacciato, insultato e maltrattato in ogni posto dove si reca ma a sua volta maltratta, offende e umilia chiunque gli capiti sotto tiro. E’ un razzista, maniaco sessuale, maschilista, volgare e squattrinato che in una Madrid colpita duramente dalla crisi si trova ad affrontare problemi quotidiani di indigenza. Per soldi accetta qualsiasi lavoro, anche uccidere un uomo influente, suocero di un suo conoscente. Il tentavo di omicidio va male e da quel momento Torrente finisce in situazioni ancora più surreali e paradossali di quelle a cui è abituato. Il film non risparmia nessun insulto e anche gli appassionati del trash più spinto avranno pane per i loro denti. Si tratta di una commedia di serie B, dove il protagonista fa apparire Alvaro Vitali come un principe raffinato, pertanto ci vuole un certo stomaco per poter affrontare scene di varia assurdità iconoclasta e visiva. 

Voto: * *

Fulvio Caporale