Scheda film

Regia: Sam Raimi
Soggetto: dal romanzo “The Wonderful Wizard of Oz” di L. Frank Baum
Sceneggiatura: Mitchell Kapner, David Lindsy-Abaire
Fotografia: Peter Deming
Montaggio: Bob Murawksi
Scenografie: Robert Stromberg
Costumi: Gary Jones
Musiche: Danny Elfman
USA, 2013 – Fantastico – Durata: 130′
Cast: James Franco, Michelle Williams, Rachel Weisz, Mila Kunis, Zach Braff, Bill Cobbs, Joey King
Uscita: 7 marzo 2013
Distribuzione: Walt Disney Pictures

 Behind the rainbow

Settantaquattro anni fa Il mago di Oz di Victor Fleming per la prima volta portava sugli schermi l’universo partorito dalla fantasia di L. Frank Baum: adesso il paese della Città dello Smeraldo torna al cinema guidato da Sam Raimi, che con Il grande e potente Oz si dedica a una sorta di prequel della storia.
Oscar Diggs detto Oz è uno scalcinato illusionista che lavora nelle fiere locali e nei circhi itineranti: la sua vita da cialtrone è destinata a cambiare quando in circostanze particolari viene risucchiato da un tornado e atterra nel Regno di Oz, dove i suoi abitanti lo credono il grande condottiero il cui salvifico arrivo era stato profetizzato. Il popolo infatti spera che questo forestiero piovuto dal cielo possa aiutarli nella lotta contro la Strega Cattiva…
Sam Raimi firma un progetto capace da un lato di valorizzare l’approccio disneyanamente classico al film, dall’altro di sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia: il risultato è un film dalla spiccata impronta creativa che si sviluppa rimanendo più che fedele alla radice narrativa del romanzo. Citazioni, ammiccamenti e rimandi al testo di Baum non mancano ma sono inseriti in un contesto che cerca comunque di trovare la propria dimensione, sia pure forse senza riuscire a incidere più di tanto per quanto concerne l’intreccio: la scrittura infatti è probabilmente l’aspetto più debole del film, con una sceneggiatura dallo sviluppo un po’ prevedibile, in aderenza tuttavia alla semplicità di una buona parte della produzione fiabesca.
Se lo svolgersi della storia talvolta pare un po’ troppo essenziale (ma pur sempre godibile) è sul piano della ricostruzione immaginifica che Raimi cala il suo asso vincente: il film – prima produzione interamente girata presso gli studi di Raleigh, Michigan, nell’area riqualificata una volta sede del centro direzionale della General Motors – è stato realizzato con l’utilizzo di una scenografia organizzata su sette palcoscenici per esaltare il carattere “squisitamente teatrale” del progetto, come lo definisce Robert Stromberg. “I 700 specialisti dell’animazione computerizzata, che hanno lavorato alla post-produzione, hanno potuto vedere la consistenza dei mattoni, e in che modo la luce del sole illuminava le foglie cadute a terra. Gli abbiamo fornito un modello di base e il loro lavoro è stato continuare la creazione di quel mondo e finalizzarne l’aspetto” ha dichiarato lo scenografo premio Oscar, autore di un mondo vivace, coloratissimo e trasformista.
James Franco presta il suo volto a Oz, eroe imperfetto, protagonista di un processo di maturazione che lo porterà a scoprire che dietro la maschera di uomo pavido ed egoista si nasconde un animo gentile e generoso: ad accompagnarlo in questa lunga corsa alla scoperta di sé c’è un tris di streghe d’eccezione, l’eterea Glinda (Michelle Williams), la perfida Evanora (Rachel Weiz) e l’ingenua Theodora (Mila Kunis).
Sarebbe però riduttivo circoscrivere Il grande e potente Oz a un mero esercizio di magnificenza scenografica e celebrazione iconica e balzano agli occhi le differenze con un’altra recente produzione Disney impegnata nella rilettura di grandi classici della letteratura fiabesca, Alice in Wonderland: l’ipotetico sequel ai due romanzi di Carroll poteva senz’altro vantare un’accattivante appeal visivo ma finiva per arrotolarsi in un discutibile tentativo di trasformazione dello spirito del racconto, spogliato dei suoi elementi di inquietudine e ostilità, trasfigurato in una razionalissima lotta per libertà a dispetto della psichedelica irrazionalità dell’Alice letteraria. Il progetto di Raimi – che potenzialmente poteva presentare le stesse difficoltà – riesce invece a dare forma a una fiaba onesta, dove la contrapposizione fra Bene e Male, lo spirito di solidarietà e supporto, l’importanza della famiglia, la redenzione dai propri vizi si articolano in un percorso sì semplice ma anche funzionale alla struttura stessa del film. Il risultato è divertente e divertito, capace di riflettere con grazia sulla fabbrica delle illusioni (cinema compreso) senza pedanterie: dall’esordio in bianco e nero e formato 4:3 nella polverosa fiera del Kansas all’odissea ultra-vivida nel regno di Oz, tra suggestioni art decò (la scintillante città di Smeraldo, nei cui interni Stromberg voleva ricreare l’atmosfera mitica della Hollywood anni ’40) e classiche ambientazioni fiabesche, Raimi si presta a un progetto ben congegnato e calibrato, in positiva controtendenza rispetto ai più recenti adattamenti di fiabe al cinema.

Voto: * * *½

Priscilla Caporro

Alcuni materiali del film:

Clip – La scena di apertura

Antonio Casanova doppia Knuck – Backstage
CLIP – Viaggiare in una bolla

Clip – Sacro trono

Clip – Banane

Viaggio nelle bolle

Spot Big Game

Benvenuto 2013

Countdown

Nuovo trailer in italiano

Viaggio interattivo sul sito ufficiale del film

Sito ufficiale