Agnes Jaoui scrive, interpreta e dirige una commedia che affronta in modo non banale la difficoltà di comunicazione tra persone appartenenti ad ambienti sociali diversi. Ed e’ interessante vedere i personaggi sfiorarsi, incontrarsi ed arrivare ad un confronto. Spesso l’inconcilibilità tra persone socialmente distanti viene data per scontata e il film sottolinea in modo originale e molto naturale l’assoluta soggettività del gusto, frutto di una sensibilità personale non sempre derivante dal contesto sociale che, per scelta, caso o pigrizia, si finisce per frequentare. Quindi nessuna tesi da applicare, nessuna conclusione a cui giungere, ma il semplice percorso di alcuni personaggi. Personaggi che, grazie ad una sceneggiatura accurata e all’interpretazione degli attori, diventano presto complici dello spettatore che può ritrovare atteggiamenti e dinamiche con cui ha avuto modo di incontrarsi o scontrarsi nella quotidianità.
L’abilita’ di scrittura, però, non e’ supportata da una regia incisiva, in grado di dare spazio e immagini alla compiaciuta efficacia dei dialoghi. Così, dopo un po’, il destino dei personaggi perde di interesse, il loro continuo e pacato confrontarsi ammoscia l’immedesimazione e la ponderata misura con cui tutto accade evitando guizzi o clamori, diventa troppo forzata per essere davvero leggera ed icastica.
Luca Baroncini de “Gli Spietati”