Voto (da 1 a 5): *** ½
E bravo il nostro Verdone, l’unico in Italia in grado di realizzare, con una certa continuità, piacevolissime commedie che non rasentino l’idiozia (vi devo proprio citare i titoli ai quali alludo..?).
Questa volta, malgrado la sua ovvia inclinazione a fare la primadonna (si va a vedere un suo film perché c’è lui, in fondo… o no?), per il suo ventesimo lungometraggio si mette un po’ da parte (come, comunque, seppe già fare anche in passato) e punta i riflettori sul simpatico Silvio Muccino, ormai non più “fratello di” già da un po’ di tempo a questa parte. Il film è ben equilibrato, con una prima parte sicuramente più divertente a causa dello scontro caratteriale dei due protagonisti ed una seconda da “road movie” che concede più spazio ai sentimenti, ma senza infastidire in inutili cadute nella melassa.
Insomma, non un film memorabile (personalmente preferisco ancora il precedente “L’amore è eterno finché dura”), ma sicuramente da premiare con una visione al cinema.
DA TENERE:
Nei film di Verdone difficilmente qualcuno recita da cani; sono anni che asserisco che, se ce l’ha fatta a far recitare addirittura Asia Argento, allora nulla è impossibile per il Verdone-regista. E, infatti, anche qui tutti se la cavano egregiamente: una conferma Muccino con quella sua faccia tra il bravo ragazzo e la canaglia, una piacevole scoperta (per me) Ana Caterina Morariu ed un ovvio plauso a Verdone il quale, come sempre, conosce alla perfezione i tempi comici.
DA BUTTARE:
Qualcuno potrebbe asserire che Verdone, quando vuole realizzare commedie cosiddette “garbate”, in fondo interpreti sempre il solito personaggio di mezza età un po’ imbranato; ma potremmo forse dare del camaleonte a un Woody Allen..? Appunto. Perciò, pur non trovandoci di fronte ad un capolavoro, non butterei nulla, anche perché è davvero piacevole trascorrere una serata di fronte ad un film italiano che non annoi o che non mortifichi i pochi neuroni rimastemi. Magari tra qualche decina d’anni Carlo Verdone verrà considerato alla stregua dei vecchi Maestri della commedia italiana degli anni ’50-’60 che oggi rimpiangiamo… chissà…
Buona visione!
BenSG