Scheda film
Regia: Anne Fontaine
Sceneggiatura: Nicolas Mercier, Anne Fontaine, con la supervisione di Aruna Villiers
Fotografia: Jean-Marc Fabre
Montaggio: Luc Barnier, Nelly Ollivault
Scenografie: Olivier Radot
Costumi: Catherine Leterrier, Karen Muller-Serrau
Musiche: Bruno Coulais
Francia/Belgio, 2011 – Commedia – Durata: 99′
Cast: Isabelle Huppert, Benoît Poelvoorde, André Dussollier, Virginie Efira, Corentin Devroey, Donatien Sunier, Aurélien Recoing
Uscita: 30 marzo 2012
Distribuzione: BIM
L’amore, spesso, non è proprio un colpo di fulmine
Agathe è una donna fredda, estremamente dedita al suo lavoro (curatrice di mostre presso una famosa galleria d’arte), e perfezionista anche per quanto riguardo le faccende famigliari. Convive con François, con cui ha un figlio che cerca di controllare in ogni modo. Il disordine però trova sempre il modo di intrufolarsi nella sua vita ordinata, e in questo caso tramite l’irruzione di Patrick, padre di un compagno di scuola del figlio di Agathe.
Dall’assidua frequentazione tra i due ragazzi si creerà un gioco di contrasti tra l’algida Agathe e lo scombussolato Patrick, assiduo bevitore e frequentatore di prostitute che lavorerà come operaio nel loro lussuoso appartamento per portare a termine dei lavori di ristrutturazione. In modo originale e mai scontato, prenderanno vita delle situazioni esilaranti dettate proprio dalle incredibili differenze che scorrono tra i loro mondi.
La regista Anne Fontaine trova il modo di prendere in giro la tipica elite culturale parigina in maniera irriverente e spiritosa. I contrasti tra i personaggi sono presentati spontaneamente lasciando ampio respiro a tutte le possibili sfumature che la loro provenienza suggerisce, e non c’è mai nulla di forzato nello sviluppo della psicologia dei protagonisti. Peraltro la coppia Huppert/Poelvoorde funziona splendidamente sotto ogni punto di vista: ritmico, fisico, psicologico. I due interpreti, come se ce ne fosse bisogno, danno ulteriore conferma di un talento incredibile nel dar vita a creature a tutto tondo, mai banali o prevedibili, ricche di fascino o sfaccettature. La regista inoltre, anche se segue maggiormente il punto di vista della protagonista femminile (non dimentichiamo che questo è il suo miglio incubo) non mostra verso la donna alcuna indulgenza e, anzi, incalza sui suoi difetti e sulle sue mancanze.
Il cinema francese ci ha spesso dimostrato quanto basti poco per imbastire un buon film: una sceneggiatura scritta bene, anche nella sua semplicità, che non abbia paura di mostrare le contraddizioni che fanno parte di noi, dei buoni interpreti e una visione un po’ più aperta del cinema e di ciò che può raccontare.
Voto: * * *½
Giada Valente
Agathe e François…
Agathe e François sono una coppia borghese e molto agiata. Lei è proprietaria di una galleria d’arte e lui un editore famoso. Patrick è un ristrutturatore di appartamenti che abita in un furgone assieme a suo figlio Toni e che nulla ha a che spartire con la coppia di coniugi se non che i rispettivi figli sono sia compagni di classe che amici inseparabili. L’arrivo di Patrick nella vita della coppia, per ristrutturare parte del loro lussuoso appartamento, ne sconvolgerà l’esistenza in maniera irrimediabile.
Altro film che conferma il momento di successo del cinema d’oltralpe che ultimamente sa esportare buone prove dietro la macchina da presa. Questa volta il bersaglio viene centrato ma solo parzialmente, anche se di partenza l’idea pare decisamente vincente; i due poli impossibili da far coesistere, Agathe e Patrick, con l’intermezzo dell’ottimo Dussollier, nel ruolo di François, che non si possono vedere e nemmeno sopportare. Ottima la prova di Isabelle Huppert che sfiora con la sua recitazione sempre il tono drammatico ma liberando sulle ultime curve della pellicola una carica umana del tutto inaspettata. Anne Fontaine riesce quindi a confezionare un prodotto dai risvolti sia comici che umani, ma senza toccare però i vertici di Quasi Amici, causa battute sin troppo scontate e un finale che non lascia mai spazio ad un colpo di fantasia, ogni anfratto del film risulta quanto mai prevedibile il tutto pur apprezzando la verve comica e anche la carica umana di Benoît Poelvoorde, attore di origine belga di gran successo nei paesi francofoni ma quasi del tutto sconosciuto nella nostra penisola. Nel complesso una pellicola che si lascia vedere senza aspettarsi però morali o colpi di scena strappalacrime.
Voto: * * *
Ciro Andreotti