Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Ludovico Di Martino

Fotografia: Martina Diana
Montaggio: Ludovico Di Martino e Emma Viali
Scenografie: Francesca Romano Salvi
Costumi: Francesca Mescolini
Suono: Daniele De Angelis
Italia, 2015 – Commedia – Durata: 92‘
Cast: Fabrizio Colica, Guglielmo Poggi, Giobbe Covatta, Jean-Christophe Folly, Margherita Laterza, Martina Querini, Nunzia Schiano
Uscita: 16 giugno 2016
Distribuzione: Pablo Distribuzione Indipendente

Sale: 1

La vita è un gioco… e la mamma… bara!

IL nostro ultimo… Viaggio?… Scontro?… Ricordo?…
Fabrizio (Colica) e Guglielmo (Poggi) sono due fratelli molto diversi l’uno dall’altro. Fabrizio è il maggiore, ha una fidanzata che lo vessa ed è molto attaccato alla madre; Guglielmo, il minore, è un ribelle nato, ha un gruppo musicale ed è uno che a casa ci sta poco. La madre, malata gravemente, muore poco dopo avere espresso il desiderio di tornare dalle sue parti, in Sicilia, a rivedere il mare, poco prima che si potesse realizzarlo. I due fratelli per una volta sono d’accordo su una cosa, un’idea: portarla comunque al mare. Pertanto rubano la bara, la caricano sulla macchina e fuggono in un viaggio che li metterà a confronto come mai prima d’ora…
L’esordio di Ludovico Di Martino parte dalla classica idea forte – davvero notevole, a dire di chi scrive – più adatta forse ad un cortometraggio e cerca però in tutti i modi di svilupparla, creando una serie di siparietti che accompagnano l’incontro/scontro dei due fratelli. Il problema de Il nostro ultimo è che però, tra inevitabili cadute di ritmo, vengono disseminati alcuni possibili spunti narrativi che però vengono subito abbandonati senza essere raccolti. Ad esempio, la comparsa della ragazza vestita da Madonna che deve andare alla manifestazione religiosa, peraltro mostrata in maniera molto surreale, sempre a lato strada, avrebbe potuto aprire una parentesi fantastica che però resta inesorabilmente chiusa; mentre la rivelazione che lo zio Ugo (uno strepitoso Pierfrancesco Poggi) non fosse venuto al funerale perché da sempre innamorato della madre dei ragazzi è solo uno dei pochi e piccoli colpi di scena e niente più, quando avrebbe potuto fare da preludio alla sua paternità di Guglielmo, così stranamente diverso da Fabrizio, senza contarne il conseguente e curioso cortocircuito meta-cinematografico, dal momento che l’attore Guglielmo Poggi è figlio di Pierfrancesco Poggi (zio Ugo) e dell’attrice che interpreta la madre, Paola Rinaldi.
La mente va a Diciotto anni dopo, che nel 2010 segnò un altro esordio alla regia, quello dell’attore Edoardo Leo, imperniato sempre sul viaggio verso il Sud di due fratelli “diversi” che intendevano onorare così la madre scomparsa, viaggiando sulla sua vecchia macchina. E pure se lo stesso Leo strutturava anch’egli il suo racconto su siparietti molto netti, spesso spassosi e riusciti, riusciva però ad amalgamare il tutto puntando alla fine sull’elemento fantastico.
Ludovico Di Martino invece, disperdendo alcune delle sue trovate, si concentra esclusivamente su Fabrizio e Guglielmo, senza però che il racconto se ne giovi.
Ne viene fuori così un film tutto sommato godibile ed a tratti divertente, che si segue senza troppa fatica, ma spesso lento e farraginoso, tenuto in piedi alla fine soprattutto dalla bravura degli interpreti, tra i quali, oltre quelli già menzionati, non possiamo non ricordare il padre Pietro Da Silva ed il rassicurante sacerdote Giobbe Covatta. Un’occasione mancata, che comunque ci segnala un nuovo regista da tenere d’occhio.

RARO perché… è un piccolo esordio.

Note: il film esce solo il 16 giugno 2016 al Nuovo Cinema Sacher di Roma.

Voto: 6 e ½

 

Paolo Dallimonti