Scheda film
Regia: Aldo, Giovanni & Giacomo e Morgan Bertacca
Soggetto e Sceneggiatura: Aldo, Giovanni & Giacomo, Valerio Bariletti, Morgan Bertacca e Pasquale Plastino
Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci
Montaggio: Luigi Mearelli
Scenografie: Eleonora Ponzoni
Costumi: Patrizia Chiericoni
Musiche: Marco Sabiu
Suono: Tiziano Crotti
Italia, 2014 – Commedia – Durata: 102′
Cast: Aldo, Giovanni & Giacomo, Sara D’amario, Guadalupe Lancho, Giuliana Lojodice, Francesca Neri
Uscita: 11 dicembre 2014
Distribuzione: Medusa Film
Tre-mendo!
Giacomo (Poretti) è un business man col pallino degli investimenti nel fantomatico stato africano del Burgundi e con moglie già ricca di suo al seguito; Giovanni (Storti) è il suo maggiordomo, da sempre fedele. Aldo (Baglio) invece è un mezzo fallito che vive di espedienti ed abita ancora con la madre (Giuliana Lojodice), coltivando il grande sogno di aprire una bancarella tutta sua. Ma un giorno Giovanni e Giacomo fanno rispettivamente ben due investimenti sbagliati: il primo, quello di Aldo in auto, che approfitterà per chiedere un congruo risarcimento; il secondo, quello nel paese africano di cui sopra che, a causa di un colpo di stato, azzererà tutti i profitti del facoltoso finanziere. Le vite dei tre subiranno un’improvvisa svolta e li vedranno uniti ed impegnati a rimettersi in piedi a tutti i costi…
Tempi di crisi per Aldo, Giovanni e Giacomo, all’ottavo film a soggetto e dopo quattro anni dall’ultimo, non eccelso La banda dei Babbi Natale: e purtroppo non solo nella storia, che vede un uomo ricco affrontare l’improvvisa ed imprevista debacle economica. Già a partire dal titolo, che lasciava qualche perplessità non lasciando ben presagire, l’impasse è anche artistica e riguarda purtroppo la mancanza di idee. Un po’ Un povero ricco ed un po’ Ricky e Barabba (senza trascurare l’antecedente letterario dei fratelli Grimm), Il ricco, il povero e il maggiordomo si trascina in assenza di trovate valide e funzionanti, afferrando spunti anche non nuovi per mollarli subito dopo senza approfondirli, lasciando così allibito il povero spettatore che deve accontentarsi di qualche sparuta risata strappata veramente a forza.
Il trio, qui assistito dal co-regista Morgan Bertacca, già sceneggiatore del loro film precedente (e di un curioso film, il misconosciuto Tre lire – Primo giorno), funziona soltanto nella scelta di alcuni brani musicali, ad essere fiscali alquanto didascalici, quali “Vacaputanga” di Walter Valdi (geniale nella sua essenza, ma anche nella sua riscoperta), “Me cago en el amor” di Tonino Carotone e “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias. Brani che fanno spesso da supporto sonoro a gag mute e siparietti in cui AG&G hanno sempre eccelso e che costituiscono i momenti migliori di questa pellicola che si prepara ad affrontare ad armi un po’ impari la ressa natalizia, anticipando non a caso di una settimana il debutto in sala rispetto allo zoccolo duro dei titoli a venire. Ma non basta, così come non bastano le presenze di un grande Massimo Popolizio e della letteralmente materna Giuliana Lojodice, che ad un certo punto – saggiamente – si defila pure dalle scene.
Consigliamo al trio, che non si è giovato nemmeno di una pausa di quattro anni, di ripensarsi cinematograficamente, o concentrandosi quasi esclusivamente sul teatro (e sulla televisione) o meditando un radicale e salutare mutamento di genere narrativo.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti