Scheda film
Regia e Soggetto: Stefano Pasetto
Sceneggiatura: Stefano Pasetto, Veronica Cascelli
Fotografia: Guillermo “Bill” Nieto
Montaggio: Alessio Doglione
Scenografie: Romina Del Prete
Costumi: Chiara Ferrantini
Musiche: Andrea Farri
Italia/Argentina, 2010 – Drammatico – Durata: ’93
Cast: Sandra Ceccarelli, Francesca Inaudi, César Bordón, Guillermo Pfening,
Uscita: 11 maggio 2012
Distribuzione: JB Entertainment
Sale: 15
Donne ai confini del mondo
Buenos Aires, ai giorni nostri. Lucia (Sandra Ceccarelli) è un’hostess, sposata con il medico Bruno (César Bordón), che, tra ripetuti aborti spontanei, non riesce ad avere figli, sottoponendosi perciò a continui accertamenti medici. Lea (Francesca Inaudi) è una ragazza molto originale che lavora in uno stabilimento per la lavorazione del pollame, ha uno strano rapporto con il padre, che non vede mai ma sente solo per telefono, e vive col suo ragazzo, il tatuatore Marco (Guillermo Pfening). Quando Lucia riprenderà ad impartire lezioni di pianoforte, Lea sarà una delle sue allieve. Tra le due donne nascerà un forte legame sessuale ed affettivo, nel quale potranno darsi l’un l’altra quello che fino ad allora gli uomini non erano riusciti a dare loro. E quando Lea dovrà trasferirsi a Puerto Madryn per seguire una spedizione scientifica, Lucia, malgrado gravi problemi di salute subentranti, deciderà di seguirla…
In una capitale argentina raccontata nel modo più anonimo ed incolore possibile – potrebbe quasi essere qualsiasi altra città del mondo – Pasetto narra le vicende delle due donne, riuscendo solo in pochi momenti a coinvolgerci realmente, malgrado la tematica “lesbo” e quindi controcorrente. Tra molte dissolvenze al nero e brusche ellissi, che fanno sospettare ripensamenti nella fase di scrittura o problemi di lavorazione se non addirittura fenomeni di autocensura al momento del montaggio, la storia, che sulla carta si prospettava interessante, benché non originalissima, non riesce a svilupparsi pienamente e procede confusamente, in mezzo ad una teoria di simbolismi ripetuti ed ostentati (la carne sanguinante, lo specchio comprato e portato in giro da Lea, i suoi piedi scalzi, i lavori delle due donne, solo per citarne alcuni…). La stessa esplosione della passione tra le due appare così poco giustificata e preparata, finendo per sembrare più una parentesi che il centro del film. Per non parlare di certi dialoghi riproposti per l’ennesima volta, quale l’inspiegabile capacità del calabrone a volare contro le leggi della fisica, citata come simbolo della forza di volontà
Anche il doppiaggio che appiattisce innaturalmente l’altrimenti effervescente commistione di lingue a favore dell’italiano e rende inutile ad esempio uno scambio di battute tra le due protagoniste, quando riconoscono di essere connazionali per via dell’accento – ma quale?! – non aiuta, lasciandoci il desiderio inevaso di ascoltare il film in spagnolo, com’è stato girato, con i sottotitoli nella nostra lingua.
Tra brusche e sospette sterzate narrative, come la scena che ci svela la guarigione di Lucia, verso la fine, girata senza il controcampo del professore svizzero e risolta con un unico primo piano della protagonista, probabilmente poiché aggiunta dopo le riprese, anche le prove delle due attrici sbiadiscono: se l’Inaudi tende a ripetere il solito personaggio sopra le righe e fuori dagli schemi, in realtà se stessa, la Ceccarelli, ritrovata con molto piacere dopo una lunga assenza dal grande schermo, dà una prova molto intensa, che però purtroppo si perde nel confusionario insieme che Pasetto ha provato a dirigere.
Raro perché… è la piccola storia di un amore tra due donne, raccontata però in maniera infelice.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti