Scheda film
Regia: Nanni Moretti
Sceneggiatura: Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella
Fotografia: Michele D’Attanasio
Montaggio: Clelio Benevento
Scenografie: Alessandro Vannucci
Costumi: Silvia Segoloni
Musiche: Franco Piersanti
Suono: Alessandro Zanon
Italia/Francia, 2023 – Commedia/Drammatico – Durata: 95′
Cast: Nanni Moretti, Margherita Buy, Valentina Romani, Silvio Orlando, Barbora Bobulova, Flavio Furno, Mathieu Amalric
Uscita in sala: 20 aprile 2023
Distribuzione: 01 Distribution

O tempora, o Moretti!

Moretti Giovanni, detto Nanni. Quattordici lungometraggi di finzione diretti in quasi cinquant’anni di carriera, iniziata nel 1976 col film auto-prodotto in Super-8 Io sono un autarchico. Negli ultimi vent’anni una media di un film ogni cinque anni. Troppo pochi. E due negli ultimi tre anni.

Dopo Tre piani, tratto dal romanzo omonimo di Eshkol Nevo, il primo ad essere tratto da un soggetto altrui e non originale, il regista di Ecce bombo torna con una pellicola personalissima, un mix tra Palombella rossaCaro diario e Il caimano. Tre film in uno, anzi quattro, quasi cinque. La storia di Giovanni (Nanni Moretti) e di sua moglie Paola (Margherita Buy), produttrice, una coppia in crisi che non riesce più a gestire un uomo e un artista troppo ingombrante. Giovanni sta dirigendo un film, ambientato nel 1956, Il sol dell’avvenire, con Silvio (Orlando) e Barbora (Bobulova), due dirigenti del PCI impegnati a gestire la rivoluzione ungherese e la conseguente repressione dell’Unione Sovietica (che anticipa senza volerlo – poiché la sceneggiatura è precedente –  l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia del 2022), mentre un simbolico circo proveniente dallo stesso paese è stato da loro invitato nel quartiere. Nel frattempo Paola sta producendo insieme a dei coreani un film d’azione molto violento diretto da un giovane regista fin troppo esaltato (Giuseppe Scoditti). E nel mentre Giovanni pensa già alle prossima pellicole – perché una ogni cinque anni è veramente troppo poco! – scrive una pellicola tratta da “Il nuotatore” di John Cheever e immagina già la storia di due giovani innamorati (Blu Yoshimi e Michele Eburnea) piena di belle canzoni italiane…

Nanni Moretti torna in grandissima forma, pieno di ironia e di autoironia e pieno di strali, prendendosela spesso in maniera unica ed esilarante con molti “interlocutori”. Da che cosa significhi essere (stati) comunisti (in Italia) alle sterili (co)produzioni attuali, dalle piattaforme come Netflix all’essenza e al senso stessi del cinema e dell’arte, dalla violenza sul grande schermo all’essere intellettuali oggi, passando per l’amore nelle sue infinite forme.

Con le abituali sceneggiatrici Federica Pontremoli e Valia Santella, più la new entry Francesca Marciano, il regista romano costruisce una pellicola estremamente complessa, appunto con almeno tre film nel film.

Cita tanto cinema, Nanni: Jacques Demy, Arthur Penn, Francis Ford Coppola, Krzysztof Kieślowski, Federico Fellini, Florian Zeller, John Landis; sia sullo schermo che a parole. Ma cita anche tantissimo se stesso, in una summa dei suoi lavori precedenti, come se questo volesse essere un saluto – e nell’ultimissima inquadratura, dopo aver scorso in una commovente parata molti degli interpreti dei film di tutta la sua carriera, in effetti guarda in macchina accennando ad un timido commiato – o comunque la conclusione di un percorso fatto fin qua.

Il sol dell’avvenire, involontario omonimo del documentario di Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone del 2008 sugli ex brigatisti rossi, è un potente film sul Cinema e sul cinema di Moretti, con tutti i suoi tic, le sue paranoie, i suoi dettagli critici, le sue musiche sempre pertinenti, i suoi balletti maniacali.

Se un marziano sceso sulla terra volesse sapere chi sia (stato) Nanni Moretti, non dovrebbe lasciarsi scappare il suo ultimo (speriamo solo in senso cronologico) lavoro. Dal 20 aprile, in 500 sale.

Voto: 8

Paolo Dallimonti