Scheda film
Regia e Soggetto: Paolo Bianchini
Sceneggiatura: Paolo Bianchini, Paola Rota, Marco Cavaliere
Fotografia: Giovanni Cavallini
Montaggio: Roberto Siciliano
Scenografie: Giuliano Pannuti
Costumi: Paola Bonucci
Musiche: Fabrizio Siciliano
Italia, 2012 – Drammatico – Durata: 111′
Cast: Gaetano Fresa, Fallou Kama, Mohamed Lamine Keita, Mohamed Toumany Sylla, Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta, Francesco Salvi
Uscita: 15 novembre 2012
Distribuzione: Medusa
Sale: 39
Ciao, Africa!
Due bambini, Rocco (Gaetano Fresa) e Thabo (Fallou Kama), uno bianco ed uno nero, militano in una piccola squadra di calcio a Bari. In realtà sono vittime quasi inconsapevoli del mercato dei baby-calciatori, spesso tolti a famiglie poco abbienti con la promessa di un futuro migliore. Ma i due una vera famiglia non la hanno, poiché il primo è orfano, mentre il secondo viene dall’Africa, dove ha lasciato i suoi. Quando Thabo viene abbandonato letteralmente in mezzo ad una strada, poiché non più ritenuto promettente, l’amico non può fare a meno di seguirlo. Decidono così di partire alla volta del continente nero, affrontando un insolito viaggio dall’Europa all’Africa, estenuante e pericoloso, per trovare una vera famiglia. A fare da controcanto a questa storia è la vicenda vera, qui sotto forma di fiction, di Yaguine (Mohamed Lamine Keita) e Fodé (Mohamed Toumany Sylla), due ragazzi guineani che nel 1999 scrissero una lettera indirizzata “alle loro Eccellenze i membri e responsabili dell’Europa“ per chiedere aiuto al proprio paese e, con quella in tasca, si infilarono clandestinamente nella pancia di un aereo diretto a Bruxelles, arrivandovi purtroppo congelati e privi di vita.
Regista prettamente pubblicitario e televisivo, ma con una lunga esperienza di aiuto regista alla corte dei più importanti autori italiani lungo mezzo secolo di storia del nostro cinema, Paolo Bianchini dal 2002 è ambasciatore dell’Unicef per l’impegno riposto nelle sue opere dedicate spesso ai temi dell’infanzia. Con questo suo Il sole dentro vuole ancora una volta affrontare le problematiche a lui più care, mettendo al centro del suo lavoro diverse tematiche (lo sfruttamento minorile, le sofferenze dei bambini in Africa, il relativo aiuto del mondo occidentale), affrontandolo sotto l’originale punto di vista dei due viaggi, diametralmente opposti. La struttura del film è quindi molto semplice, alternando le due storie e strutturando la sceneggiatura intorno alle tre partecipazioni speciali di noti attori italiani. Così il film si snoda attraverso un primo blocco narrativo a Bari, che ha al centro l’incontro con Giobbe Covatta, nei panni dell’autista di pullman, poi si sposta in Africa, dove i ragazzi nel mezzo del deserto incontrano lo stravagante Padre X, interpretato da Francesco Salvi, per poi avere un ultimo, forse troppo lungo momento a N’Dola, il paese natale di Thabo, nel quale egli riabbraccia il suo caro mister detto “Pasta e fagioli”, impersonato da Angela Finocchiaro, che, nella conclusione dell’altra vicenda, si rivelerà anche essere il funzionario aeroportuale che anni prima ritrovò Yaguine e Fodé e che in seguito decise di dedicare la sua vita come missionaria in Guinea.
La pellicola di Bianchini, se si eccettua qualche dolly, è di stampo prettamente televisivo, avendo il fiato corto e indulgendo più che altro alla facile commozione ed in alcuni tratti anche alla banale retorica, concedendosi però qualche spiraglio comico nell’ultima parte africana grazie ai duetti tra la Finocchiaro e Diego Bianchi, improbabile console italiano. Certo, non possiamo dimenticare la nobilissima causa che vuole perorare, che alla fine ci fa dimenticare i (pochi) pregi artistici e che non può non indurci a consigliarlo come anche a regalargli tutto sommato la sufficienza.
Raro perché… è un film a fin di bene, in un mondo sempre più tetro.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti