Scheda film
Titolo originale: Our kind of traitor
Regia: Susanna White
Soggetto: John Le Carré
Sceneggiatura: Hossein Amini
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Tariq Anwar
Scenografie: Sarah Greenwood
Costumi: Julian Day
Musiche: Marcelo Zarvos
Gran Bretagna, 2016 – Thriller – Durata: 107′
Cast: Ewan McGregor, Stellan Skarsgård, Naomie Harris, Damian Lewis, Jeremy Northam, Alec Utgoff, Pawel Szajda, Khalid Abdalla, Velibor Topic, Marek Oravec, Christian Brassington
Uscita: 5 Maggio 2016
Distribuzione: Videa-CDE
Giochi di sopravvivenza
Sappiamo tutti quanto non sia semplice trasporre romanzi al cinema e Hossein Amini, dopo esserci riuscito discretamente con I due volti di gennaio (2014), ne Il traditore tipo non riesce a centrare in pieno il bersaglio. Per quanto vengano messi in campo attori molto validi, da Ewan McGregor a Naomie Harris, da Damian Lewis a Stellan Skarsgård, il loro sforzo non può colmare gli sbalzi di credibilità che questo lungometraggio dimostra.
Abbiamo voluto partire in medias res per darvi subito l’idea di pregi e difetti di un’opera che innegabilmente è partita da ottime intenzioni visto anche il libro che c’è dietro, dal titolo “Il nostro traditore tipo” (editore da Mondadori) sfociato dalla penna di John Le Carré, stesso autore de “La talpa”.
Il traditore tipo potremmo dire che parte, nei primissimi minuti, in maniera poetica per via di alcune scelte stilistiche (la regia è di Susanna White), immergendoci piano piano nei salotti russi per poi spostarci in una foresta dove avviene qualcosa di molto significativo. Lo scrittore britannico ci ha abituati a storie di spionaggio come lo stesso La spia (A most wanted man) e ne Il traditore tipo, a suo modo, vengono messi in campo uno sguardo e un’azione scrutatori. A un tratto, ci ritroviamo in Marocco dove una coppia inglese, Perry (McGregor) e Gail (Harris), è in vacanza per ricucire qualcosa che si scoprirà di lì a poco. Nel corso della serata, però, il professore viene intercettato da Dima (Skarsgård), un carismatico business man russo, uomo di punta del riciclaggio di denaro appartenente alla mafia russa. Questo suo aspetto che lo lega al mondo finanziario non lo apprendiamo subito, anche perché l’uomo comune, un semplice professore, viene “adescato” con un invito ad una festa. Nelle parole di Dima, in cui quasi si affida a Perry Makepeace, si avverte senza dubbio tutta l’apprensione che questo numero uno della mafia nutre verso le sorti della sua famiglia prima ancora che di se stesso. Il punto che lascia un po’ spiazzato lo spettatore è come il professore prima e, a seguire, sua moglie aderiscano così naturalmente a un progetto tanto rischioso. I momenti in cui Il traditore tipo appare più debole sono quelli in cui si danno troppo per scontate alcune relazioni e al di là della paura che possa trasparire nel personaggio, al contempo, ci sono dei passaggi in cui lo stesso Perry si rivela più “supereroe” di un uomo comunque qual è.
Sicuramente lo sviluppo narrativo fa emergere molto bene questa battaglia tra valori e disvalori nel nostro mondo, con un occhio di bue sulla finanza e, in particolare, sull’inserirsi della Russia (e del suo denaro) capillarmente e, in un certo senso, subdolamente, nella società britannica. Si parla di compromessi e corruzione così come di lealtà ed amicizia con un risultato che è godibile nella prospettiva dell’entertainment, senza, però, sfavillare come avrebbe potuto visti i presupposti sulla carta.
Voto: 6
Maria Lucia tangorra