Scheda film
Titolo originale: The journey
Regia: Nick Hamm
Soggetto e Sceneggiatura: Colin Bateman
Fotografia: Greg Gardiner
Montaggio: Chris Gill
Scenografie: David Craig
Costumi: Kerry Gooding
Musiche: Stephen Warbeck
G.B., 2016 – Drammatico/Biografico – Durata: 94′
Cast: Timothy Spall, Colm Meaney, John Hurt, Freddie Highmore, Toby Stephens, Catherine McCormack, Daniel Portman
Uscita: 30 marzo 2017
Distribuzione: Officine Ubu
La strana coppia
Ian Paisley (Timothy Spall), predicatore protestante e leader del Democratic Unionist Party (DUP), fervente anticattolico, e Martin MacGuinness (Colm Meaney), figura di spicco dello Sinn Féin. Due irlandesi così diversi che più opposti non si potrebbe immaginare.
Siamo nel 2006 ed all’apice di trattative e contrasti in quel di St. Andrews, Scozia, per portare finalmente la pace nell’Irlanda del Nord, dopo quarant’anni di vera e propria guerra civile, la coppia è costretta ad affrontare un viaggio in macchina alla volta del più vicino aeroporto in funzione, causa tempesta che ha fatto chiudere gli altri.
Il viaggio che affrontano è in parte casuale, in parte organizzato: è l’unico modo per rompere la situazione di stallo in cui è piombata la discussione. L’autista (Freddie Higmore) è un ragazzo dei servizi segreti e li tiene sott’occhio, così come le telecamere installate nell’auto che informano i loro collaboratori e il resto dell’MI5.
I due uomini si odiano da sempre, le loro coscienze se non le loro mani sono sporche del sangue della gente della fazione avversaria. Riusciranno a trovare un punto d’incontro?
Nick Hamm, dedito perlopiù a film di genere come The Hole e Godsend – Il male è rinato e a curiose divagazioni quali Killing Bono, con Il viaggio realizza il film della sua maturità.
Un’opera quasi da camera, teatrale, che si svolge fuori e dentro un’autovettura e che da un’inedita prospettiva affronta l’annosa questione irlandese, a metà tra commedia e road-movie. Due personaggi che indossano due maschere: Paisley è un osso duro, intransigente, ma è ispirato da sani principi ed in fondo ha il cuore tenero, mentre MacGuinness dietro quell’aria dimessa da signor nessuno è uno che la sa lunga. Due personaggi interpretati da due mostri sacri: il sempre più grande Timothy Spall, ottimo nel calarsi in un uomo con venti anni in più dei suoi ed abilissimo a lavorare in sottrazione, ed il sanguigno e genuino Colm Meaney, perfetto nel suo ruolo. Completano il gran cast John Hurt, in una delle sue ultime apparizioni, e Toby Stephens nei panni di Tony Blair.
Ci lasciamo trasportare con grazia e garbo e malcelata ironia da Nick Hamm in un viaggio, appunto, che ben sappiamo essere romanzato per esigenze drammaturgiche, benché la conversazione fu tutta rigorosamente spiata e probabilmente registrata, ma che proprio per questo diventa estremamente attraente ed avvincente. Nonostante ne conosciamo il finale lieto – raggiungeranno l’accordo in base al quale Paisley sarà Primo Ministro nordirlandese e MacGuinness il suo vice – moriamo dalla voglia di conoscere come sarebbero arrivati a tanto.
Il viaggio è uno di quei film di cui il cinema ed il mondo hanno bisogno, poiché con levità riescono a raccontarci un’umanità che diversamente avrebbe la voce che merita.
Curiosità: mentre il film stava arrivando nelle sale, il 21 marzo Martin MacGuinness ha perso la sua battaglia contro il cancro e ci ha lasciati. Per affrontare un altro, ultimo viaggo.
Voto: 7 e 1/2
Paolo Dallimonti