Scheda film
(Tr. Lett.: Demone interiore)
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Ursula Dabrowsky
Fotografia: Nima Nabili Rad
Montaggio: Cleland Jones
Scenografie: Theo Benton
Costumi: Amy baker
Musiche: Michael Taylor
Suono: James Currie
Australia, 2014 – Horror – Durata: 84′
Cast: Sarah Jeavons, Kerry Ann Reid, Andreas Sobik
Uscita nel paese d’origine: —

Piccole australiane crescono

Una notte la giovane Sam (Sarah Jeavons) è svegliata dalla sorellina perché non riesce a dormire: dice di avere qualcuno sotto il letto. Le due sono sole in casa poiché la madre lavora e Sam va a controllare: negativo. Più tardi sono svegliate da qualcuno che suona alla porta: è una signora che chiede di fare una telefonata poiché ha una gomma a terra. La ragazza non fa in tempo a mandarla via che si accorge di un altro uomo in casa: i due le rapiscono e le portano con sé. Denise (Kerry Ann Reid) e Karl (Andreas Sobik) sono due feroci serial killer. Durante il trasporto però Sam riesce a fuggire pur rimanendo ferita. La giovane scappando nei boschi giungerà ad una dimora, che si rivelerà essere quella dei due assassini. Qui per tentare di salvare se stessa e la sorella avrà bisogno di tutte le proprie forze: tutte, anche quelle insospettate e molto, molto nascoste…
Gradita sorpresa dall’Australia, da non confondere col quasi omonimo e coevo Inner demons di Seth Grossman, il secondo film di Ursula Dabrowsky dopo Family demons, quest’ultimo ancor più inedito, è un horror atipico: alla trama già vista di una coppia di feroci assassini seriali, di cui la lei già con rimorsi, si aggiunge il tema delle due sorelle, anche questo non originalissimo; ciò che fa la differenza è l’elemento soprannaturale, cioè quello di una parte di anima, quella malvagia e vendicativa, che in un momento cruciale si staccherà dal corpo per salvarlo in qualche modo. È come se, in soldoni, il classico diavoletto scappasse via dall’angioletto cui è tradizionalmente contrapposto e poi dicesse: “Hai visto come sono stato bravo?… Se non ci fossi stato io… Ora però io ci sono e vivremo insieme”.
Girato nello stesso anno del connazionale e più “ricco” Babadook di Jennifer Kent con un budget molto ridotto (circa 350.000 dollari australiani, quindi quasi dieci volte minore) dalle parti di Adelaide, in particolare nella foresta di Kuitpo, ma con stile e padronanza dei mezzi, la pellicola della Dabrowksy è un piccolo gioiello: con poche risorse ed anche pochi, ma bravi attori (sono solo cinque) riesce a tenere alta la tensione e l’attenzione dello spettatore con continue trovate e non rinuncia a qualche momento sanguinolento, pur nelle ristrettezze economiche con cui è stato realizzato.
Ideale secondo capitolo di una trilogia “demoniaca” iniziata con il precedente Family demons, questo Inner demon è anche una sorta di romanzo di formazione (con fantasmi) con una ouverture, un primo ed un secondo atto ed un epilogo. È comunque una pellicola da scoprire, molto affascinante ed a tratti volutamente enigmatica, della quale non si può rivelare molto di più per non rovinarne la fruizione a chi riuscirà a vederla.

RARISSIMO perché… è un bel film che difficilmente riusciremo a vedere da noi, dal momento che non ha una distribuzione neanche nel proprio paese…

Note: presentato al Fantafestival 2016.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti