Scheda film
Traduzione letterale: Nella foresta
Regia: Patricia Rozema
Soggetto: Jean Hegland (romanzo omonimo)
Sceneggiatura: Patricia Rozema
Fotografia: Daniel Grant
Montaggio: Matthew Hamman
Scenografie: Jeremy Stanbridge
Costumi: Aieisha Li
Musiche: Max Richter
Suono: Kristian Bailey
Canada, 2015 – Drammatico/Sci-fi – Durata: 101′
Cast: Ellen Page, Evan Rachel Wood, Max Minghella, Callum Keith Rennie, Michael Eklund, Wendy Crewson

Apocalypse Now

In una zona non ben definita del continente nordamericano, in un futuro molto vicino al nostro, un potente blackout mette in ginocchio la popolazione. Nell (Ellen Page, Juno – 2007), Eva (Evan Rachel Wood, Across the Universe – 2007) ed il padre vivono nella loro moderna casa all’interno di una foresta che dista parecchi chilometri dal primo centro abitato. Con il passare dei giorni e la persistente oscurità, il gruppo famigliare si renderà conto di quanto un’apocalisse inaspettata sia imminente. I bisogni primari, le comodità e la sicurezza non sono più garantiti. Ora tutto viene messo in discussione e l’incertezza regna sovrana.

Presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Toronto, sbarca al Courmayeur Noir in Festival 2015, Into The Forest, pellicola diretta e sceneggiata dalla canadese Patricia Rozema. Il suo film d’esordio, I’ve Heard the Mermaids Singing, aveva vinto le Prix de la Jeunesse a Cannes 1987. Dalla ridente località sciistica valdostana, questo sci-fi dalle velature noir, si porta a casa il Premio Speciale del Pubblico.

Tra tutto il programma di questa edizione del Festival di Courmayeur, che presenta sempre film intriganti e di ottimo livello, la nostra attenzione è andata verso questo prodotto anomalo e unico nel suo genere. Forse non il migliore, ma quello che secondo me fa più riflettere.

Cosa farebbe l’umanità senza i confort di tutti i giorni, senza corrente elettrica e soprattutto senza nessuna informazione su quel succede nel mondo? Saremmo in grado di sopravvivere?
Domande che al solo pensiero ci trasmettono ansia ed un estremo smarrimento. Vivere senza bussola sarebbe veramente distopico ed angosciante.

Film decisamente ecologista, difettoso nel suo cercare appigli un po’ forzati e qualche simbolismo di troppo, ma diretto con stile e senza sbavature. Quanto basta per renderlo un film godibile.
Into the Forest non dà spazio alla figura maschile, qui segregata solo agli affetti famigliari, ad un fuggente amore giovanile e alla violenza animalesca. Femminista fino all’osso, il lungometraggio rende grazie al gentil sesso. Più che mai caparbio e determinato nella dura prova di una sopravvivenza angusta e fuori dal mondo. Le due inseparabili sorelle hanno due caratteri molto differenti, ma complementari. La tenacia di Nell servirebbe a poco senza l’umanità di Eva. Il loro amore reciproco le porta ad affrontare una delle prove più dure per l’essere umano: tornare ad una vita primordiale.
Una tecnologia fortemente avvinghiata al nostro essere, super moderna e sempre presente è messa in forte risalto nella pellicola. La casa, seppur inghiottita dalla foresta, è in contatto con il resto del pianeta in ogni istante. La natura, che ci sta intorno, è a noi sconosciuta anche se ci viviamo dentro ogni giorno. Lussureggiante universo ostile che ormai appartiene ad una vita antica. La nostra dipendenza dalle energie non naturali e dai combustibili è palese.

Potrebbe risultare complicata la distribuzione nelle sale di Into the Forest, che forse non stuzzica i palati più commerciali. Il mio consiglio è di recuperarlo, per renderci conto di quanto saremmo veramente incapaci a vivere senza tutto quella modernità che ci siamo creati.

RARISSIMO perché… non stuzzica i palati più commerciali.

Note: il film, pur presentato a festival nazionali, non è MAI stato distribuito in sala in Italia.

Voto: 6 e ½

David Siena