Scheda film
Regia: Bernardo Bertolucci
Soggetto: tratto da “Io e te” di Niccolò Ammaniti
Sceneggiatura: Niccolò Ammaniti, Umberto Contarello, Francesca Marciano, Bernardo Berolucci
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Jacopo Quadri
Scenografie: Jean Rabasse
Costumi: Metka Kosak
Musiche: Franco Piersanti
Suono: Remo Ugolinelli, Alessandro Palmerini
Italia, 2012 – Drammatico – Durata: 97′
Cast: Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Veronica Lazar, Tommaso Ragno, Pippo Delbono
Uscita: 25 ottobre 2012
Distribuzione: Medusa
“Io non faccio male a nessuno, lasciatemi in pace!”
L’adolescente Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) sta per partire con la scuola per la settimana bianca. O almeno è quello che la madre (Sonia Bergamasco) ed il padre credono: per quei giorni il ragazzo, seguito da uno psicologo (Pippo Delbono) poiché molto chiuso, ai confini con l’autismo, ha già progettato di rinchiudersi in cantina, solo con i suoi pensieri, il suo lettore MP3, il computer ed una scorta di cibo-spazzatura. I suoi piani vengono però scombussolati da Olivia (Tea Falco), sua sorella, stesso padre, ma madre diversa. La giovane, poco più che ventenne ed in fuga dal suo burrascoso passato e dalla propria dipendenza dall’eroina, cerca un posto dove dormire, in attesa della sistemazione migliore in campagna che qualcuno più d’un amico le ha promesso, in mezzo agli animali. In quella veloce settimana per i due sarà l’occasione di confrontarsi con la diversità dell’altro, ma soprattutto per scoprire un insperato e strettissimo rapporto tra fratello e sorella…
A quasi dieci anni dall’ultimo The dreamers, allontanato dai set per le complicazioni di un intervento di ernia del disco, Bernardo Bertolucci torna trionfalmente a girare su quella “Sedia Elettrica” – la sedia a rotelle, secondo il documentario/backstage sulla lavorazione del film realizzato da Monica Stambrini e presentato alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia – che gli ha permesso di muoversi liberamente e di seguire così le riprese di una nuova ed attesa pellicola, tratta dall’omonimo romanzo breve di Niccolò Ammaniti.
Preparate i fazzoletti: già con la dedica “A Giuseppe”, rivolta al fratello scomparso quest’anno, il regista sembra mirare al cuore degli spettatori e successivamente con lo sviluppo della vicenda dei due fratelli appare ben deciso ad emozionare il pubblico, anche se in corner ha deciso di cambiare il drammatico finale, ritenuto troppo moralistico.
Il risultato è un film fresco, che pure se trasuda mestiere da ogni fotogramma, sembra girato da un giovanissimo cineasta, un ragazzetto, per la leggerezza che lo contraddistingue, ma non è certo scevro da zampate d’autore, come l’ultima inquadratura in chiusura in cui cita l’Antoine Doinel de I quattrocento colpi dell’amato Truffaut o la chicca “Ragazzo solo, ragazza sola”, cover italiana di “Space oddity” di David Bowie, scritta da Mogol ed interpretata sempre dal Duca Bianco, che fa da sfondo ad un momento molto intenso.
Oltre che del soggetto dello scrittore di “Io non ho paura”, il merito della riuscita del film è della straordinaria coppia di attori, praticamente debuttanti: molto del loro essere è confluito nei personaggi originali di Ammaniti, travolgendoli, dalle fotografie di Tea Falco al suo seducente accento catanese, dai suoi curiosi ragionamenti sui punti di vista alla musica che Lorenzo ascolta ed al carattere di Jacopo.
Difficile, dopo la visione, scrollarsi di dosso la storia dei due ragazzi in fuga dal mondo e che per per evitare quell’universo che ha fatto loro soltanto del male si nascondono in cantina, luogo dove possono ritrovare il loro rapporto fin lì praticamente inesistente. In un’Italia dove il minimalismo ha fatto più danni della Seconda Guerra Mondiale ed in cui non sembra esservi altro genere che la commedia, un maestro ritrovato ed ancora in forma, pur non più assistito dal fisico, è davvero ancora un bene più che prezioso.
Voto: * * * *
Paolo Dallimonti