Scheda film

Regia: Stefano Chiantini
Soggetto: Massimo Gaudioso, Stefano Chiantini
Sceneggiatura: Stefano Chiantini, Giuliano Miniati
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Luca Benedetti, Cristina Flamini
Scenografie: Ludovica Ferrario
Costumi: Susanna Mastroianni, Francesca Tessari
Musiche: Piernicola Di Muro
Italia, 2011 – Drammatico – Durata: 90′
Cast: Asia Argento, Giorgio Colangeli, Ivan Franek, Anna Ferruzzo, Pascal Zullino, Paolo Briguglia, Alessandro Tiberi
Uscita: 11 maggio 2012
Distribuzione: Zaroff

Sale: 3

 Isole sole

Su un’isola delle Tremiti si scontrano le esistenze di don Enzo (Giorgio Colangeli), l’anziano parroco che un’emiparesi ha costretto in ospedale ed allontanato dalla chiesa, dov’è stato sostituito dal giovane don Paolo (Alessandro Tiberi); quella di Martina (Asia Argento), un’introversa ragazza, data in affido al sacerdote, che in seguito ad un trauma si è rinchiusa in se stessa, smettendo di parlare e dedicandosi esclusivamente all’apicoltura, unica attività che la relaziona col mondo esterno; quella infine di Ivan (Franek), un immigrato clandestino che ha perso il lavoro e che Martina porterà in casa, proponendolo come badante di don Enzo.
Che succederebbe se delle isole, ferme lì in mezzo al mare, si scontrassero? Sotto la spinta di un terremoto ne genererebbero un altro, che a sua volta provocherebbe le onde di uno tsunami pronto a scatenarsi sull’ambiente circostante, con conseguenze irreparabili. È quanto che accade ai tre protagonisti del nuovo film di Stefano Chiantini, fin dal suo esordio con Forse sì… forse no… dedito ad un minimalismo che non ha mai trovato l’interesse del grande pubblico. Una tendenza che qui porta all’estremo, raccontandoci personaggi talmente chiusi in se stessi e nella loro solitudine da respingere qualsiasi empatia, compreso il burbero don Enzo, capace di suscitare con i suoi modi rudi ben più di una risata, ma senza riuscire ad andare oltre. Anche gli sguardi (s)perduti di Franek e di Asia Argento, destinati ad incontrarsi nella ricerca improbabile di un assurdo amore, sembrano non poter incontrare il favore del pubblico. Così di questa collisione tra isole, che non le lascerà certo immutate, si riescono però a scorgere più le onde che si abbattono sulle persone a loro vicine che il resto: la sorella del sacerdote Wilma (Anna Ferruzzo), suo marito Rocco (Pascal Zullino), il giovane carabiniere Alessandro (Paolo Briguglia) e l’acerbo don Paolo (Alessandro Tiberi, attore feticcio di Chiantini fin dal suo esordio). Come le api di Martina, il regista abruzzese ma romano d’adozione vorrebbe pungere, cimentandosi nell’analisi sociale, citando temi come l’immigrazione e l’handicap ed il razzismo nei loro confronti, ma rischia di indugiare troppo, lasciando in sede il pungiglione e finendo quindi col perire nell’intento.
Neanche il ricco cast, pieno di bravi e noti attori, riesce ad aiutare Chiantini nel suo percorso narrativo, poiché già inficiato in partenza da difetti di scrittura. Rimane impressa nella memoria soprattutto la Martina di Asia Argento, che trova forza nell’abilità espressiva di un’interprete che, privata per una volta della propria voce – non certo la sua dote più rinomata – riesce a spingere al massimo la sua prova recitativa.
Raro perché… è un piccolo film non del tutto riuscito su più solitudini.
Note: il film, oltre ad uscire in sala, potrà essere visto in streaming dal 16 maggio su www.repubblica.it.

Voto: * *½

Paolo Dallimonti