Scheda film
(Tr. Lett.: La faccia della tazza)
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Chad Crawoford Kinkle
Fotografia: Chris Heinrich
Montaggio: Zach Passero
Scenografie: Kelly Anne Ross
Costumi: Michael Bevins
Musiche: Sean Spillane
USA, 2013 – Horror – Durata: 81′
Cast: Sean Bridgers, Lauren Ashley Carter, Kaitilin Cullum, Larry Fessenden, David Greathouse, Katie Groshong, Scott Hodges
Uscita nel paese d’origine: 9 agosto 2013
In fondo al pozzo…
Sono parecchi gli stimoli che arrivano allo spettatore che guardi questo Jug face, suggestivo e particolare horror che segna l’esordio nel lungometraggio del regista Chad Crawford Kinkle: per quanto riguarda quelle cinematografiche, ci si trova un po’ di The wicker man, qualche elemento de Le colline hanno gli occhi e di Un tranquillo weekend di paura, nonché un bel pizzico di The village e del cortometraggio pluripremiato Intercambio di Antonello Novellino e Antonio Quintanilla, mentre la creatura in fondo al pozzo, che dà la vita come la morte – benché mai mostrata – evoca quella di Possession di Zulawski, pur senza le raffinate analisi psicologiche del regista polacco; per quanto riguarda quelle letterarie invece, il pozzo non può non far pensare a Poe, mentre il mostro non umano è un chiaro riferimento a H. P. Lovecraft.
La trama è molto originale e curiosa, raccontando di una comunità ristretta nei boschi degli Stati Uniti che venera una feroce creatura che giace in fondo ad un pozzo, identificata col pozzo stesso, al quale periodicamente un membro del gruppo deve essere concesso in sacrificio. A scegliere di chi sia il turno è la creatura stessa che, attraverso le mani del vasaio Dawai (Sean Bridgers), gli fa plasmare una brocca con su il volto del prescelto, che verrà sgozzato ai margini del pozzo. Quando Ada (Lauren Ashley Carter), figlia del capo della comunità Sustin (Larry Fessenden) ed incinta del suo stesso fratello Jessaby (Daniel Manche), scopre che la prossima brocca ha il suo volto, farà di tutto per evitare la morte. Ma il mostro soffrirà il mancato rispetto del rituale e comincerà ad arrabbiarsi. Tutti ne faranno così le spese, finché per Ada il proprio destino apparirà inevitabile…
Molti sono gli elementi azzeccati di Jug face, dall’ambientazione rurale alla naïveté della brocca e degli stessi titoli di testa, dalla creatura tanto feroce quanto invisibile, della quale Robert Kurtzman della storica KNB ha curato, più che il look, le tremende conseguenze del passaggio, fino alle interpretazioni del mitico regista horror indipendente Larry Fessenden e di una ritrovata e matura Sean Young, rispettivamente nei ruoli del leader della comunità e della sua non troppo gentile signora. Originale ed apprezzabile anche l’idea di un gruppo chiuso in sé nel quale l’orrore non esplode dal confronto con “l’esterno”- come nei primi tre film citati all’inizio – col quale pare aver stretto invece un tacito accordo di mutua non belligeranza se non di collaborazione, ma è già insito al suo interno, giustificandone e caratterizzandone l’esistenza.
Quello che invece non funziona è la mancanza di tensione in molti punti, segno di una carenza di ulteriori spunti validi ed utili ad evitare che il film giri a vuoto, legati in un certo modo anche alla scelta di non mostrare mai la creatura, come invece prima o poi ci si aspetterebbe. Certo, la predestinazione del piccolo gruppo di umani pone dei robusti binari su cui lasciar scorrere la storia, come anche le vicissitudini parallele di Ada e di suo nonno, ma alla fine la pellicola annaspa qua e là, nell’attesa da parte dello spettatore che prima o poi accada qualcosa, come nelle ultime scene, scontate ed inevitabili, ma anche altrettanto vuote, senza nemmeno l’ombra di un tanto invocato colpo di scena.
Prodotto dallo stesso team di The woman, film inedito in sala da noi, ma passato in TV sul digitale terrestre, di cui eredita due degli interpreti, Sean Bridgers e l’enigmatica Lauren Ashley Carter, Jug face è un horror suggestivo e davvero sui generis, dalle premesse molto interessanti, ma dai risultati a tratti discutibili. Impossibile sconsigliarlo, ma anche difficile trovare qualcuno cui possa davvero interessare.
RARISSIMO perché… prima o poi potrebbe venir intercettato dalle nostre distribuzioni…
Note: il film NON è mai uscito in Italia.
Voto: 6
Paolo Dallimonti