Scheda film
Regia: Gary McKendry
Soggetto: dal libro di Ranulph Fiennes
Sceneggiatura: Matt Sherring
Fotografia: Simon Duggan
Montaggio: John Gilbert
Scenografie: Michelle McGahey
Costumi: Aude Bronson-Howard, Katherine Milne
Musiche: Reinhold Heil, Johnny Klimek
USA/Australia, 2011 – Azione – Durata: 116′
Cast: Jason Statham, Clive Owen, Robert De Niro, Dominic Purcell, Aden Young, Yvonne Strahovski, Ben Mendelsohn
Uscita: 1° giugno 2012
Distribuzione: Lucky Red
Assassini NATO
Inizio anni ottanta, Danny (Jason Statham) ed il suo amico e mentore Hunter (Robert De Niro) sono due sicari su commissione, facenti parte di una ristretta elite. Un anno dopo il ritiro di Danny, a seguito di un’azione particolarmente sanguinosa, questi riceve la foto del suo collega chiaramente tenuto in ostaggio in un paese arabo. Una volta stabilito il contatto, scoprirà che l’artefice è il sultano dell’Oman, che in cambio del socio gli chiede di vendicare i suoi tre figli morti nella guerra segreta dell’Inghilterra contro il suo stato, uccisi da altrettanti membri della SAS, i Servizi Aerei Speciali, che dovranno lasciare questo mondo in circostanze apparentemente accidentali dopo la confessione dei delitti. Così Danny, pur disgustato dai morti, mette su una squadra per quella che dovrà essere davvero la sua ultima missione, resa ancor più impervia dall’organizzazione dei cosiddetti “uomini piuma”, ex membri della forza speciale ora impegnati in posti di potere economico e finanziario, intenzionati a proteggersi l’un l’altro, il cui emissario Spike (Clive Owen) farà di tutto per difenderli.
Niente a che vedere con l’omonimo film di Peckinpah: la fonte d’ispirazione è il romanzo autobiografico di Ranulph Fiennes (nessuna parentela dichiarata con la celebre famiglia di attori connazionali), “The feather men” (gli uomini piuma), edito in Italia da Newton Compton con lo stesso titolo del film, altro episodio della narrativa spionistica britannica, dopo “La talpa” di Le Carré, ad essere portato in sala quest’anno. L’esordiente Gary McEndry però non trattiene l’azione come Alfredson, bensì la esplicita ai massimi livelli e raduna un cast eccezionale per raccontare non senza una certa dose d’ironia una storia tesa, ma avara di colpi di scena, che, quando ci sono, risultano pure non troppo eclatanti. A parte il protagonista Danny, la cui psicologia è ben tratteggiata, soprattutto di riflesso, attraverso i fatti che gli accadono o gli sono accaduti, gli altri personaggi sono solo figurine piatte, semplici e funzionali ingranaggi di un fitto tessuto narrativo, inadatte a reggere le ben due ore di durata. Le vicende inoltre, in mezzo a qualche flashback del protagonista circa la storia d’amore con la sua ragazza, procedono con qualche singhiozzo, faticando a raggiungere il finale, incappando pure in qualche scivolone, come l’assalto di Spike al Sultano nel prefinale, davvero gratuito e stonato.
Pur se le scatenate e tutto sommato godibili avventure del terzetto di amici/rivali si lasciano dietro una sterminata distesa di morti ammazzati, non manca il lieto fine, che apre il timido spiraglio ad un eventuale sequel.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti