Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Patrice Leconte
Soggetto: dal romanzo di Jean Teulé
Montaggio: Rodolphe Ploquin
Musiche: Étienne Perruchon
Francia/Canada/Belgio, 2012 – Animazione/Musicale/Grottesco – Durata: 80‘
Cast di voci: Bernarda Alane (Pino Insegno), Isabelle Spade (Fiamma Izzo), Kacey Mottet Klein (Luca Baldini), Isabelle Giami (Maria Laura Baccarini), Jean-Paul Comart (Umberto Broccoli)
Uscita: 21/28 dicembre 2012
Distribuzione: Videa-CDE
Sale: 1/12
Scampoli di fine vita
In una Parigi schiacciata “dal carovita e dalla crisi”, come canta la canzone iniziale, molte persone decidono di porre fine alle proprie sofferenze togliendosi la vita. Per correre in soccorso degli aspiranti suicidi e facilitare loro il compito, da oltre 150 anni la famiglia Tuvache ha aperto una bottega che vende tutto l’occorrente per scrivere il finale alla propria esistenza: corde, lamette, veleni, spade affilate, pistole con una sola pallottola ed ogni mal di dio che la fantasia umana (malata) possa mai aver partorito. Quando l’ultimogenito Alan viene al mondo, la disperazione si abbatte però sulla famiglia: occhioni azzurri, ottimista, sempre sorridente e dotato di un maledetto buon umore, il piccolo Alan è una vera iattura che il destino ha scagliato contro la dinastia di avidi e cinici commercianti senza troppi scrupoli. Ma potrebbe anche essere l’ultima speranza per loro e per l’intera, ormai intristita città…
Leconte, inguaribile poeta del grande schermo, azzecca anche questa sua azzardata ultima operazione, liberamente ispirata al romanzo di Jean Teulé e giocata sul filo del rasoio del cattivo gusto e del cinismo. Il regista francese, alla sua prima opera in animazione, vince però la partita poiché spinge sul pedale del divertimento intelligente e del grottesco, benché, soprattutto all’inizio e nell’ultimo guizzo finale, una certa spietatezza freni lo spettatore, impedendogli in parte di famigliarizzare ed immedesimarsi con i protagonisti. È infatti lo stesso Alan a favorire questo processo, quale veicolo per poter penetrare all’interno dell’insolita famiglia, mentre il padre Mishima, da buon antagonista, vorrebbe farlo fuori in tutti i modi. A metà tra Tim Burton, al quale il tono gotico del film non sarebbe dispiaciuto (ed al cui musicista preferito si è notevolmente ispirato il compositore Étienne Perruchon), e l’artwork di Charles Addams, creatore dell’omonima famiglia, al cui Gomez il capofamiglia è qui ampiamente ispirato, la pellicola si sviluppa in mezzo a venature musical ed a lampi di humour nero.
Punto di forza ulteriore del film è la cura dei dettagli: non a caso i membri della famiglia Tuvache portano i nomi di illustri suicidi, a partire da (Yukio) Mishima fino ai figli Marilyn (Monroe) e Vincent (Van Gogh); una visionarietà che si esplicita nella scena onirica con le macchie di Rorschach ed una policromia diffusa che fa da contrappunto alla lugubre tematica; l’animazione quasi bidimensionale, assolutamente controcorrente in un’epoca in cui il 3D spadroneggia sui grandi schermi; il ritorno alla passione per la musica orientale, come ne Il marito della parrucchiera, nel regalo del piccolo Alan alla sorella; il giornale che tutti leggono si chiama “Joyeux”, ma non rispecchia fafatto lo spirito e gli umori della città; la citazione finale di Highlander, che, paradossalmente parlava di… immortali!
Lasciateci concludere con una nota sull’idiozia esclusivamente italiota che in un primo momento ha fatto calare sulla pellicola di Leconte da parte della commissione censura il divieto ai minori di anni 18, per la possibilità di emulazione favorita dall’essenza stessa di cartone animato, poi ritirato in seguito al ricorso presentato dal distributore Sandro Parenzo patron della Videa-CDE. Inutile aggiungere che il nostro paese è stato l’unico a partorire un’iniziativa del genere, che naturalmente non si abbatte su film molto meno intelligenti e raffinati, ma molto più volgari.
RARO perché… è una pellicola molto particolare, ma che dice tanto sui nostri tempi bui.
Note: il film debutta il 21 dicembre 2012 soltanto al Cinema Fiamma di Roma, mentre dal 28 arriva in un totale di 10 sale nel resto d’Italia.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti
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