Scheda film
Regia: Augusto Fornari
Soggetto: Basato sull’omonima opera teatrale di Andrea Maia
Sceneggiatura: Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli
Fotografia: Sebastiano De Pascalis
Montaggio: Pietro Morana
Scenografia: Massimiliano Forlenza
Costumi: Elena Minesso
Musiche: Gianluca Misiti
Suono: Enrico Pellegrini
Italia – 2017 – Commedia – Durata: 90’
Cast: Lino Guanciale, Matilde Gioli, Libero De Rienzo, Luigi Diberti, Stefano Fresi, Michele Venitucci, Tony Fornari, Nicoletta Romanoff
Uscita: 16 novembre 2017
Distribuzione: Vision Distribution
Alex, Oreste, Giacinto e Fanny sono quattro fratelli cresciuti in una splendida villa immersa nel verde. Una volta adulti i quattro hanno smesso di frequentarsi, ma nel momento in cui necessitano di denaro, per poter aiutare Alex, decidono di vendere la villa certi che il loro padre Sergio sia ormai a un passo dalla morte, dato che da oltre cinque anni è precipitato in uno stato comatoso. Una volta venduta sia la villa sia i relativi arredi, tutto pare essere risolto ma Sergio si risveglia inaspettatamente dal coma.
Un gruppo di famiglia degno dei parenti serpenti di monicelliana memoria ma con molta meno vis di cinismo e molta più voglia di abbandonarsi alla semplice risata frutto di una serie di inevitabili equivoci ispirati dalla commedia di casa nostra, alla quale s’aggiunge una strizzata di occhi, nemmeno troppo nascosta, a Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker. In quel caso il segreto da celare alla socialista madre del protagonista era la fine del suo sogno comunista. In questo caso invece si deve nascondere a un padre da poco ripresosi da un coma profondo che tutto è cambiato, inclusa la perdita della sua villa usata per appianare vecchi debiti. Guanciale, Fresi, De Rienzo, con l’aggiunta di Matilde Gioli, si spalleggiano a vicenda nei ruoli di quattro fratelli completamente differenti e con differenti gradi di dissolutezza e moralità. Si passa dal maestro di tennis molto facilone (Guanciale), al direttore di banca privo di scrupoli e impermeabile a qualunque affetto (De Rienzo), fino al concertista che per la famiglia ha sacrificato la propria arte (Fresi), con l’aggiunta di una sorella ancora innamorata dell’ex marito. Fornari passa per una volta dietro la macchina da presa per confezionare un film che a suo modo funziona, ma senza osare di avvicinarsi al successo del film di Becker o, in alternativa, a quello di Monicelli. Il riadattamento per il cinema dell’omonima pièce di successo, firmata da Andrea Maia, alla fine diventa un prodotto idoneo per trascorrere due ore senza inerpicarsi in considerazioni che vadano oltre qualche risata stiracchiata ma in completa assenza di riflessioni particolari. Un peccato per una pellicola che avrebbe potuto facilmente osare di più partendo da un’idea che spesso al cinema risulta vincente: le differenze caratteriali fra protagonisti, questa volta unite ai tentativi dei quattro figli di rendere quanto mai dolce la vendita della casa.
Voto: 5 e ½
Ciro Andreotti