Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Mattia Riccio
Soggetto: Mattia Riccio e Davide Lo Coco
Fotografia: Santiago Serratos
Montaggio: Gioele Giovannetti
Scenografie: David Natale
Musiche: Francesco Fortunato
Suono: Yann Fadanelli
Italia, 2025 – Horror – Durata: 80′
Cast:
Davide Lo Coco, Giorgia Palmucci, Giulia Malavasi, Angela Potenzano
Uscita: 7 aprile 2025
Distribuzione:
Minerva Pictures
Natura matrigna
Un cacciatore, Bruno (Davide Lo Coco), perde l’orientamento durante una battuta di caccia e, seguendo il misterioso canto di una fanciulla, si ritrova in una casa abbandonata e disabitata, ma stranamente accogliente, con la tavola apparecchiata e una serie di inquietanti bambole. Poco dopo lo raggiunge Celeste (Giorgia Palmucci), una scout che ha perso i suoi compagni durante un’escursione. Ma sinistre visioni turbano i sogni dell’incauto…
Se non lo si sapesse, si direbbe che La figlia del bosco sia stato diretto da Dario Germani, l’abile direttore della fotografia e regista, paladino dell’horror a bassissimo budget, noto più all’estero che in Italia, se non ad una sempre meno ristretta cerchia di estimatori. E invece no: girato tra il Monte Terminillo e il Monte Livata, il film rappresenta una sfida produttiva portata avanti da una troupe giovane composta interamente da professionisti under 30. Con budget ridotto e solo due settimane di riprese, il regista Mattia Riccio ha saputo trasformare i limiti produttivi in un punto di forza, restituendo un’opera dal forte impatto visivo ed emozionale. Spingendo molto sulle suggestive riprese effettuate col drone, che aumentano la claustrofobia del bosco riprendendolo dall’alto in campi lunghissimi e suggerendo sempre più la presenza di un controllo superiormente metafisico, conduce lo spettatore in un’atmosfera da videogioco dark-fantasy nella quale si resta invischiati come i suoi protagonisti. Anche la fotografia, estremamente naturalistica negli esterni, assume toni più fiabeschi nelle scene in interni, con sfumature dall’arancione al viola.
Riccio affida a due validissime interpreti femminili, Giorgia Palmucci, nei panni di Celeste (e anche in quelli della Figlia del Bosco, anche se non è mai inquadrata in volto, aumentando così l’ambiguità) e Giulia Malavasi, nel ruolo di Miriam, cui va il merito con la recitazione e, soprattutto, con le physique du rôle di aumentare la tensione, fino a vertici altissimi.
La figlia del bosco inizia quasi come un documentario, per poi assumere al centro, nella (s)cena tra Bruno e Celeste, le connotazioni di un kammerspiel, come anche nel segmento con Miriam, per poi concludersi in un atipico revenge movie, dove viene fatta, in un certo modo, giustizia. Ed è qui che emerge la peculiarità del film: la chiara denuncia di natura ambientalista volta a colpevolizzare l’uomo per ogni suo atteggiamento profanatorio o irrispettoso nei confronti del bosco.
Non tutto torna e a volte il regista sembra giocare sporco, con accenni buttati là per confondere le idee senza essere poi ripresi, ma La figlia del bosco resta un piccolo film che segnala la nascita diun giovane autore da tenere d’occhio!
Note: il film, distribuito da Minerva Pictures, esce il 7 aprile 2025 sulle piattaforme Prime Video e Tim Vision.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti