Scheda Film
Titolo originale: The Big Short
Regia: Adam McKay
Soggetto: Basato sul romanzo di Micahel Lewis “The Big Short: Inside the Doomsday Machine”
Sceneggiatura: Adam McKay e Charles Randolph
Fotografia: Barry Ackroyd
Montaggio: Hank Corwin
Musiche: Nicholas Britell
USA, 2015 – Commedia/Drammatico – Durata: 130′
Cast: Steve Carell, Marisa Tomei, Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling
Uscita: 7 gennaio 2016
Distribuzione: Universal
Più tu perdi più io guadagno
La bolla finanziaria e la crisi immobiliare del 2008 vennero predette, con qualche anno di anticipo, da tre gruppi di analisti; ognuno di loro si preoccupò letteralmente di scommettere contro il sistema economico sia statunitense che mondiale; la posta in palio: molti assegni a nove zeri; la sola condizione da sperare di soddisfare: il tracollo di tutto il mondo capitalista.
Gente che piange lacrime amare davanti al lavoro perso o ai risparmi di una vita spazzati via non in pochi secondi ma in qualche decina di anni di economia liberista e di mutui subprime; spazzati esattamente come il sogno americano fatto di ‘deregulation’ e soldi facili. Tutto questo mentre analisti finanziari con la passione per il grindcore e la batteria predicono il tracollo economico che a breve, ma non troppo, travolgerà il destino della nazione a stelle e strisce; terra di opportunità, di facili guadagni per chiunque: ovviamente anche per i truffatori in giacca e cravatta.
C’è questo e molto altro nella pellicola di Adam McKay, fortemente voluta da Brad Pitt e Ryan Gosling e al tempo stesso capace di catturare l’attenzione di chiunque desideri avvicinarsi anche solo per due ore, o poco più, al patinato mondo di Wall street, fatto di computer collegati h24 recanti analisi economiche, e magnati della finanza che scientemente propongono obbligazioni spazzatura ai propri clienti, costruendo un impero di denaro e immobili su un nulla cosmico, nella totale assenza di garanzie economiche e punti di salvataggio. Ad accorgersi di quel che sta avvenendo un analista solitario e dedito al lavoro e alle proprie convinzioni; una coppia di ex studenti che decide d’investire con l’aiuto di un amico salutista ed ex-broker di successo; un manipolo di analisti della Morgan Stanley, guidati da un capo idealista e prossimo a una crisi di nervi; e un banchiere che a tutti, o quasi, propone l’affare del secolo: scommettere contro il sistema economico capitalista. Il film si presenta come una commedia triste e complessa, che spezza i propri momenti di pathos grazie ai continui rivolgersi in camera da parte dei protagonisti, e a speigazioni dei termini economici maggiormente difficoltosi per mezzo di scene che traggono ispirazione da eventi della vita normale: una normale partita a black jack o un famoso cuoco che cucina del pesce. Tutti gli attori riescono nel tentativo di catturare l’attenzione anche del più inesperto spettatore in fatti economici. Il ritmo è sempre molto serrato, l’epilogo è noto, i nomi delle banche non è taciuto, il sistema USA si è nel frattempo lentamente ripreso, prossimo a riproporre sotto differente nome la medesima serie di obbligazioni spazzatura, prossimo a subire una possibile nuova scommessa.
Voto: 7
Ciro Andreotti