Scheda film
Regia e Montaggio: Renato Giugliano
Soggetto e Sceneggiatura: Renato Giugliano e Mario Mucciarelli
Fotografia: Gianmarco Rossetti 
Scenografie: Laura Soprani
Costumi: Chiara Capaccioli
Musiche: Giuseppe Tranquillino Minerva
Suono: Francesco Liotard
Italia, 2020 – Drammatico – Durata: 101′
Cast: Elisabetta Cavallotti, Annalisa Salis, Antonio De Matteo, Laura Pizzirani, Lorenzo Carcasci, Luigi Monfredoni, Marco Mussoni
Uscita in sala: 23 giugno 2021
Distribuzione: Emera Film

Sale: 3

Nebbia in Valsamoggia

“Donne cubane deliziose. Stop. Potrei inviare poema in prosa su bellezza isola ma non voglio spendere vostri soldi. Stop. Non esiste guerra a Cuba”. Firmato Willand.
Risponde?
– Sì. “Caro Willand, invii pure poema in prosa, io procurerò la guerra”.
(Orson Welles)

Una piccola comunità in Valsamoggia, nel bolognese: il tranquillo andazzo quotidiano è turbato da uno sciopero degli operai di una delle principali fabbriche della zona.

In parallelo cinque storie si rincorrono intrecciandosi. A far esplodere la situazione giunge una giornalista in caccia di notizie spettacolari. Fra vicende private e collettive, nascosto da qualche parte tra l’indifferenza della gente e il proliferare di fake-news, cresce un sottile e infido malcontento che attecchisce proprio in chi non ha ideali forti cui far riferimento.

Ed è così che all’alba della festa in Valsamoggia si registra un’escalation di piccoli grandi reati, più o meno gravi: dal pestaggio di un ragazzo di colore, fino alla fuga di un giovane richiedente asilo ed il rimpatrio forzato di un altro immigrato che era invece considerato parte della comunità.

In un ribollire di scontri, frustrazioni e conflitti, qualcuno – in piena Festa patronale – sale in cima al
campanile della Chiesa cittadina e spara sulla folla. Chi sia è piuttosto indifferente:  potrebbe essere chiunque dei molti personaggi sulla scena, poiché ognuno potrebbe avere delle ragioni (buone o cattive, ma sempre vere) per farlo. Potrebbe essere uno di loro, o forse meglio: uno di noi…

Nato sull’onda di un progetto di educazione all’integrazione, La guerra a Cuba di Renato Giugliano, scritto dallo stesso Giugliano assieme a Mario Mucciarelli ed ambientato fra Valsamoggia, Spilamberto e Savignano sul Panaro – un Nord Italia neanche troppo estremo – va a scandagliare dall’osservatorio privilegiato della provincia e del piccolo centro una società sempre più sgretolata, in cui razzismo, pregiudizi e disinformazione creano un mix esplosivo, pronto a detonare.

Mosso quindi da ottime intenzioni, il progetto parte però in modo un po’ dilettantistico e con poco ritmo, con una regia che tradisce il budget bassissimo, al quale si cerca di supplire con una narrazione non lineare, giocata tra il presente e continui flashback, tornando più volte all’inizio della storia, a quel lunedì da cui tutto ha inizio. La modalità di racconto scelta comunque funziona facendo sì che tutti possano essere sospettati, fino al finale abbastanza spiazzante – che non sveleremo – ma tra i migliori possibili, ad indicare l’universalità della storia.

Il film riesce a superare la sufficienza grazie anche ai suoi attori, non tutti noti, ma tutti nel complesso bravi nel regalare alla pellicola autenticità e freschezza.

RARO perché … è una storia universale che però per la ristrettezza del budget rischia di affogare nella sua provincialità, non potendo così arrivare a tutti.

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti