Scheda film

Regia: Andy Muschietti
Soggetto: Andy Muschietti e Barbara Muschietti
Sceneggiatura: Neil Cross, Andy Muschietti e Barbara Muschietti
Fotografia: Antonio Riestra
Montaggio: Michele Conroy
Scenografie: Anastasia Masaro
Costumi: Luis Sequeira
Musiche: Fernando Velázquez
Suono: Josep Prieto e Kelly Wright
Spagna/Canada, 2013 – Horror – Durata: 100′
Cast: Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse, Daniel Kash, Javier Botet, Jane Moffat
Uscita: 21 marzo 2013
Distribuzione: Universal Pictures

 Ma Mamà vi manda sole?

Sarà per l’inizio della crisi economica imperante o per un momento di follia improvvisa, fatto sta che un bel, brutto giorno Jeffrey Desange (Nikolaj Coster-Waldau) uccide i due soci in affari della sua agenzia, accoppa la moglie e porta via con sé le due figlie Victoria (Megan Charpentier) e Lilly (Isabelle Nélisse) fuggendo con loro in mezzo alla neve. La sua macchina, lanciata ad alta velocità, però sbanda e i tre si ritrovano in mezzo al bosco, scorgendo riparo in un capanno apparentemente abbandonato. Quando l’apice del suo delirio si starà per consumare nel voler far fuori una delle sue bambine, una specie di entità, già aleggiante, si materializzerà eliminandolo. Cinque anni dopo lo zio Lucas (ancora Nikolaj Coster-Waldau), fratello gemello di Jeffrey, sta ancora cercando le nipotine e, dopo che vengono ritrovate da due mercenari assoldati allo scopo, decidere di portarle a casa con sé insieme alla compagna Annabel (Jessica Chastain) non sarà impresa facile. Le bambine sono due selvagge, che camminano a quattro zampe come ragni e la più piccola, Lilly, non ha quasi sviluppato il linguaggio, anche se qualcuno pare essersi preso cura di loro. Una presenza che sembra persistere anche nell’abitazione degli zii…
Ormai non c’è horror, europeo o d’oltreoceano, che non porti l’imprimatur almeno produttivo di Guillermo Del Toro, proprio quando da ormai cinque anni (l’ultimo fu Hellboy: The golden army) il regista messicano non si cimenta più con il genere, essendo passato senza risultati per il fantasy (ha abbandonato in fase di realizzazione Lo hobbit: Un viaggio inaspettato, pur restandovi accreditato come sceneggiatore) ed essendosi ultimamente lanciato nella fantascienza col prossimo progetto Pacific Rim. Non si sa se il suo marchio sia un merito o un demerito, essendo stato applicato ad opere dall’esito tra i più variabili, quel che conta è che a sua volta questo La madre parte da infinite suggestioni: gli ectoplasmatici horror giapponesi, sicuramente più raffinati e meno esibiti; le agghiaccianti gemelline di Shining; lo stesso Il labirinto del fauno di Del Toro; le pellicole dell’orrore legate agli “ospedali per le persone tristi”, ossia i manicomi, come li chiama Victoria nel film, quali Fragile di Balaguerò e Riflessi di paura di Aja. Ed anche questa molteplicità di spunti, se da una parte può costituire una garanzia per l’esordio benedetto nel lungometraggio di Andy Muschietti, dall’altra è una zavorra per quanto ne possa riguardare l’originalità.
Il regista argentino, che nel 2008 girò il cortometraggio intitolato Mamà che ha ispirato questo suo debutto, si dimostra molto abile nella costruzione della tensione, giocando molto bene con le inquadrature e le scenografie (di Anastasia Masaro), utilizzandole intelligentemente per creare la suspense e per lasciar emergere sempre più l’elemento fantastico della vicenda, spiazzando piacevolmente e spesso lo spettatore. La madre, scritto da Muschietti insieme alla sorella Barbara su un loro soggetto, con la partecipazione dello sceneggiatore inglese Neil Cross, probabilmente imposto dagli studios, incappa però in una cospicua serie di buchi presenti nel suo copione, in alcune soluzioni al limite del ridicolo involontario, quali i capelli della creatura che camminano su pavimento con inevitabile effetto “gatto morto”, ed in una quota di topoi da horror davvero insostenibili, come ad esempio la visita dello psichiatra al capanno che si svolge irrimediabilmente quanto inspiegabilmente… di notte! Non manca però, a conferma delle capacità del regista, un finale quasi in bianco e nero, virato al blu lunare, che tanto ricorda i capolavori di Griffith ed in cui, elemento più che raro per il genere, un filo di commozione fa capolino. Muschietti, trascinato dall’America meridionale a quella settentrionale dal suo mentore, pur mostrando alcuni elementi di gusto figurativo tipicamente europei (ad esempio le farfalle simbolo dell’anima), fa l’errore di quasi tutti i registi di genere americani, ossia quello di evitare l’ellissi, spesso fondamentale, non rinunciando a mostrare il più possibile, come la primissima apparizione della “Madre” già esibita a meno di dieci minuti dall’inizio, nel futile timore che gli eventi narrati finiscano incompresi.
Tutto sommato però La madre resta un interessante esordio, pur imperfetto, che ci fa attendere con ansia il prossimo lavoro del suo autore.

Voto: * * *

Paolo Dallimonti

Alcuni materiali del film:

WHERE’S YOU MAMA NOW?
TI VOGLIO BENE MAMMA!
DIETRO LE QUINTE (sottotitoli in italiano)
LA SCELTA DI NIKOLAJ COSTER-WALDAU (sottotitoli in italiano)
LE BAMBINE PROTAGONISTE DEL FILM (sottotitoli in italiano)
INTERVISTA A GUILLERMO DEL TORO (sottotitoli in italiano)
INTERVISTA A NIKOLAJ COSTER-WALDAU (sottotitoli in italiano)
LA SCELTA DI NIKOLAJ COSTER-WALDAU (sottotitoli in italiano)
“IL PRIMO INCONTRO CON LO ZIO LUCAS”
“CHE C’È SOTTO IL MIO LETTO?”
“ANNABEL SORPRENDE LILY IN CUCINA”

“LE BAMBINE ARRIVANO NELLA NUOVA CASA”
IL CORTOMETRAGGIO “MAMÀ” INTRODOTTO DA GUILLERMO DEL TORO (sottotitoli in italiano)
IL REGISTA ANDY MUSCHIETTI (sottotitoli in italiano)

JESSICA CHASTAIN (sottotitoli in italiano)
TRAILER ITALIANO UFFICIALE