Scheda film
Titolo originale: The Mummy
Regia: Alex Kurtzman
Soggetto: Jon Spaihts, Alex Kurtzman, Jenny Lumet
Sceneggiatura: David Koepp, Christopher McQuarrie, Dylan Kussman
Fotografia: Ben Seresin
Montaggio: Gina Hirsch, Paul Hirsch, Andrew Mondshein
Scenografie: Jon Hutman, Dominic Watkins
Musiche: Brian Tyler
USA, 2017 – Azione/Avventura – Durata: 110′
Cast: Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis e Russell Crowe
Uscita: 8 giugno 2017
Distribuzione: Universal Pictures

Un patto con la morte

Cento e passa anni di storia della Settima Arte a quanto pare non sono stati sufficienti a fare capire agli addetti ai lavori, ossia registi, sceneggiatori e soprattutto produttori, in particolare quelli d’Oltreoceano, che non basta riesumare dalle sabbie del tempo brand o personaggi celeberrimi per portare a casa il risultato. Di casi fortunati infatti ce ne sono stati, ma credeteci si contano davvero sulle dita di una mano. Tra questi di sicuro non figura La mummia di Alex Kurtzman, la nuova versione dell’omonimo film del 1932 che segna anche il riavvio della saga.

Cominciamo con il dire che quello firmato dal cineasta, sceneggiatore e produttore statunitense, qui alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa dopo l’altalenante dramma Una famiglia all’improvviso, non rende minimamente giustizia all’ormai cult horror firmato da Karl Freund che vedeva Boris Karloff nei panni Imhotep, ma neppure alla versione di Terence Fisher del 1959 targata Hammer. Allo stesso modo, nemmeno ciò che è stato prodotto nell’ultimo ventennio legato al suddetto media franchise lo è stato. Dunque, quello portato sugli schermi di mezzo mondo (in Italia dall’8 giugno) da Kurtzman, che tecnicamente andrebbe considerato come un vero e proprio reboot, non fa altro che mandare al tappeto tutte quelle aspettative, o meglio quelle speranze, di coloro che avevano desiderato ardentemente di trovarsi al cospetto di una degna rinascita, che poi probabilmente sono gli stessi che avevano assistito alla barcollante trilogia aperta nel 1999 da Stephen Sommers e conclusa nove anni dopo da Rob Cohen con La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone. Lo stesso pubblico sul quale si è deciso di infierire, come se non bastasse, anche con la quadrilogia di spin-off incentrata sul personaggio di Re Scorpione.

Speranze, quindi, vanificate e affossate una volta per tutte dalla pellicola di Kurtzman che, a quanto pare, non metterà la parola fine a quella che si prospetta come un’altra lenta e dolorosa agonia. A giudicare dall’epilogo e dalle voci di corridoio che circolano, i prossimi capitoli sono già, purtroppo, in cantiere.

Purtroppo, il tentativo del regista americano e della Universal di resettare e riavviare la serie non ha dato i frutti desiderati, quelli che invece il Nolan della situazione è riuscito a ottenere riportando al cinema il suo Batman dopo i fasti di Burton e le rovinose cadute dei due episodi affidati a Joel Schumacher. Insomma, ci sono reboot e reboot, con quello de La mummia che andrebbe dimenticato quanto prima per tutta una serie di motivi. Noi ci limiteremo a mettere in evidenza quelli più significati, ossia quelli utili a fare suonare il campanello d’allarme. La maggior parte si possono rintracciare piuttosto facilmente nella sceneggiatura e nella sua architettura drammaturgica, a cominciare dalla confusione che si è venuta a generare sulla timeline a causa di un plot che cuce alla meglio dinamiche, eventi e one line dei personaggi. Il risultato è una fragilità e un approssimazione nella scrittura che si manifesta apertamente nelle quasi due ore di proiezione, nelle quali si assiste alla messa in fila e all’incastro di scene piuttosto che a una coerente e coinvolgente costruzione della storia. Quest’ultima presenta, infatti, buchi vistosi, passaggi a vuoto, futili digressioni e un disegno dei personaggi che a malapena consente loro di rimanere agganciati alla storia stessa, quasi fossero dei corpi estranei introdotti a forza nel racconto. Davanti a tutto questo si finisce persino a dovere rimpiangere l’operato di Sommers che, nei due capitoli a lui affidati nel 1999 (La mummia) e nel 2001 (La mummia – Il ritorno), quanto meno ha saputo tenere insieme i pezzi e a dare un minimo di linearità alle vicende. A differenza della precedente trilogia, ambientata tra il 1923 e il 1946, qui ci troviamo ai giorni nostri con un palleggio che dall’Iraq ci conduce diretti a Londra, con gli immancabili salti temporali che di volta in volta ci catapultano nell’antico Egitto al seguito della principessa Ahmanet, sepolta viva nelle profondità del deserto per aver ucciso il padre. Duemila anni dopo, la sua tomba viene dissotterrata e aperta, facendo risorgere la mummia che porta con sé una maledizione evoluta nel corso dei millenni, la quale terrorizzerà l’intera umanità. Quel qualcuno non è la coppia formata da Richard “Rick” O’Connell e Evelyn Carnahan (Brendan Fraser e Rachel Weisz), bensì il soldato Nick Morton (Tom Cruise) e l’archeologa Jenny Halsey (Annabelle Wallis) che non riescono minimamente a tenere il confronto con i predecessori.

Detto questo, l’unica ancora di salvataggio a conti fatti sembra essere la confezione, anche se parecchio discontinua e non sufficiente a tenere a galla il progetto. Poche sono, infatti, le sequenze degne di nota, dove i VFX e la stereoscopia offrono un contributo al di sopra della media, ossia la caduta dell’aereo militare dopo l’attacco dei corvi e la tempesta di sabbia che distrugge i palazzi e le strade di Londra.

Voto: 4 e ½

Francesco Del Grosso