Scheda film
Regia e Soggetto: Vincenzo Marra
Sceneggiatura: Angelo Carbone e Vincenzo Marra
Fotografia: Maura Morales Bergmann
Montaggio: Vincenzo Marra e Sara Petracca
Scenografie: Maria Teresa Padula e Angela Torti
Costumi: Eva Palmisani e Carolina Norero
Musiche: Camila Moreno
Italia, 2015 – Drammatico – Durata: 108′
Cast: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla, Luis Gnecco, Alejandro Gojc, Paulina Urrutia, Maria Eugenia Barrenechea
Uscita: 24 settembre 2015
Distribuzione: BIM
Mateo, con una “t”, è un bambino conteso. I genitori non si amano più e la madre, Martina, vuole tornare nel suo paese d’origine, il Cile. Il padre, Marco, interpretato da Riccardo Scamarcio, vuole invece rimanere in Puglia dove vivono tutti e tre. Un giorno Martina, al culmine della sua disperazione, fugge in Cile insieme al figlio, il quale è inconsapevole della scelta della madre; una scelta che gli cambierà per sempre la vita. Marco è disperato e fa di tutto per trovare il figlio ma la giustizia internazionale non lo aiuta.
La Prima Luce racconta, in modo lineare e sobrio, una vicenda di dissidi famigliari che stimola una riflessione più ampia sui tanti casi di separazione internazionale, in cui i figli sono spesso vittime di gesti di illegalità, come ad esempio il rapimento oppure la fuga senza il permesso dell’altro genitore. Lo scopo sociale del film è lodevole, ma la trama e la recitazione sono un po’ deboli, perché appaiono a volte slegati dallo scopo del film, che non è solo la denuncia delle tragiche conseguenze che le separazioni fra persone di diversa nazionalità comportano. Ma è anche una storia dove dialoghi e avvenimenti non sono solo una dichiarazione contro le separazioni e il modo in cui vengono gestite. E proprio la storia, a volte, benché la regia di Vincenzo Marra cerchi di non trascendere la trama trasformandola in un documentario, non riesce ad emergere completamente e gli stessi attori, comunque bravi, a volte appaiono un po’ limitati nel loro ruolo, forse proprio per rispettare i limiti imposti dalla sceneggiatura. E invece l’idea è buona e forse un trasporto maggiore avrebbe permesso di alzare il livello di denuncia del film.
Voto: 6
Vito Casale (FC)