Recensione n.1

Il ‘Corpse Bride’ di Tim Burton è l’adattamento di un racconto popolare russo, situato in un villaggio vittoriano inglese. Victor Van Dort (Johnny Depp), un timido e dotato pianista, è promesso all’unione di Victoria Everglot (Emily Watson), dolce ed ugualmente timida. I genitori di Victor (Paul Whitehouse, Tracy Ullman) sono dei nuveau riche, mentre gli Everglotts (Joanna Lumley, Albert Finney) sono degli snob aristocratici senza una lira.
Quando Victor e Victoria si incontrano per la prima volta, si trovano fatti l’uno per l’altro. Victor suona il pianoforte e conquista il cuore di Victoria.
Alla prova di nozze, Victor, non riuscendo a ricordare il suo giuramento nuzziale, viene cacciato via da Padre Gaswell (Christopher Lee) a praticare. Imbarazzato, Victor corre alla foresta a recitare il giuramento.
Quando finalmente Victor recita perfettamente le promesse, mette l’anello sopra un ramoscello per terra. Facendo così, Victor resuscita dalla tomba Emily (Helena Bonham Carter), la sposa cadavere. La bella e appassionata Emily crede che Victor e’ il suo vero amore, accetta la proposta di matrimonio e rapidamente trascina Victor al mondo dei morti.
In paragone all’ oscuro ed avido mondo dei vivi, il mondo dei morti e’ altamente ospitabile pieno di esuberanza, con strade illuminate e festive, scheletri allegri, e tanto divertimento. tutto cio’ attira Victor a far parte di quel mondo. Scegliera’ Victor la felicita’ eterna e di vivere con Emily nel mondo dei morti, o con Victoria nel mondo dei vivi?
Il direttore Tim Burton rende un’ animazione eccezionale di ‘stop-motion’ in cui i burattini di creta, col viso espressivo vivido vengono mossi in incrementi, una struttura alla volta, per generare la sensazione di movimento. Questa stessa tecnica è stata usata nel film “The Nightmare Before Christmas” (1993), ma con effetti digitali meno specializzati.
La fotografia di Pete Kozachnik, usa degli alti angoli per la traccia del filmato per poter ben visualizzare le unicamente espressive rappresentazioni. La fotografia monocromatica, in nero e bianco, descrive l’oscurita’ nella terra dei vivi, mentre il filmato in pieno colore è stato adottato per aumentare la sensazione di gioia e allegria presente nell’ambiente della terra dei morti.
I caratteri carismatici, ben sviluppati, e create da Tim Burton e Carlos Grangel, assieme al superbo talento vocale, ed il tono del film creato dai pezzi musicali di Danny Elfman, aggiungono all’unicità del “The Corpse Bride” ed alla storia tenera d’ amore.

ESTER MOLAYEME, Los Angeles, CA

Recensione n.2

Dopo “Nightmare Before Christmas” Tim Burton (co-regista insieme a Henry Selick) torna all’animazione a passo-uno, aggiornata alla moderna computer grafica, adattando per il grande schermo un’antica fiaba ebraico-russa. Il risultato è un gioiello di rara leggerezza tutto giocato sul contrasto tra il mondo dei vivi, cupo e formale, e quello dei morti, allegro, coloratissimo e spensierato. Il punto di incontro è un simpatico equivoco che fa maritare, per errore, il protagonista Victor ad una sposa zombie, mentre la predestinata Victoria lo attende con trepidazione. La scoppiettante storia scivola con grande senso del ritmo grazie a una sceneggiatura che non perde un colpo, la tecnica si dimostra perfetta alleata nel far muovere con fluidità i personaggi e nel farli interagire con le suggestive scenografie e un’ironia contagiosa permette a Burton di giocare con un argomento tabù come la morte. Anzi, è proprio in un aldilà totalmente laico e dai colori impazziti che il divertimento è garantito, quasi a voler sottolineare la necessità di una fuga dal presente, comunque grigio, mortifero e in rigida dipendenza dalle pulsioni umane. Per la costruzione di un universo credibile il dettaglio è ovviamente fondamentale e sono tante le invenzioni che arricchiscono senza tregua la narrazione: l’occhio semovente con verme incorporato della sposa cadavere, il reparto sartoria di competenza dei ragni tessitori e della loro tela, il cagnolino zombie e le numerose citazioni, puro spasso che non diventa mai invadente (la danza degli scheletri in omaggio a quella costruita da Ray Harryhausen per “Gli argonauti”, lo scheletro con tanto di baffetti che “francamente, se ne infischia” sulla scia di “Via col vento”). Determinante, per la creazione della magia, il contributo musicale del fido Danny Elfman.
Forse il miglior Tim Burton di sempre, con una creatività a briglia sciolta in cui tecnica, estro e poesia trovano un prezioso punto di equilibrio.

Luca Baroncini de gli Spietati

Recensione n.3

Togliamoci subito il pensiero: secondo il mio modestissimo parere “La sposa cadavere” è un film bellissimo, ma comunque inferiore a “Nightmare before Christmas”. Ooollà, mi sono tolto ‘sto peso.
Con questo non voglio assolutamente dire che “Tim Burton’s Corpse Bride” pecchi in qualcosa (beh, sì, però lo dirò dopo…) o che non sia una “gioia per gli occhi” ecc. ecc., ma solo che viene inevitabilmente dopo: è un secondo splendido film, ma pur sempre secondo è. Oddio, in realtà, con uno stile molto simile, ci sarebbe anche il notevolissimo e misconosciuto “James e la pesca gigante”, però la responsabilità di quella pellicola era solo di Mike Johnson, perciò facciamo finta di nulla e andiamo avanti.

DA TENERE:
Da feticista quale sono ho provato subito l’irrefrenabile desiderio di toccare, abbracciare, entrare in possesso di TUTTI i personaggi creati dalla fervida mente di quel pazzo di Burton. Credo che, se solo mi avvicinerò alle action-figure dei protagonisti, la mia ragazza mi butterà fuori casa (e non ho nemmeno un giardino nel quale piazzarle al posto dei nani). Si accettano consigli in merito, ma che non siano del tipo “molla la tua ragazza” (abbiate pietà: un’altra come lei che sopporta la “doppietta filmica al cinema” insieme a me, dove la trovo???).

DA BUTTARE:
Una sola cosa: musicalmente l’ho trovato di gran lunga inferiore a “Nightmare before Christmas”. Con questo non voglio dire che all’improvviso Danny Elfman si sia rincintrullito, ma un po’ rinco…..ito sì. Va bene, ora mi studio il “Dizionario dei sinonimi e contrari”…

CONSIDERAZIONE FINALE:
Siete ancora qua??? Avanti, tuffatevi nel colorato magico mondo dark (non è un refuso) di Tim Burton: avercene di pellicole così!!!

Voto (da 1 a 5): ***1/2
BenSG
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Speciale Tim Burton