Ci sono bei momenti di commedia in questo film tedesco-turco che ha vinto l’Orso d’Argento a Berlino. Ma cinque tentativi di suicidio (di cui tre terribilmente sanguinosi) più altre scene in cui il sangue schizza copioso ed un clima notturno di catastrofe emotiva generale fanno abbastanza passare la voglia di ridere. Il matrimonio fra Sibel, la giovane che vuole sfuggire all’asfissiante tutela della famiglia, e Caith, il punk invecchiato (sembra un Nick Cave selvatico) che non ha più nulla da perdere si sviluppa in una spirale discendente che arriva ad un passo dalla catastrofe finale. Ad una Germania oscura si contrappone una Istanbul in gran parte solare con un coro di canzoni turche molto belle (anche se, ad un orecchio poco fine come il mio, tutte uguali). Una nota esterna: nei film o nella televisione tedesca che vedo la Germania ed i tedeschi hanno sempre un’aria losca, sordida e degradata e povera. A parte il fatto che oggettivamente vestono molto male, questo mi sembra decisamente esagerato. La tivù italiana ha il difetto opposto, di rendere l’Italia e gli italiani più belli e puliti e ricchi di quanto effettivamente siano. I tedeschi saranno anche più onesti ma mi pare che esagerino. La bella e brava Sibel Kekilli ha un passato di attrice porno – comunque gli attori sono tutti ottimi.

Stefano Trucco