Scheda film

Regia: Andi Baiz
Soggetto: Hatem Khraiche Ruiz-Zorrilla, Arturo Infante
Sceneggiatura: Hatem Khraiche Ruiz-Zorrilla, Andi Baiz
Fotografia: Josep M. Civit
Scenografie: Bernardo Trujillo
Musiche: Federico Jusid
Colombia/Spagna, 2011 – Thriller – Durata: 95
Cast: Martina García, Quim Gutiérrez, Clara Lago
Uscita: 10 febbraio 2012
Distribuzione: Moviemax

 Trappola d’amore

La fragile Belén (Clara Lago) lascia un video-messaggio al fidanzato Adrián (Quim Gutiérrez) in cui gli comunica di volerlo lasciare, dopodiché svanisce nel nulla. Mentre la polizia si mette sulle sue tracce, placcando l’impulsivo compagno, questi trova una nuova fiamma, Fabiana (Martina García) e la porta a vivere nella grossa casa in campagna. Però la presenza di Belén, dentro ogni elemento dell’abitazione, non tarda a farsi sentire, molto più reale di un fantasma. Dov’è finita mai la ragazza?…
Basato su un soggetto originale di Hatem Khraiche Ruiz-Zorrilla ed Arturo Infante, La verità nascosta si distingue, malgrado le premesse da solito thriller, come una pellicola estremamente originale: con un occhio al Fincher di un film che non diremo per non rovinare la sorpresa, tiene salda in mente la lezione hitchcockiana di dare più informazioni allo spettatore per aumentargli la suspense, ma la ribalta anche. Dopo aver raccontato la vicenda in maniera lineare, fino al ritrovamento di un cadavere che però non è la fidanzata di Adrián, ad un terzo della storia la narrazione ricomincia, sotto un altro punto di vista, mostrando la “versione di Belén”, cominciando a svelarci la drammatica quanto banale verità. Quando è ormai chiara, tra lontani echi di nazismi che furono e di dittature recenti, il film assume un tono più leggero e divertente, in mezzo al quale lo spettatore si ritrova a fare il tifo per uno dei due personaggi femminili, anche se ancora una volta non riveleremo quale per non guastare lo spettacolo.
E se il titolo italiano accenna a Le verità nascoste di Zemeckis, contribuendo a mandare fuori strada il pubblico, quello originale, La cara oculta (il lato oscuro), offre un indizio in più, anche se rischia anche questo di confondere, alludendo più che altro ad una piega caratteriale.
Prevedibile quanto basta dopo la soluzione del mistero circa a metà della narrazione, il regista Baiz utilizza bene i validi attori, che interpretano personaggi forse non delineati in maniera perfetta, e sfrutta ottimamente le incalzanti musiche di Federico Jusid (Il segreto dei suoi occhi) arrivando, con la fotografia di Josep M. Civit, sdoppiata a seconda delle situazioni, a coronare un efficace thriller, molto divertente e riuscito.

Voto: * * *½

Paolo Dallimonti