Scheda film

Regia: Steven Spielberg
Soggetto: basato sui personaggi creati da Hergé
Sceneggiatura: Steven Moffat, Edgar Wright, Joe Cornish
Montaggio: Michael Kahn
Scenografie: Andrew L. Jones, Jeff Wisniewski
Costumi: Lesley Burkes-Harding
Musiche: John Williams
USA/Nuova Zelanda, 2011 – Animazione/Avventura – Durata: 107′
Cast di voci: Jamie Bell (Davide Perino), Andy Serkis (Francesco Pannofino), Daniel Craig (Francesco Prando), Nick Frost (Paolo De Santis)
Uscita: 28 ottobre 2011
Distribuzione: Warner Bros

 L’ultima Tintintazione di Steven (e Peter)

“Fin da quando ho letto il primo album, Tintin non si è mai allontanato dai miei pensieri e dal mio cuore. Sapevo che Tintin e io eravamo destinati a una qualche collaborazione… e a un viaggio di scoperta” (Steven Spielberg).
Più di ottant’anni, ma se li porta bene: tanto c’è voluto, dalla sua creazione alla fine degli anni venti per portare sul grande schermo le avventure a fumetti del giovane detective belga. Sempre se si escludono i due film branco-belgi inediti da noi Tintin et le mystère de la toison d’or e Tintin et les oranges bleues, rispettivamente del 1961 e del 1964 e diretti il primo da Jean-Jacques Vierne ed il secondo da Philippe Condroyer, in cui il ragazzo col ciuffo biondo era interpretato da Jean-Pierre Talbot.
Segno dei tempi e scelta autoriale, la trasposizione del fu enfant prodige di Hollywood – che inizia con questo primo capitolo una trilogia condivisa insieme a Peter Jackson – è stata realizzata in animazione digitale in 3D stereoscopico col sistema del motion capture: un po’ cinema ed un po’ cartone animato.
La storia, diversamente dai due scialbi tentativi di cinquant’anni prima, che si basavano su soggetti originali, è tratta da un albo di Hergé e vede Tintin (voce e movenze di Jamie Bell) scoprire insieme al suo cagnolino Milù un antico mistero riposto all’interno di un modellino di nave appena acquistato in un mercatino e legato al perfido pirata Rakham il Rosso. Braccato dal malvagio Ivan Ivanovitch Sakharine (voce ed atteggiamenti di Daniel Craig), il ragazzo troverà aiuto nel burbero capitano Haddock (voce e mimica dell’esperto Andy Serkis) e nei detective pasticcioni Dupond & Dupont (o Thompson & Thomson) (voci e movenze di Simon Pegg e Nick Frost).
Sballottato attraverso mezzo mondo, dagli abissi degli oceani al Nord Africa, il piccolo grande eroe dovrà vedersela con mille avventure, nel tentativo di recuperare l’Unicorno, una nave naufragata secoli prima, custode di un goloso tesoro come di una sinistra maledizione…
Dire che solo Spielberg (insieme a Jackson) poteva riuscire in una simile impresa è quasi superfluo. Restituire ed amplificare, grazie ad un 3D funzionale e funzionante, il turbinio di emozioni del fumetto originale, misto di tensione e commedia a tratti slapstick, di mistero e divertimento scanzonato, non era facile. Ma il risultato lascia a bocca aperta. La sceneggiatura di Moffat, Wright e Cornish non prevede un attimo di respiro e travolge lo spettatore in un’avventura irripetibile, come le montagne russe.
Citazionista come altrimenti non poteva essere, tra rimandi allo stesso Tintin (all’inizio è oggetto di una caricatura che lo ritrae così com’è nel fumetto) ed accenni alle serie di Indiana Jones e dei Pirati dei Caraibi, l’adattamento di Tintin è un altro dei sogni dell’eterno bambino che, avvicinandosi ad un’età sempre più adulta, va a ripescare nei ricordi d’infanzia, così come ha fatto con la produzione del recentissimo Super 8.
Ulteriore peculiarità di questo Tintin è l’estrema passione nella realizzazione che, oltre a non sprecare il 3D, crea dei personaggi più veri del vero, sia per l’attenzione alla tecnica e la cura del dettaglio che per la scrittura, rendendoceli fin troppo simpatici, quasi dei vecchi amici.

Voto: * * *½

Paolo Dallimonti