Scheda film
Regia: Silvio Muccino
Soggetto e Sceneggiatura: Carla Vangelista e Silvio Muccino
Fotografia: Federico Schlatter
Montaggio: Luigi Mearelli
Scenografie: Francesco Priori
Costumi: Paola Bonucci
Musiche: Stefano Arnaldi, con le canzoni di Peter Cincotti
Suono: Maurizio Argentieri
Italia, 2015 – Commedia – Durata: 105′
Cast: Silvio Muccino, Nicole Grimaudo, Paola Tiziana Cruciani, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Luca Ward, Federica Sarno
Uscita: 26 febbraio 2015
Distribuzione: Medusa
Canton-ata!
Dato per desaparecido a livello famigliare dal fratello maggiore (in tutti i sensi) Gabriele in una trasmissione televisiva, ecco tornare – almeno a beneficio degli spettatori italiani – Silvio Muccino, con un film che cerca l’ispirazione a metà strada tra Magnolia e The master, entrambi di Paul Thomas Anderson (che uscirà nelle sale lo stesso giorno insieme a lui coll’irresistibile Vizio di forma), almeno per il carismatico protagonista, da lui stesso interpretato. Aggiungete una punta di 50 sfumature di grigio (uscito due settimane prima) col personaggio di Lady Stella, un bel tócco (o sarebbe meglio scrivere tòcco) di commedia romana col personaggio di Ernesto Colapicchioni, interpretato da Maurizio Mattioli, ed infine un alone dei primi film del fratellone col personaggio di Matilde Silvestri, alias Nicole Grimaudo, e la sua vita sentimentale incasinata.
La storia è quella del trainer motivazionale Giovanni Canton (lo stesso Muccino jr.) che, sull’onda di un libro appena pubblicato, indice un concorso, che quasi sconfina nel talent show, per trovare tre persone alle quali far realizzare i loro più intimi desideri, a dimostrazione della veridicità dei propri metodi e delle proprie teorie. L’esperimento porterà i tre personaggi ed in particolare lo stesso trainer a rivedere le loro vite…
Silvio Muccino, al suo terzo film da regista, ancora una volta sceneggiato insieme alla scrittrice Carla Vangelista, spiazza: dopo un inizio fastidioso, che quasi ci spingerebbe a lasciare immediatamente la sala, con l’attore regista che compare in uno spot promozionale del proprio personaggio e che si dimena danzando “on stage”, alla presentazione degli altri tre protagonisti la pellicola ingrana. Il merito non è di una sceneggiatura altalenante che semplifica troppi passaggi e si inceppa in più punti senza trovare una direzione precisa nella quale procedere, per quanto riesca invece a descrivere in maniera approfondita i personaggi principali, compreso quello di Giovanni Canton, figura nuova nel nostro cinema e complessa – anche lui è un fallito né più né meno che i suoi allievi – quanto basta. Il merito va ad un cast di ottimi attori scelti per interpretare i ruoli più importanti: da un’inedita Carla Signoris a uno struggente Maurizio Mattioli, da una credibilmente ingenua Nicole Grimaudo ad una dolente Paola Tiziana Cruciani fino ad un immenso Carlo Valli.
Diretto con mano sicura e con ampio (e facile) sfoggio di steadycam, Le leggi del desiderio – nulla a che vedere col quasi omonimo film almodovariano – è un’operina innocua, ma tutto sommato divertente, che si lascia vedere se non si hanno troppe pretese.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti