Scheda film
Titolo originale: Les vacances du petit Nicolas
Regia: Laurent Tirard
Soggetto: René Goscinny, Jean-Jacques Sempé
Sceneggiatura: Laurent Tirard, Grégoire Vigneron
Fotografia: Denis Rouden
Montaggio: Valérie Deseine
Scenografie: Françoise Dupertuis
Costumi: Pierre-Jean Larroque
Musiche: Éric Neveux
Francia, 2014 – Commedia – 97’
Cast: Mathéo Boisselier, Valérie Lemercier, Kad Merad, Luca Zingaretti, Francis Perrin, Daniel Prévost, Dominique Lavanant, François-Xavier Demaison, Bouli Lanners
Uscita: 16 Aprile 2015
Distribuzione: BIM
Sapore di mare(chelle)
Il piccolo Nicolas e suoi genitori (2009), primo capitolo cinematografico dedicato alle avventure del monello scaturito dalla genialità narrativa di René Goscinny (Lucky Luke, Asterix) e dai vivaci disegni di Jean-Jacques Sempé (i loro primi libri risalgono al lontano 1960), aveva riscosso un gran successo di pubblico e anche di critica. La doppia chiave di lettura, per l’infanzia e per l’età adulta, correlata da una sana ironia e da un sobrietà di linguaggio, la ritroviamo praticamente intatta anche in questo secondo capitolo. Meno fedeli ai soggetti dei due autori originali (René Goscinny, Jean-Jacques Sempé), i due sceneggiatori Laurent Tirard e Grégoire Vigneron, il primo anche regista (di entrambe i film), si prendono qualche libertà. Ben venga, perché Le vacanze del piccolo Nicolas si concede escursioni, ammiccando altri generi cinematografici, con intelligenza e freschezza.
Ormai l’anno scolastico è arrivato al termine. La famiglia di Nicolas si appresta a decidere dove passare le vacanze estive. Mare o montagna? La decisione è presto presa. Tutti al mare, compresa la nonna (Dominique Lavanant – Paulette, 2012). E precisamente a Noirmoutier-en-l’Ile, sulla Plage des Dames, dove è situato lo strano e colorato Hotel Beau-Rivage. Gli incontri fioccano. Conoscenze tra gli adulti (vecchi compagni di classe e non solo) e tra ragazzini. Le vacanze di una moltitudine di personaggi bizzarri (c’è un bambino che mangia di tutto, anche i pesci crudi) vengono influenzate dalle decisioni dei più piccoli. Malintesi ed equivoci divertenti rallegrano le diverse narrazioni (ne troviamo diverse), che renderanno le ferie dei protagonisti indimenticabili e strampalate.
Chiaramente e visivamente ci troviamo in un periodo compreso tra gli anni 50’ e 60’. Questo però non viene mai esplicitamente specificato. Un ambientazione neutra e quasi fiabesca è quella che ci viene presentata. Punto di vista e pensiero innocente del piccolo Nicolas (Mathéo Boisselier, all’esordio cinematografico), filo conduttore dell’intero film. Il mondo è visto attraverso gli occhi dell’infanzia, testimoniato dal racconto in prima persona del protagonista.
La regia di Laurent Tirard (Le avventure galanti del giovane Molière – 2007) è pulita e ben orchestrata, aiutata da una sceneggiatura che ha un buon ritmo narrativo e i giusti tempi. Le vignette che ne conseguono sono elegantemente spassose e hanno un buon gusto dell’assurdo. Tutte le icone classiche delle vacanze: la famiglia mangiona in spiaggia, la bella ragazza, l’uomo con la radio e quello che fa i castelli di sabbia, il benestante, i proprietari dell’Hotel e dei bagni, compresa la pioggia che sembra non smettere mai, sono ben miscelate tra di loro e ci fanno rivivere quei momenti della nostra giovinezza dove la spensieratezza caratterizzava la nostra esistenza. Un limbo onirico che abbiamo dovuto purtroppo abbandonare.
L’ottima visione oltre la commedia (che poi commedia rimane nel contenuto) è testimoniata, come già accennato in precedenza, nell’alludere a svariati generi cinematografici. Troviamo qualcosa di Hitchcock e Kubrick nel caratterizzare il mondo, gli ambienti e gli atteggiamenti della bambina che Nicolas conosce al mare. Horror e Thriller nello sguardo (assomiglia vagamente a Mercoledì della Famiglia Addams). Anche la fuga d’amore tra i due ragazzini sembra presa da Moonrise Kingdom di Wes Anderson (2012), in modo meno impegnato, ma allo stesso tempo canzonatore. Il tutto contornato da musiche (Éric Neveux – La moglie del cuoco 2014) in perfetta sintonia con il genere scelto per la situazione. In spiaggia riecheggia un melodia western quando i bambini ne fanno la parodia.
Curata la scenografia (Françoise Dupertuis – Asterix & Obelix al servizio di sua maestà – 2012). Giallo e blu i colori dominanti degli ambienti (si strizza ancora l’occhio al cinema di Wes Anderson). I titoli di testa, con svariate cartoline vintage, è un amarcord che funziona e immerge lo spettatore nel clima del film. Menzione obbligata per la prova di Kad Merad (Giù al Nord – 2008), grande commediante, che interpreta il padre di Nicolas, soprannominato “La Fuga” per il suo essere poco coraggioso.
Troviamo tra gli interpreti anche il nostro Luca Zingaretti (Perez – 2014), nei panni di un produttore cinematografico di origine italiana. Dedito alla bella vita, un po’ farfallone e forse anche un po’ incapace. Punto di vista francese sul nostro bel paese?
Da vedere perché Le vacanze del piccolo Nicolas conferma la buona vena realizzativa del cinema francese.
Non proprio innovativo, ma piacevole e di buona confezione. Ultima, ma non meno importante riflessione: le donne che comandano, che fanno girare il mondo è il leitmotiv di questa commedia. Fin da piccoli influenzano la vita del maschio, debole e sempre in balia del loro fascino. Vedere per credere.
Voto: 6 e 1/2
David Siena