Jack ha trent’anni, ha studiato nelle migliori università ed è vice presidente di una delle più importanti industrie farmaceutiche del paese.
Alla morte del collega Herman Schiller, amico e geniale creatore di un nuovo trattamento per l’AIDS, Jack scopre e denuncia un giro di corruzione e di tangenti che coinvolge i suoi superiori.
Solo contro tutti, perde lavoro, credibilità e sicurezza economicain un colpo.
Ma proprio quando crede di non avere più speranze, Jack riceve una strana proposta: la sua ex, diventata lesbica, è pronta ad offrirgli 5.000 dollari per aiutarla a concepire un figlio con la sua nuova compagna.
Quello che Jack non sa, quando accetta,è che questo non è che l’inizio di una nuova, brillante, carriera…
Fin dal suo primo film, il regista Spike Lee ha mostrato una sorprendente abilità nel tastare il polso delle vicende americane di tutti i tempi. I suoi film possono essere descritti come segnali stradali che tracciano ed indicano l’evoluzione del discorso attuale del paese su razze, sesso, politica. LEI MI ODIA porta avanti questa tradizione esplorando gli atteggiamenti dell’America nella moralità e nell’etica – dalla camera da letto alla sala riunioni…
Il collasso di giganti produttivi come Enron, Worldcom, Tyco, Adelphia, ImClone, le recenti condanne di Martha Stewart, e gli innumerevoli altri esempi di malfunzionamento societario e individuale, sono degli argomenti che hanno dominato i telegiornali e le pagine d’affari. Quando migliaia di cittadini americani, duri lavoratori, hanno perso il loro lavoro ed i loro sudati guadagni, il richiamo all’azione è diventato sempre più forte. Tutto ciò fa parte del paesaggio che Lee esamina in questo suo ultimo film, LEI MI ODIA.
“La storia di LEI MI ODIA è molto semplice. Parla di sesso, avidità, soldi e politica.” Lee è stato ispirato dai fatti recenti che hanno coinvolto la Enron, la Halliburton, Alphelhia, Martha Stewart – la Waksals e la Tyco. L’avidità e la truffa sembrano aver preso il posto della corretta dirigenza e della responsabilità aziendale. “Queste aziende hanno ai vertici delle persone deboli. Ho deciso di contrapporre questo tipo di inchiesta con l’idea del sesso e della procreazione. Una miscela di volubilità. Questo film è anche una cronaca dell’ipocrisia dell’America sui valori legati al sesso. Ho voluto sollevare degli interrogativi sul declino della morale e dell’etica in America – dalla sala riunioni alla camera da letto.”
Spike Lee sente che ai giorni d’oggi l’America appare come una linea grigia tra moralità ed etica. “C’è la sensazione che la gente farebbe qualsiasi cosa per il denaro. Ogni essere umano si troverà a dover fare una scelta e questa scelta si baserà su la propria etica e la propria morale. Le persone devono far fronte alle conseguenze delle loro scelte” dice Lee.
Lee ed il co-sceneggiatore Michael Genet sono partiti dall’idea della scoperta di una droga miracolosa usata per curare il virus dell’HIV. Le difficoltà che ne sorgono sono sintomatiche di una cultura individuale e societaria in completo declino. Aggiungendoci la componente sessuale del film – impersonata da Fatima – Alex e le altre lesbiche conducono il pubblico ad un punto in cui sesso, politica e denaro arrivano ad incontrarsi. La provocatoria parità dei sessi e la cultura aziendale nella sceneggiatura erano un richiamo a tutti coloro che sono entrati a far parte del gruppo.