Ennesima geniale opera di Dumont questa volta alle prese addirittura con la parodia di Star Wars un colosso della storia del cinema! le premesse erano entusiasmanti ma a parte qualche volo pindarico dei suoi questa volta l’esecuzione non è sempre all’altezza della fame del geniale regista di Jeanette:Il pescatore di granchi e aragoste Jony (Vlieghe) è un padre con riverenza per il figlio appena nato Freddy. Non c’è da stupirsi, dato che si profetizza che il piccolo biondo crescerà fino a diventare il diavolo in persona. Almeno questa è la convinzione di Jony e della sua razza aliena, alcuni dei quali si sono impossessati dei corpi dei poveri cittadini di Boulogne-sur-Mer. Sono i fanti degli “zero”, i servitori del male, il cui signore Belzébuth (Luchini) tiene d’occhio gli atti dei suoi sottoposti da una grande astronave. Il piccolo esercito di Jony è composto dalla civettuola Line (Khoudri), in stile Lolita, nonché da un gruppo di “cavalieri” a cavallo .
Le forze del male devono confrontarsi con le forze del bene. La fazione opposta di creature spaziali è gestita da una donna chiamata La Regina (Cottin), la cui nave preferita è una gigantesca cattedrale gotica volante. Le sue sentinelle sul terreno sono “quelli”, guidati da Jane (Vartolomei), e dal suo aiutante Rudy (Manier).
Perché quello è davvero l’universo in cui è ambientato L’Impero, non dovrebbe sorprendere che due maldestri poliziotti non risolvano il crimine. Anche i paesaggi desolati della Costa d’Opale, sono presenti nel lavoro di Dumont.I paragoni con i film sci fi d’autore si sprecano ma i momenti veramente ironici si contano sul contagocce purtroppo.
Voto 6,5
VC