Scheda film
Titolo originale: The exorcism
Regia: Joshua John Miller
Soggetto e Sceneggiatura: M.A. Fortin e Joshua John Miller
Fotografia: Simon Duggan
Montaggio: Gardner Gould e Matthew Woolley
Scenografie: Michael Perry
Costumi:
Angela Hadnagy e Jodi Leesley
Musiche: Danny Bensi e Saunder Jurriaans
Suono: Larry Long
USA, 2024 – Horror – Durata: 93′
Cast:
Russell Crowe, Ryan Simpkins, Sam Worthington, Chloe Bailey, Daivd Hide Pierce, Adam Goldberg, Tracey Bonner
Uscita in sala: 30 maggio 2024
Distribuzione: Eagle Pictures
Anthony Miller è un attore con un passato di alcolismo e di dolore. Il suo baratro è stata la malattia della moglie che lo ha allontanato dalle scene per quattro anni. Ora vorrebbe tornare a recitare in un film in cui uno dei protagonisti ha subito una morte violenta. Anthony vuole tornare a lavorare e a vivere, ma qualcosa gli impedisce di essere quello di un tempo. Sua figlia adolescente cerca di aiutarlo a rimettersi al lavoro, ma sul set del film, dove lui deve interpretare un esorcista, aleggia una forza maligna, qualcosa che lo sta cambiando fino a portarlo sul baratro della follia e della perdizione. Intorno a lui viene costruito un film sul male, ma proprio questa costruzione narrativa è la scatola all’interno della quale Anthony diventa una sorta di vittima e di tramite di questo male. Chiunque lo guardi, lo vede come un fallito, come un uomo finito e incapace di rialzarsi. Il senso di colpa per la morte della moglie fa il resto, innestando un meccanismo psicologico che camuffa ogni azione maligna fino all’ultimo atto…
Russel Crowe interpreta Anthony e lo fa con la sua abilità di attore navigato e di star indiscussa di un certo cinema in cui il carattere conta più della recitazione. Ma anche lui è un po’ fuori forma, come il personaggio che deve interpretare. Questo però non toglie che il film abbia una buona regia, e soprattutto, l’idea di vedere una storia, che si sviluppa durante le riprese di un’altra storia, ha degli spunti interessanti. Il fatto ad esempio che osserviamo un film nel film ci permette di comprendere alcuni meccanismi scenici, l’interruzione brusca del rapporto fra regista e attore, la difficoltà ad interpretare un personaggio che diventa sempre più reale. La sceneggiatura, a parte qualche dialogo, è più forte dell’interpretazione degli attori che in questo senso sembrano messi un po’ in ombra. Il ritmo lento nella prima parte del film aumenta in seguito di intensità, fino a costruire un valido punto di partenza per costruire nella seconda parte un film horror più credibile. Per questo motivo e per qualche scena da brivido varrebbe la pena vederlo, ma senza troppe aspettative.
Voto: 6-
Fulvio Caporale