Scheda film

Regia: Massimo Natale
Sceneggiatura: “Luglio 80” di Giorgio Fabbri, vincitore del Premio Solinas 2007
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Paola Freddi
Scenografie: Sabrina Balestra
Costumi: Alessia Condò
Musiche: Roberto Colavalle
Italia, 2010 – Drammatico – Durata: 85′
Cast: Treat Williams, Luigi Ciardo, Matilde Maggio, Pietro Masotti, Simone Borrelli, Matteo Pianezzi, Renata Malinconico
Uscita: 19 novembre 2010
Distribuzione: Movimento Film

Sale: 5

 Strategia dell’attenzione

Dopo un prologo alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, data del tristemente noto attentato, l’azione si sposta al 26 giugno dello stesso anno, lungo la costa pugliese, il giorno prima della tragedia avvenuta nei cieli di Ustica. Il giovanissimo Martino (Luigi Ciardo) trascorre la sua estate su una spiaggia, in compagnia del fratello e dei suoi amici. Nelle vicinanze c’è una zona militare transennata, dove dei militari americani si divertono a fare surf. Il ragazzino, spaventato dalle illazioni del padre comunista e degli altri più grandi di lui nei confronti degli statunitensi, ma anche incuriosito dal singolare sport, apostrofa il capitano Jeff Clark (Treat Williams) e lo convince a farsi insegnare l’arte della tavola. Tra i due, colpiti negli affetti famigliari – il primo ha perso la madre ed il secondo ha un difficile rapporto col figlio – nasce una singolare amicizia. A fare da controcanto alle loro vicende è la storia di Dragut, un principe che sfidò il mare per amore, che rivive nei flashback delle letture materne…
“Scherza coi fanti e lascia stare i santi”, recitava l’antico adagio popolare. L’Estate di Martino, esordio nel lungometraggio del regista teatrale Massimo Natale, si inserisce in quel filone cinematografico tutto italiano dell’impegno civile “coatto”, di cui è maestro Stefano Calvagna, prendendo come spunto, anzi come pretesto, importanti fatti di cronaca solo per farsi scudo e richiamare pubblico in sala, oltremodo dedicando alla fine l’opera alle ottantacinque vittime della strage avvenuta nella città emiliana. Tratto dalla sceneggiatura “Luglio 80” di Giorgio Fabbri, vincitore del Premio Solinas 2007, inserisce una vicenda estremamente privata in quel mese tra due eventi drammaticissimi della nostra storia recente (sui quali non è stato detto ancora tutto), “come il respiro raggelato tra un colpo di pistola e il successivo, il tempo in levare tra due battute musicali”, nelle parole dell’autore dello script. In un periodo in cui la guerra fredda era alle stelle e gli atleti USA rifiutarono persino di partecipare alle olimpiadi di Mosca di quell’anno, raccontare l’amicizia tra un ragazzino ed un militare americano, basata su uno degli sport statunitensi per eccellenza, rischia di trasformarsi quasi in apologia di reato. Passi la proposta di una vita alternativa, ossia i due, quasi padre e figlio, impegnati a pensare a temi lontani dagli orrori che stanno insanguinando in quei giorni l’Italia, passi la drammaturgia del “Il vecchio e il mare” sulla quale la coppia si sovrappone, passi pure la contro-storia elegiaca e poetica di Dragut, ma il finale doppiamente tragico è assolutamente insopportabile e fuori registro, annullando quel poco di buono che fin lì regista e sceneggiatore, insieme ai bravi interpreti, erano riusciti a costruire. Un’occasione sprecata.
Raro perché… scherza coi fanti e lascia stare i santi!
Note: passato alla Festa del Film di Roma nella sezione “Alice nella città”.

Voto: * *

Paolo Dallimonti